EMERGENZA A EL LIMON!

Le informazioni che giungono da Città del Guatemala sono piuttosto preoccupanti.
Come sapete a novembre 2007 don Piero Nota e la famiglia Lopez (che affiancava don Piero nella gestione dei vari progetti di solidarietà) sono dovuti scappare da El Limon, causa gravissime minacce, e si sono rifugiati a Torino.
Padre Mauro Verzelletti, che collaborava saltuariamente con don Piero, era stato nominato dalla curia di Città del Guatemala, parrocco vicario della parrocchia Cristo Nuesta Paz. Da marzo 2008 sono ripartiti alcuni progetti, tra i quali anche quello delle mense per i bambini più in difficoltà della baraccopoli, che il nostro Comitato sostiene da quasi 10 anni..
A febbraio 2009 Padre Mauro è stato sostituito da 4 nuovi sacerdoti (3 spagnoli e uno guatemalteco), appartenenti a una congregazione religiosa, con cui non siamo riusciti a comunicare per sapere quali fossero le loro intenzione rispetto al proseguimento del progetto "Un pasto al giorno per i bambini e le bambini di El Limon".
Abbiamo mandato a inizio marzo, una lettera (che riportiamo di seguito) a Padre Mauro, affinché potesse parlare ai sacerdoti e sapere se e a quali condizioni pensano di proseguire con il progetto delle mense. Per ora non abbiamo avuto risposta, anche perché i sacerdoti sono “andati a fare gli esercizi spirituali con la loro congregazione”.
Don Piero è un po' pessimista sui futuri sviluppi a El Limon e preoccupato della situazione di violenza e di aggressività delle bande fuorilegge (maras). L'ultimo grave episodio è capitato a fine febbraio, quando una banda ha ucciso un giovani catechista e, durante la veglia funebre, ha fatto irruzione in chiesa sparando e ferendo 10 persone, tra i quali un chierichetto.
Siamo dunque in attesa. Speriamo che la situazioni si sblocchi positivamente e in tempi brevi.
In attesa che ciò succeda, abbiamo deciso di congelare gli aiuti al progetto.
Pertanto invitiamo i donatori a non mandarci altre offerte, finché la situazione non sia chiarita e finché non ci siano le condizioni necessarie per ripartire con il sostegno al progetto delle mense.

Caro Padre Mauro
Ti inviamo un caloroso saluto, sperando che il tuo impegno pastorale a favore dei migranti prosegua senza troppi problemi.
Come sai, il nostro Comitato dal 2000 sostiene il progetto "Un pasto al giorno" che prevede il funzionamento delle due mense riservate ai bambini e alle bambine più in difficoltà della colonia El Limon. Il progetto è stato sostenuto da molte persone e anche da alunni di alcune scuole e dai loro genitori. Tutte queste persone sono sempre state aggiornate sul funzionamento del progetto.
Sappiamo che dopo la partenza di don Piero Nota e della famiglia Lopez, tu, insieme ad alcuni collaboratori laici, hai cercato di proseguire il progetto delle mense.
Abbiamo appreso che recentemente 4 sacerdoti sono arrivati a El Limon per seguire le attività pastoriali della parrocchia Cristo Nuestra Paz.
Visto che il nostro Comitato avrebbe intenzione di continuare, per quanto è possibile, a sostenere il progetto delle mense, ti chiediamo gentilmente di verificare se tale progetto sarà confermato e a quali condizioni.
In attesa di una cortese risposta, ti salutiamo con amicizia.
Il Comitato "SOS Guatemala" - Rivalta di Torino
COSA PENSIAMO DI FARE
NEL 2009….
…. aspettare notizie certe da El Limon e dai 4 nuovi sacerdoti, per verificare se ci sono le condizioni per continuare a sostenere il progetto delle mense per i bambini e le bambine.
DON PIERO CI SCRIVE
Torino, 4 aprile 2009

Alle amiche e amici di S.O.S. Guatemala.
Alle persone che lottano e si impegnano nella solidarietà con i poveri e marginati della parrocchia Cristo Nuestra Paz.
A chi crede ancora che un “altro mondo” e “un'altra chiesa” sono possibili.

Un cordiale saluto con un forte invito a camminare o a riprendere ancora il cammino sperando sempre contro ogni speranza. Anzitutto un grande grazie da parte mia, della famiglia guatemalteca con cui vivo in questo difficile ed obbligato esilio e da parte di tutti i poveri che ho avuto la grazia di conoscere e con cui convivere.
Grazie vive per la vostra generosa solidarietà e la vostra costante fedeltà, più significative in questo periodo di incertezze e di crisi a cui ci hanno portato promovendo un sistema marcio ingiusto e corrotto che distrugge ed esclude i poveri.
Pero stiamo vivendo anche una NUOVA ORA DI GRAZIA guardando i segni dei tempi che siamo chiamati a vivere, se siamo fedeli alla speranza di una TERRA NUOVA con un grande banchetto, come dicono i martiri, dove ci sia posto per tutti.
Per questo dobbiamo vedere la afflizione del popolo e metterci in ascolto del grido e della collera dei poveri e delle vittime che sta salendo da tutto il mondo.
Non lasciamoci paralizzare dalle politiche che promuovono e creano solo paure e violenze pur di stare al potere, criminalizzano il diverso promovendo il razzismo e creando nuovi muri.

Riprendiamo l'ira e l'indignazione profetica e scuotiamoci dal sonno, dall'intorpidimento, dall'indifferenza per non lasciarci appiattire o intontire dai vari poteri.
Circa il progetto in Guatemala devo dirvi che il cardinale Quezada ha affidato la parrocchia ai passionisti con tre sacerdoti spagnoli e uno guatemalteco. In questo ultimo periodo purtroppo le cose sono un po' precipitate, ritardando, con un nuovo atto di violenza, l'attività pastorale della parrocchia (la paura cambia i ritmi). Ora siamo in attesa di vedere come continuare i vari progetti: in primo luogo quello delle mense, tanto importanti.
Per le mense dei bambini più poveri, vere vittime di queste situazioni, stiamo aspettando nuovi segnali. La violenza causata e organizzata dal grosso crimine organizzato usano localmente i giovani delle bande (maras), che in fondo sono anche vittime usate per uccidere e che poi elimineranno quando non servono più. Io penso che il Signore ci chiami a un nuovo stile di vita e una nuova forma di solidarietà: i poveri, più che mai, oggi hanno bisogno della nostra solidarietà per non sentirsi abbandonati e dimenticati: essere fedeli nei momenti difficili anche se un po' oscuri: questo è amore. Vorrei solo dire, per esperienza diretta, che in situazioni come quelle non è facile prendere una decisione tanto rapida soprattutto da parte di chi, come i nuovi preti, non conoscono il sottobosco locale della violenza. Purtroppo devo dirvi che questo non succede solo al Limòn ma in tutto il paese; il problema che si apre è come accompagnare ed essere solidari con i poveri che vivono in conflitto e in realtà violente.
Certo per noi che siamo vissuti là, è uno strazio.
Grazie ancora della vostra solidarietà per la famiglia rifugiata con cui vivo: vi invito ancora a sostenerci in questa difficile esperienza di esilio.
Grazie di cuore di tutto: non scoraggiamoci, ma impariamo dai poveri a sperare sempre, a resistere, a lottare, sapendo che anche noi, come Dio, dobbiamo stare con loro.
Coraggio e speriamo di vederci e aggiornarci.

Don Pedro Nota

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