Tre domande ad Alvaro Aguilar Aldana: registrazione del 5 ottobre 2010




Tre domande ad Alvaro Aguilar Aldana, referente della nostra associazione in Guatemala,sul centro nutrizionale che sarà costruito a El Rancho.

Registrazione del 5 ottobre 2010

Alvaro, nel terreno che ti è stato regalato e poi hai donato all’associazione Moises Lira Serafin di cui sei presidente, si costruirà un centro nutrizionale in collaborazione con la nostra associazione Ains onlus. Ci vuoi spiegare qual è la tua idea?
"Nel terreno si costruirà una struttura su due piani che diventi un luogo di formazione e recupero nutrizionale. Formazione alle donne, alle madri di famiglia de El Rancho e dei villaggi dove si lavora con i microprogetti e il microcredito sia con C.F.C.A.,la fondazione per cui lavoro, che con Ains. Formazione sulla semina e la lavorazione della soya, del mais e dei fagioli oltre naturalmente sulle tecniche di allevamento di polli, dei maiali, dei lombrichi e dei pesci. In una struttura come questa si può ed è nostra intenzione farlo, lavorare con il microcredito per dare un’alternativa alle donne che sono la parte più importante della famiglia. Il centro nutrizionale ha lo scopo di riunire tutti quei bambini denutriti e malnutriti che normalmente si incontrano nei villaggi dove vivono. Contemporaneamente lavorare con le mamme di questi bambini per quanto riguarda l’igiene, la nutrizione, l’alimentazione e altro perché se si nutre il bambino ma non si forma la mamma per quando torna a casa si lavora solo a metà".
Come sarebbe strutturata la costruzione?
"Su due piani con la possibilità di costruirne un terzo. Il primo livello prevede stanze di diverse dimensioni, approssimativamente dieci, così suddivise: una farmacia, una sala d’attesa, una sala medica, una sala riunione, una cucina, un salone dove consumare i pasti, una dispensa, due bagni e una sala dove vendere prodotti di prima necessità come mais, fagioli, sapone, shampoo, dentifrici, soya, verdure e altro. La farmacia che venderebbe farmaci a prezzi popolari sarebbe come la tienda dei prodotti agricoli e alimentari costruita con lo scopo di autofinanziare il centro.
I prodotti venduti nella tienda proverrebbero direttamente dal campo, dal contadino. In questo modo si aiuterebbe anche il piccolo produttore locale. La nostra idea è di vendere prodotti con lo scopo di aiutare il contadino dell’aldea e non la multinazionale come in tanti negozi si fa.
Se si vende direttamente i prodotti del contadino questi sono di buona qualità ad un prezzo migliore. Sono prodotti di solidarietà.
Nel secondo livello pensiamo alla costruzione di una stanza dove possono essere ospitati i bambini denutriti e una per le bambine, due bagni separati, una sala giochi, una sala per le infermiere e una sala per l’amministrazione del centro. Pensiamo anche alla costruzione di due-tre stanze per i volontari ma queste ce le immagino non nel centro ma in un piccolo pezzo di terreno a parte di fronte. Volontari che possonovenire ad aiutare provenienti dall’Italia o, ad esempio, pensiamo ai medici che dalla capitale potrebberovenire a prestare una giornata di volontariato
".
Un progetto ambizioso ed importante...
"Un progetto necessario. Troppa gente ha bisogno di un centro come questo. Noi non abbiamo fretta per realizzarlo e pensiamo che in tre anni si possa fare. Poco a poco. La priorità è comprare un pezzo di terra che è a fianco a quella dove sorgerà il centro e partire con la costruzione del primo livello. Nel primo anno pensiamo alla costruzione del primo livello, partire con l’apertura dei negozi (farmacia e tenda dei prodotti agricoli) per autofinanziamento e la sala medica. Poco a poco".

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