31 ottobre 2011

Il Festival dei Diritti apre le porte e arriva fino in Uganda

Proprio pochi giorni fa il regista Filippo Ticozzi è tornato dalla sua ultimo viaggio: un’esperienza in Uganda per realizzare un breve documentario che verrà presentato in anteprima domenica 6 novembre alle ore 21.00 a Pavia, nella ex Chiesa di Santa Maria Gualtieri, nell’ambito del Festival dei Diritti.



Il tema del Festival quest’anno è il confronto tra generazioni. L’Uganda è il paese più giovane del mondo. La popolazione è formata prevalentemente da bambini e ragazzi, tanto che più del 50% della popolazione ha meno di 15 anni. Cosa vuol dire, quindi, diventare “vecchi” in Uganda? Come sono i rapporti tra nonni e nipoti dove oggettivamente di nonni ce ne sono molto pochi? Quali sono le aspettative di un bambino in un paese dove manca quasi completamente la generazione degli “adulti”? Un confronto tra generazioni che è anche un confronto tra due paesi, così lontani eppure così vicini… perché alla fine il mondo sognato dai bambini si assomiglia molto. Filippo Ticozzi, dopo il documentario Un cammino lungo un giorno, che racconta di un piccolo villaggio in Guatemala popolato quasi solo da bambini, che ha già raggiunto diverse mete italiane con oltre 12 selezioni in Festival cinematografici e aggiudicandosi diversi premi, ha voluto cimentarsi con la sua prima esperienza “africana” con l’Associazione Italia Uganda, la quale da oltre dieci anni realizza progetti di aiuto nel Paese, rivolti in particolare a bambini e ragazzi in difficoltà. L’Associazione in Uganda ha costruito e gestisce scuole che accolgono oltre 3.000 ragazzi, sostiene a distanza più di 1.000 studenti bisognosi, distribuisce oltre 4.500 pasti caldi al giorno, assiste circa 2.000 persone al mese nella sua clinica di Kampala e ospita decine di bambini e ragazzi orfani nelle proprie strutture. La proiezione, il 6 novembre a Pavia, del documentario di Filippo Ticozzi, che sarà integrato con una parte girata in Italia, offrirà anche l’occasione per confrontarsi con quelle realtà che nel nostro Paese si occupano di invecchiamento attivo, perché dal confronto e dall’apertura verso altri “mondi”, vicini o lontani che siano, c’è sempre da imparare.


Per informazioni potete contattare direttamente il regista, Filippo Ticozzi, al 348 5181553.

25 ottobre 2011

ONG: una storia da raccontare

Cosa c’è dietro la sigla ONG? Come sta oggi il volontariato internazionale in Italia? Quali le prospettive per il futuro? Sono alcune delle domande che trovano risposta in questo volume che ripercorre le fasi e gli avvenimenti più importanti della storia delle Organizzazioni non governative (ONG) italiane, dalle sue origini ad oggi. Entrando da protagonista nelle pieghe di questa storia, l’autore ne ricostruisce le dinamiche, ne approfondisce le problematiche e ne svela tanti retroscena: dalle origini del volontariato fino alla globalizzazione delle ONG e alle multinazionali della solidarietà, passando per l’avvio della cooperazione governativa negli anni Sessanta del secolo scorso; l’era dei finanziamenti pubblici, il FAI e la legge 49/1987 negli anni Settanta e Ottanta; l’arrivo di “mani pulite? alla Farnesina e l’inizio della burocrazia soffocante per le ONG negli anni Novanta; la definizione nel 2000 degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio da parte delle Nazioni Unite e la svolta dell’11 settembre 2001 che ha segnato in modo irreversibile il paradigma dello sviluppo. In un momento in cui il settore appare sempre più complesso e articolato, la tesi sostenuta dall’autore è che oggi in Italia tra le sfide più urgenti per l’intero sistema della cooperazione vi è quello di fare chiarezza tra le diverse identità e anime del non governativo, e di non tradire il "modello italiano" – vincente in altri settori – basato sulla valorizzazione delle specificità e sul radicamento nei territori dei suoi attori.

Sergio Marelli

ONG: una storia da raccontare
Dal volontariato alle multinazionali della solidarietà
Biblioteca di testi e studi
€ 20,00
2011 pp. 184
Carocci editore