Più volontari, ma a livello europeo siamo in coda

Secondo l’Istat nel 2011 (dato più recente) sono più di 5 milioni gli italiani che hanno svolto una qualsiasi attività gratuita presso un’associazione di volontariato. Il trend di crescita, se valutato in un arco ampio di anni, è continuo e si attesta in generale a poco più del 10% della popolazione. Sono i giovani e gli anziani ad alzare la quota di volontari: gli over 60 sono aumentati in quasi 20 anni del 7%, i giovani del 6%. A livello territoriale è il nord est la parte d’Italia più sensibile alle tematiche del volontariato. Tuttavia nonostante i numeri in crescita l’Italia, se paragonata alle altre nazioni UE, rappresenta il fanalino di coda. Secondo uno studio commissionato dall’Unione Europea, il nostro paese, con Bulgaria, Grecia e Lituania, fa parte del gruppo di nazioni europee caratterizzate da una bassa partecipazione al volontariato. Le percentuali per questi paesi, fanalino di coda, sono pari o al di sotto del 10%. Valori molto più bassi di quelli fatti registrare, ad esempio, dall’Olanda, dalla Svezia, dal regno Unito o dall’Austria dove la partecipazione raggiunge il 40%. Da una ricerca del Centro Nazionale per il Volontariato emerge come si verifichi una “parità di genere” nelle associazioni (soci attivi) con il 53% di donne e il 47% di uomini e come siano presenti anche gli immigrati ma ancora in numero minimo (solo il 14,9% delle Odv avrebbe soci attivi immigrati).

Matteo Ranzini
Il ticino, venerdì 1 marzo 2013

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