Lesioni cutanee, al San Matteo di Pavia viene garantita l’eccellenza nelle cure. Intervista ad Andrea Bellingeri
Oltre due milioni di
persone ne sono affette, dai diabetici a chi è costretto all’immobilità: un
costo sociale e sanitario rilevante. “Bisogna introdurre la figure
dell’infermiere di famiglia, che vada a domicilio e abbia come riferimento la
persona, non solo la malattia”.
Ha fondato
l’Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee (AISLeC) nel
1993, quando parlare di queste tematiche era veramente avanguardistico. E negli
anni la sua formazione è diventata così specializzata che oggi Andrea
Bellingeri, infermiere e coordinatore dell’ambulatorio Vulnologico della
Chirurgia vascolare del Policlinico San Matteo diretta da Angelo Argenteri, è
uno dei massimi esperti in Italia nel trattamento delle ulcere cutanee. Le sue
consulenze sono richieste nei Collegi
Professionali italiani, negli ospedali e anche al Ministero della Sanità. Anche
perché le stime nazionali quantificano in oltre due milioni di utenti il numero
di coloro che sono affetti da lesioni cutanee, come conseguenza di numerose
patologie o condizioni cliniche che predispongono e ne favoriscono la genesi.
Una di queste, forse la principale, è il diabete: i soggetti che ne soffrono
possono andare incontro alla formazione di ulcere del piede, sviluppando così
un quadro di “piede diabetico”. “Si tratta di un problema come anche quello
delle lesioni da decubito, che ha cominciato a essere considerato a livello
nazionale con l’inserimento nel PSN e
nei LEA grazie anche alle ricerche della nostra Associazione – spiega belligeri
– ed è importantissimo lavorare in ambito preventivo, oltre che curativo,
perché costituisce una complicanza rilevante, sia per la famiglia che per la
società. Anche perché spesso il paziente è già fragile perché anziano e con
numerose patologie. Basti pensare che un’ulcera che arriva a livello delle ossa
impiega anche due anni a guarire e soprattutto rischia di causare la morte per
sepsi. Nel trattamento delle ulcere agli arti inferiori di origine flebo
statica già trent’anni fa in Germania distribuivano le calze elastiche alle persone a rischio di complicanze mentre da noi sono pochissime le strutture
che normalmente effettuano elastocompressione e lo stato non fornisce calze
elastiche a scopo preventivo.
Oggi in provincia di Pavia il San Matteo è
l’unica struttura pubblica che effettua
bendaggi elastocompressivi ai pazienti con lesioni vascolari gestendo 100
pazienti a settimana attraverso una equipe infermieristica specializzata nella
gestione delle ferite”. Fondamentale è anche la collaborazione
multidisciplinare tra quei professionisti sanitari, coinvolti nella gestione
della problematica. “Una collaborazione
che latita a livello regionale, mancando Percorsi Diagnostici Terapeutici ed
Assistenziali (PDTA) dedicati commenta Bellingeri – e che è migliore in altre
regioni, come la Toscana e la Campania. In Europa si fa rete da almeno dieci anni, in America
la Diabetic Foot Clinic esiste da decenni”. Prevenire e curare le lesioni
ulcerative è importante ovunque: in corsia, nelle strutture residenziali e
anche a domicilio. Un aspetto, quest’ultimo, che sottolinea ancor più la
necessità di creare una rete socio-sanitaria a streto contatto con le famiglie
di questi malati. “Per tale ragione è importante la figura dell’infermiere di
famiglia sul territorio – commenta belligeri – una figura intermedia come
competenze, ma che abbia come focus il paziente e non la malattia. Bisogna
lavorare in questa direzione, cercando di superare una mentalità che nella nostra società è
ancora prevalentemente medicocentrica”. Bellingeri conclude evidenziando anche
un’altra situazione su cui riflettere: la categoria degli infermieri è
destinata a diminuire nel numero e ad
invecchiare anagraficamente. “Per questo si deve decisamente investire sulla
professione, altrimenti le persone malate e le loro famiglie si troveranno
veramente a vivere sulla loro pelle grosse situazioni di difficoltà”.
Servizio di Daniela
Scherrer
Il Ticino-venerdì, 24
aprile 2015
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