Da Perugia ad Assisi percorso di pace
Gentile direttore,
chiediamo alcune righe per comunicare pubblicamente la nostra adesione alla Marcia per la pace edizione 2010 che si svolgerà, come di consueto, tra Perugia ed Assisi domani. Non potremo essere presenti di persona a questo importante appuntamento ormai parte della più altatradizione civile della storia d’Italia e non solo, questo non vieta di manifestare apertamente un sostegno ai valori della manifestazione e dell’ostinata proposizione della pace in tutte le sue forme. Quanto c’è bisogno di perseverare in questa direzione: dai rapporti interpersonali fino ad arrivare a comprendere che la «guerra è estranea all’intelligenza dell’uomo e aliena alla ragione» come sosteneva Giovanni XXIII nell’attualissima enciclica «Pacem in terris». Non a caso il leit-motiv della marcia 2010 è: «Abbiamo bisogno di un’altra cultura». Ricordiamo il primo comma dell’articolo 11 della giovanissima Costituzione della Repubblica Italiana, che nella sua prima parte non necessita di riforma alcuna: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». La democrazia non si esporta con le baionette. Si realizza e si compie attraverso l’estensione dei diritti di cittadinanza e la globalizzazione della dignità nel solco di quei valori universali quali libertà, uguaglianza e fraternità. Chiediamo alle differenti realtà associative pavesi di dare sostegno alla marcia della Pace.
Per AinsOnlus
Andrea Bellingeri
Emanuele Chiodini
Giulia Dezza
Elisa Moretti
Ruggero Rizzini
don Edo Peviani
lettera inviata alla provincia pavese e pubblicata il 15 maggio 2010
chiediamo alcune righe per comunicare pubblicamente la nostra adesione alla Marcia per la pace edizione 2010 che si svolgerà, come di consueto, tra Perugia ed Assisi domani. Non potremo essere presenti di persona a questo importante appuntamento ormai parte della più altatradizione civile della storia d’Italia e non solo, questo non vieta di manifestare apertamente un sostegno ai valori della manifestazione e dell’ostinata proposizione della pace in tutte le sue forme. Quanto c’è bisogno di perseverare in questa direzione: dai rapporti interpersonali fino ad arrivare a comprendere che la «guerra è estranea all’intelligenza dell’uomo e aliena alla ragione» come sosteneva Giovanni XXIII nell’attualissima enciclica «Pacem in terris». Non a caso il leit-motiv della marcia 2010 è: «Abbiamo bisogno di un’altra cultura». Ricordiamo il primo comma dell’articolo 11 della giovanissima Costituzione della Repubblica Italiana, che nella sua prima parte non necessita di riforma alcuna: «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». La democrazia non si esporta con le baionette. Si realizza e si compie attraverso l’estensione dei diritti di cittadinanza e la globalizzazione della dignità nel solco di quei valori universali quali libertà, uguaglianza e fraternità. Chiediamo alle differenti realtà associative pavesi di dare sostegno alla marcia della Pace.
Per AinsOnlus
Andrea Bellingeri
Emanuele Chiodini
Giulia Dezza
Elisa Moretti
Ruggero Rizzini
don Edo Peviani
lettera inviata alla provincia pavese e pubblicata il 15 maggio 2010
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