L'acqua del rubinetto non convince i pavesi

PAVIA. Il 53% dei pavesi beve solo acqua in bottiglia perchè non la ritiene sicura, non piace il sapore o la vuole frizzante. Ma adeguatamente rassicurati sui controlli e la qualità dell’acqua e dei rubinetti, l’ottanta per cento dei genitori dei bambini che frequentano le scuole dell’infanzia e primarie di Pavia accetterebbero l’ingresso dell’acqua del rubinetto nelle mense scolastiche e sarebbero disposti a cambiare abitudini. Si risparmierebbero così circa 3mila bottiglie di plastica al giorno e tonnellate di anidride carbonica, facendo bene all’ambiente. E’ quanto emerge dalla ricerca condotta dal Gruppo di Acquisto Solidale di Pavia sull’acqua a scuola e a casa condotta all’interno del progetto Scuole Sostenibili presentato sabato al castello durante la Festa dell’Acqua. Sono 3.999 questionari consegnati, oltre l’80% di risposte. Tutte le scuole d’infanzia (1 e primarie (13) della città bevono acqua minerale in mensa. E quando avanza dell’acqua nella bottiglia aperta? Più del 70% delle scuole d’infanzia la riportano in classe, ma la percentuale scende vertiginosamente se guardiamo alle scuole primarie (38%). La motivazione? Spiega Lorella Vicari del Gas, che ha elaborato i dati: «Alle elementari ogni bambino ha la sua bottiglietta: se non è sorvegliato la butta via. Inoltre se la lascia sul banco gli operatori sono obbligati a buttarla». La plastica è onnipresente: se durante la mensa, solo in una scuola d’infanzia (la Sante Zennaro) i bambini usano sempre i bicchieri monouso di plastica mentre prevalgono quelli di plastica dura, lavabili, il discorso si ribalta fuori dalla mensa. In classe, durante il giorno, si usano soprattutto i bicchieri usa e getta, che significano montagne di rifiuti quotidiani. Ma anche a Pavia ci sono scuole più ecologiche delle altre: Massacra, Canna, Montebolone e Maestri, per esempio, fuori dalla mensa promuovono l’acqua del rubinetto, possibilmente consumata senza sprecare montagne di bicchieri di plastica. Ma perché scegliere l’acqua potabile? Lo spiega Augusto Losio: «Le acque minerali sono controllate solo una volta all’anno se va bene, mentre quelle dell’acquedotto sono controllate settimanalmente». Eppure il 30% circa delle famiglie non si fida e chiede più controlli su acqua e tubature. Brutti ricordi di quando l’acqua di Pavia sapeva di uovo marcio e usciva di colore rossiccio? Può darsi, ma di progressi ne sono stati fatti molti: nuovi impianti, nuove tubature, e ora l’acqua di Pavia è al terzo posto sul podio delle acque più buone d’Italia nella classifica di Altroconsumo (2006). Introdurre l’acqua potabile nelle scuole, un risparmio anche economico? Massimo Brambilla, sindaco di Siziano, ha già introdotto l’acqua del rubinetto nella refezione scolastica: «Usando l’acqua potabile invece delle bottiglie abbiamo risparmiato 14.650 bottiglie l’anno per un totale di 2.700 euro. Per tranquillizzare tutti abbiamo montato dei depuratori nelle scuole (2.250 euro) e comperato nuove brocche (700 euro) aumentando un po’ il lavoro degli addetti».

Anna Ghezzi - La Provincia Pavese

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