È sorda, si laurea in Infermieristica

 È sorda, ma si è laureata brillantemente in Infermieristica: il suo futuro è in corsia, a contatto con i pazienti. Lisanna Grosso, 24 anni, di Vigevano ha concluso i suoi studi all'Università del Piemonte Orientale, nella sede di Novara. Con l'aiuto di speciali apparecchiature, riesce a leggere perfettamente il labiale di un interlocutore e parla molto bene, senza alterazioni del tono e dell'intensità della voce. Si è laureata con una tesi dedicata all'assistenza dei neonati sordi.

Si intitola "Le barriere comunicative nel nursing: studio sulle difficoltà comunicative tra il paziente sordo e il personale infermierstico». «Lisanna ha compiuto un ottimo percorso di studi – sottolinea Barbara Suardi, coordinatrice della didattica professionale del corso di laurea in Infermieristica – seguendo le lezioni in aula come gli altri studenti, sebbene leggere per otto ore le labbra del docente le costasse moltissima fatica». I percorsi di tirocinio di Lisanna sono stati progettati ad hoc. «Le abbiamo procurato, tramite l'azienda ospedaliera universitaria "Maggiore della Carità" di Novara, strumenti elettronici adatti a non udenti per consentirle di effettuare le attività cliniche richieste a tutti gli studenti». Una storia iniziata tre anni fa: ai test d'ingresso Lisanna prova ad entrare nel corso per tecnico di laboratorio e indica quello da infermiera come seconda scelta. Entra proprio nel corso scelto come alternativa: «Non finirò mai di ringraziare il destino per avermi portato a Infermieristica – racconta Lisanna - Ho scoperto un nuovo mondo, per me è stata una crescita interiore importante. Mi sono sentita a casa, le dottoresse Barbara Suardi e Marina De Medici e le tutor mi hanno sempre seguita attentamente». Lisanna ammette di aver incontrato dei pregiudizi: «Qualcuno ha pensato che un sordo non potesse fare l'infermiere. Ma come dice Jordan King, laureato in Psicologia e primo rettore sordo della Gallaudet, università per sordi di Washington, "i sordi tutto possono tranne sentire"». Con un pizzico di umanità e pazienza, dice Lisanna, «si possono aprire le menti». Un consiglio ai giovani disabili che vogliono studiare all'università? «La disabilità vera è quella del cuore – risponde Lisanna - Non arrendetevi mai davanti ai pregiudizi, riconoscete i vostri limiti ma nello stesso tempo le vostre potenzialità per abbattere le barriere. Siamo noi a dover fare il primo passo. Seguite le vostre passioni, le strade per avverare i sogni sono tante e non una sola. Potrà essere un percorso in salita ma con le persone giuste accanto, come è successo a me, si raggiunge la cima con soddisfazioni immense».
Sandro Barberis (La Provincia Pavese-25 aprile 2015)

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