«Dateci le regole, non siamo tutti bulli»

Via al progetto del Volta: mille ragazzi di tutte le età si confrontano sui temi della legalità

Quando si parla di diversità e diritti, di famiglia e regole, i ragazzi ascoltano attenti, intervengono, non sono per niente timidi. Prime lezioni ieri per il progetto «Cittadinanza e Costituzione» organizzato dall’istituto Volta e da numerose associazioni per più di mille studenti. Fanno parte della stesa generazione tra cui si trovano bulli e vandali, ma loro hanno deciso di “riscattare” la generazione. «Non siamo tutti bulli, siamo qui per migliorare», dicono i ragazzi alla Casa del Giovane che ospiterà per tutta la settimana lezioni, laboratori, attività. Nel Salone del Terzo Millennio da un lato a gruppetti si disegnano sagome colorate che portano un messaggio: fratellanza e pace, soprattutto. Dall’altro lato lo staff assiste alla lezione di Pierluigi Penasa, prof del Volta tra gli organizzatori. Sprona i ragazzi, li invita a riflettere sul tema della pace e della non violenza. Due educatrici dell’area minori della Casa del Giovane si confrontano con una seconda del liceo artistico Volta sui concetti di «famiglia» e «comunità». Su una lavagna l’elenco di parole chiave venute in mente agli studenti: amore, genitori, ma anche paghetta, litigi e regole. I ragazzi si mettono in discussione, ragionano sulle differenze tra le loro famiglie e la vita dei loro coetanei che vivono alla Casa del Giovane: famiglia e comunità. «Forse in comunità si cresce più in fretta», dice una ragazza. E’ a parlare di regole che escono i racconti del quotidiano. «Ma chi vive in comunità può uscire al pomeriggio e alla sera»? Domande spontanee di chi pensa a vincere ogni giorno piccole battaglie. «Se torno tardi la sera i miei genitori non mi dicono niente, perché si fidano, sanno che non combino disastri», dice una studentessa. Regole e responsabilità. «Parliamo del rapporto tra costituzione e legalità – spiega Marina Benotti, della Comunità di Sant’Egidio – li abbiamo visti molto sensibili al tema delle differenze». «Queste lezioni sono un’occasione per parlare con qualcuno dei nostri problemi», spiega Teresa Grasso che frequenta la terza A del Volta. «Si sente parlare di bulli e di giovani che non hanno voglia di fare niente, certe volte è vero altre no», dice Riccardo Spairani quarta E del Volta. Sono tanti i ragazzi della scuola di via Abbiategrasso che partecipano al progetto, ma ci sono anche studenti di altre scuole. Venerdì ci sarà un confronto tra i ragazzi e le istituzioni cittadine. E la conclusione sarà il dibattito-dialogo tra il magistrato Armando Spataro e il giudice pavese Cesare Beretta (lunedì 5 marzo alle 21, al Volta).

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