...non priverai dei loro diritti i migranti...

La Commissione di Pastorale della Mobilità Umana e la Conferenza Episcopale del Guatemala, preoccupate dai continui sequestri, uccisioni e deportazioni massicce di emigranti centroamericani e messicani, rendono pubblico questo comunicato alla comunità nazionale ed internazionale, diretto in particolare ai governi della regione:1. Si constata come l'applicazione di politiche migratorie restrittive in nome della "sicurezza nazionale" ha condannato a morte a migliaia di emigranti che cercano la realizzazione integrale dei loro sogni per mezzo di un lavoro degno ed onesto. Molte leggi in paesi che si considerano cristiani non incarnano i valori di un'etica davvero cristiana. Mai, come ora, si è dimenticato il rispetto dovuto alla vita umana. L'applicazione in forma eccessiva di sanzioni alle persone sprovviste di documenti contraddice i principi del libero spostamento previsto negli strumenti internazionali.2. La Chiesa Cattolica, fondata sui principi evangelici della Dottrina Sociale, sostiene che la dignità delle persone ed i diritti inerenti non hanno frontiere, e devono essere rispettati in tutte le nazioni del mondo. Ai nostri giorni si parla tanto sia a favore sia contro gli emigranti, tuttavia, gli Stati devono accettare che non sono coerenti nella pratica di difendere il diritto umano di libero spostamento. A ciò si aggiunge, deplorevolmente, ciò che è successo negli ultimi tempi: la negazione del Dream Act nei gli Stati Uniti, che impedisce ai giovani il diritto ad uno sviluppo integrale.3. Attualmente con la diffusione del razzismo e della xenofobia, gli emigranti vivono quotidianamente nei paesi di transito e destinazione delle violazioni ai loro diritti umani con le pratiche nefaste delle detenzioni, retate, sequestri, e massacri. Attraverso WIKILEAK è stata evidenziata l’esistenza di negoziazioni segrete tra i governi degli Stati Uniti e del Messico per investigare gli emigranti nelle prigioni del Messico e trovare ragioni per accusarli. Questa pratica, se è vera, è un grave attentato contro la vita e la dignità della persona umana ed una tremenda violazione etica dei diritti degli emigranti. 4. Esistono accordi e trattato internazionali che difendono i diritti degli emigranti. In base ad essi devono svilupparsi sistemi di detenzione moderni con meccanismi che difendano l'integrità fisica e morale degli emigranti, prevengano aggressioni e rispettino i loro diritti. In questo contesto condanniamo fermamente qualunque ingerenza delle agenzie di investigazione governative nel controllo ed investigazione degli emigranti.5. Le legittime autorità dello Stato hanno l'obbligo di proteggere gli emigranti da qualunque aggressore. Per questo non può giustificarsi moralmente il ricorso alle retate, agli incarceramenti e alle deportazioni di massa. 6. Esprimiamo il nostro disaccordo con l'argomento che l'applicazione dei controlli di frontiera e la militarizzazione delle frontiere ridurrà gli indici di criminalità della nostra società commessi dal narcotraffico e dal crimine organizzato. È una errore promettere porre fine alla delinquenza e al crimine organizzato promuovendo progetti come il piano Merida, che è fallito nella regione ed è diventato una strategia per fermare gli emigranti. La soluzione per evitare la migrazione forzata eticamente è l'applicazione di politiche di sviluppo sociale, per ristabilire il tessuto sociale rotto da un'economia neoliberale globalizzata e selvaggia. Con questo comunicato chiediamo il rafforzamento del sistema di protezione dei diritti umani degli emigranti, affinché sia efficiente, efficace ed umano. Ugualmente sollecitiamo principalmente il rafforzamento del sistema di giustizia degli Stati che condanni le azioni criminali contro gli emigranti, di coloro che transitano in Messico e sono ingiustamente incarcerati nelle prigioni di Messico, Stati Uniti ed America Centrale. Infine eleviamo le nostre richieste ai Governi degli Stati Uniti e del Messico, affinché facciano uso delle facoltà che concede la Convenzione Internazionale dei Diritti umani dei lavoratori migratori e dei loro parenti, e si compia il rispetto dei diritti delle persone migranti. Chiediamo al Governo della Repubblica del Guatemala di incrementare la vigilanza sulle azioni dei governi di Messico e Stati Uniti, per contrastare la situazione di vulnerabilità degli emigranti. Esortiamo con fermezza i Rappresentanti e Senatori Repubblicani e Democratici degli Stati Uniti affinché rendano più veloce la riforma migratoria, che sia umana, integrale e comprensiva. Desideriamo che il Governo del Messico non attenui gli sforzi nella lotta ai sequestratori e che non criminalizzi gli emigranti. Speriamo in azioni chiare a beneficio del rispetto la vita degli emigranti.Tutti noi che viviamo in questa regione delle Americhe siamo chiamati a costruire una vera cultura di rispetto della vita, principalmente degli emigranti, e a collaborare efficacemente per combattere la violenza e la morte che causano dolore e sofferenze a centinaia di famiglie.Non vogliamo concludere questo comunicato senza invocare su tutti i nostri paesi la benedizione di Dio Nostro Padre e chiedere alla Sacra Famiglia che protegga la vita di coloro che emigrano.


Città del Guatemala, 28 Gennaio 2011
Mons.Alvaro Ramazzini Imeri,
Presidente della Pastorale della Mobilità Umana
Conferenza Episcopale del Guatemala

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