seminatori di grano

Sono arrivati che faceva giorno
uomini e donne all'altipiano
col passo lento, silenzioso, accorto
dei seminatori di grano.
E hanno cercato quello che non c'era
fra la discarica e la ferrovia.
E hanno cercato quello che non c'era,
dietro i binocoli della polizia
e hanno piegato le mani e gli occhi al vento
prima di andare via.
Fino alla strada e con la notte intorno
sono arrivati dall'altipiano
uomini e donne con lo sguardo assorto
dei seminatori di grano.
E hanno lasciato quello che non c'era
alla discarica e alla ferrovia.
E hanno lasciato quello che non c'era
agli occhi liquidi della polizia
e hanno disteso le mani contro il vento
che li portava via.

Dall'album "Da questa parte del mare" (2006). È un concept album sulle migrazioni moderne, senza demagogia, faciloneria o retorica. Gianmaria Testa ha dichiarato, a proposito: "io parlo di quel razzismo istintivo che hanno perfino i bambini, che è il razzismo verso una qualche diversità. Questo razzismo va combattuto con intelligenza, con ragionamento. Me lo spiego benissimo quello degli italiani, compreso il mio senso di fastidio, qualche volta. Me lo spiego, ma non lo accetto, sono due cose diverse: me lo spiego, ma penso che non sia giusto averlo e che bisogna contrastarlo in qualche modo".

Nei concerti, prima di cominciare legge sempre questa poesia:
"Naufragi" (Erri De Luca, dalla raccolta "Solo andata")

Nei canali di Otranto e Sicilia
migratori senz'ali, contadini di Africa e di oriente
affogano nel cavo delle onde.
Un viaggio su dieci si impiglia sul fondo,
il pacco dei semi si sparge nel solco
scavato dall'ancora e non dall'aratro.
La terraferma Italia è terrachiusa.
Li lasciamo annegare per negare.

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