COME DIVENTARE CONSUMATTORI

Alla ricerca di un “buon” consumo e di prezzi “giusti”.

Consumare in modo diverso per ragioni di salute e anche di portafoglio. Questa l’esperienza dei GAS (gruppi di acquisto solidale).
Abbiamo intervistato Roberta Gado Wiener, presidente del GAS per la Provincia di Pavia.

GAS: una sigla criptica che sta a significare cosa?
Più che criptica, ambigua: no, non ha niente a che fare con il metano!
GAS è l’acronimo di Gruppo di Acquisto Solidale.
Nel mondo cosiddetto “gasista” esistono anche altri acronimi interessanti, come DES, distretto di economia solidale, e RES, Rete di economia solidale.
Come nasce l’idea del GAS?
Nasce dall’esigenza dei consumatori di diventare consumaAttori ( come ha detto qualcuno…), ossia persone consapevoli di quanto la scelta di acquisto sia una scelta politica in senso lato e di quanto, esercitandola criticamente, si possa cambiare o provare a cambiare la società dei consumi dall’interno. Per esempio: acquistare solo prodotti locali di stagione è una scelta responsabile e sostenibile perché evita la forzatura in serra di ortaggi e frutta fuori stagione, con i conseguenti consumi di riscaldamento e l’impiego massiccio di prodotti chimici, nonché il trasporto di derrate da una parte all’altra del globo ( pensiamo alle pere argentine! ). Servirsi dai fornitori di prodotti biologici locali, oltre a ridurre i trasporti e spesso gli imballi necessari a sostenerli, rafforza l’economia “virtuosa” radicandola nel proprio territorio e consente spesso di portare avanti progetti con un valore aggiunto anche sociale ( ad es. attraverso il sostegno a cooperative sociali ) e formativo della cittadinanza ( ad es. con interventi informativi e progetti nelle scuole ).
Come siete organizzati? Come acquistate i prodotti? Da dove provengono?
Il funzionamento del GAS si basa sul contributo volontario di tutti i suoi soci: ciascuno ha un compito, che può essere la raccolta degli ordini periodici a un determinato fornitore, la distribuzione dei prodotti, l’organizzazione di eventi formativi e così via. Il principio di acquisto è semplice: ci riforniamo, se possibile, direttamente dai produttori presenti sul territorio “saltando” le intermediazioni. Venendo meno i passaggi, possiamo assicurare al fornitore “il giuso prezzo”, concordare con lui produzioni su misura (ad es. di varietà rare o antiche) e conciliare il bilancio familiare con il consumo di prodotti biologici di qualità. Gli ortaggi provengono da aziende agricole certificate bio della provincia di Pavia, i formaggi dal Biocaseificio Tomasoni, il pollame da Lodi e così via.
Acquistate solo generi alimentari?
No,il nostro paniere contiene anche prodotti per l’igiene della casa e della persona, scarpe, pentole…persino abbonamenti a riviste come “AltraEconomia” e “Valori”.
Ma…funziona?
Funziona se tutti ci mettono del proprio e se il GAS mantiene dimensioni relativamente contenute. Al di sopra di una certa soglia, infatti, l’organizzazione diventa molto onerosa, anche se agevolata dagli strumenti informatici, e i rapporti umani tra i soci ne patiscono. Per questo, anziché crescere a dismisura, poiché le richieste di adesione sono molte abbiamo deciso di favorire la nascita di altri GAS sia a Pavia sia nei dintorni.
Qual è attualmente la situazione nel pavese?
A Pavia al momento i GAS sono due: GASPavia, il più grande (ca. 120 nuclei familiari), che, costituito in associazione di promozione sociale, propone anche progetti per le scuole (“Scuole sostenibili”) e sta provando a dotarsi di un proprio orto coltivato dalla cooperativa sociale Arkè; i Gastronauti, un gruppo informale nato recentemente dal progetto “Incubatore” del primo GAS e che ora va avanti per la sua strada. Poi ci sono GAS a Torre d’Isola, Borgarello, Sommo, San Martino, Voghera, vigevano, Gropello, Zinasco…
La distribuzione dei GAS nel Pavese è ormai ben ramificata, ma non ci siamo ancora messi efficacemente “in rete” perché molti GAS citati sono gruppi nascenti ancora alle prese con la propria organizzazione. La creazione del cosiddetto “Intergas” del Pavese è una delle sfide più stimolanti che ci aspettano!

Elia Belli, IL TICINO- sabato,13 marzo 2010

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