"Diario del saccheggio"- Solanas rilegge gli ultimi anni di storia argentina

Sin dall'inizio della dittatura militare, venticinque anni fa, l'Argentina e la sua gente hanno dovuto lottare contro la peggiore crisi economica e sociale vissuta da un paese in tempo di pace. L'Argentina, un paese che è stato prospero, ha dovuto lottare contro i traumi inflitti dal liberalismo sfrenato: grossissimi debiti nazionali, la corruzione politica ed economica e la rapina sistematica dei beni pubblici. Tutto questo è descritto da Fernando Solanas in un documentario che racconta come la sua patria sia giunta alle condizioni economiche disastrose in cui versa attualmente.

Com'è possibile che in Argentina, un tempo chiamata "il granaio del mondo", si soffra la fame? Com'è possibile che, in nome della globalizzazione e del più selvaggio neoliberismo, si siano fatte in silenzio più vittime di quelle provocate dalla dittatura militare e dalla guerra delle Malvine? Questo documentario dell'autore di L'ora dei forni è un atto di accusa contro i governi di Carlos Menem e Fernando De La Rua (costretto alle dimissioni dopo una sanguinosa rivolta popolare nel 2001); contro il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, loro complici; contro la mafiocrazia, spuria alleanza tra corporazioni politico-sindacali, potere giudiziario, banche, multinazionali e istituiti finanziari internazionali. Cineasta di intransigente coerenza, Solanas ha fatto un film pedagogico dove mescola cinetelecronache con riprese dal vivo; divide il resoconto in capitoli che, con la forza ossessiva di un martello pneumatico, illustrano il succedersi degli eventi, i tradimenti, i compromessi, le privatizzazioni trasformate in tristi svendite; contrappone gli astratti e sfarzosi scenari del potere con le immagini dei ragazzini che cercano da mangiare nella spazzatura. Orso d'oro alla carriera a Berlino 2004, il 70enne Solanas ha in parte curato anche fotografia e montaggio.



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