"Historias de Guatemala"- Per un aiuto concreto

“Historias de Guatemala” (Storie dal Guatemala), girato nel paese latino dai giovani registi pavesi Anna Miranda Recalde e Nicola Grignani per conto di Ains Onlus, Associazione Italiana di Nursing Sociale di Pavia.

Scritto da Michela Cantarella, www.piazzaminerva.it

A due anni dal primo film di Filippo Ticozzi «Lettere dal Guatemala», Ains Onlus ha dato carta bianca ai due registi dicendo loro di trovare il modo di raccontare i diritti umani nel paese.
“L’idea” spiega Ruggero Rizzini, presidente di Ains Onlus Pavia “era di ricordare in qualche modo i 60 anni della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Noi sosteniamo dei progetti concreti in Guatemala, un paese spezzato da 36 anni di guerra civile, ma riteniamo che senza fare una corretta informazione e sensibilizzazione, si finisca per fare solo assistenzialismo”.
Capitolo dopo capitolo, si scopre una storia recente quasi sconosciuta, dove le donne combattevano quanto gli uomini e una circolare del governo, tuttora conservata alla Biblioteca Nacional, imponeva ai soldati di non usare munizioni per uccidere i bambini sotto i quattro anni, per salvaguardare il bilancio dell’esercito. Dietro il documentario, molto curato dal punto di vista dell’immagine e dei colori, c’è un grande lavoro di informazione, studio e decine di interviste.
“Nei 52 minuti di video” continua Rizzini “si alternano persone che lavorano nel mondo vario dei diritti umani, dai campesinos della cooperativa Katoki ai leader di associazioni politiche, dai guerriglieri a monsignor Alavaro Ramazzini, vescovo di San Marcos e successore di monsignor Gerardi che dopo aver denunciato scomparse e torture nel rapporto Guatemala nunca màs venne ucciso. Nel documentario si parla di diritti umani, commercio equo, violenze sulle donne: potrebbe essere interessante per svariate associazioni del territorio che vogliano collaborare a fare informazione su queste tematiche”.
L'associazione Ains è al suo undicesimo anno di attività: undici anni durante i quali si è riusciti davvero a costruire qualcosa di bello. Dalle adozioni scolastiche a distanza a presidi medico sanitari, a progetti di emancipazione sociale, culturale, sanitaria e di istruzione primaria presso Las Colmenas,Tatutù, Aguahiel, comunità dislocate ai confini con l'Honduras.
Un altro progetto di solidarietà è rivolto al sostegno di una Casa d'Accoglienza in Mazatenango, che ospita bambine e ragazze vittime diabusi, violenze, disagi sociali dettati dallo stato di profonda povertà.
“La crescita di questo luogo” ammette il presidente “ci interessa in modo speciale e nel corso del 2009 concentreremo i nostri sforzi per realizzare progetti e possibili soluzioni di aiuto verso questa interessante realtà”.
Certo, dire Guatemala, richiama subito alla memoria le vestigia Maya, le bellissime foreste tropicali, i campi di mais, un ambiente da "Mille e una notte”. Ma Guatemala, al giorno d'oggi, vuol dire anche scontrarsi, con una realtà profondamente povera: denutrizione e malnutrizione dei bambini, descolarizzazione dilagante, lavoro minorile diffuso, un quadro di diritti calpestati soprattutto verso il genere femminile.
“Però anche questi dati” conclude Rizzini “hanno rafforzato in noi la volontà di proseguire sulla strada tracciata. Noi abbiamo fatto nostra e ci serviamo di due motti che costituiscono la nostra filosofia, il nostro modo di pensare e agire: "dove c'è un bisogno, c'è un dovere" e "un altro mondo è possibile". Se guardiamo al lato positivo delle cose questo può diventare un tempo di sfide eccezionali. Ecco perchè agire a vantaggio del progresso sociale e servirsi del nobile strumento della solidarietà diventa una sfida, bella, da portare avanti”.
Il documentario può essere proiettato gratuitamente presso i Comuni, nelle Scuole pubbliche e private superiori, a reti di persone e gruppi di professionisti, oppure in collaborazione con Circoli, Associazioni e Comitati, e in generale verso chi disponga di un locale idoneo, oscurabile e sia interessato a raccogliere un certo numero di partecipanti per parlare di temi sociali. Gratuitamente, con attrezzatura portata dai membri ains (amplificazione audio, proiettore, schermo di proiezione). Servono solo delle sedie, e una presa di corrente per far funzionare le apparecchiature. Ben poco, pensando a quanto grande, invece, è l'opera di sensibilizzazione che il documentario svolge.

Per info: cell. 339 2546932 – 333 4464723
associazioneains@yahoo.it - Ainsonlus.blogspot.com

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