29 aprile 2011

"Un cammino lungo un giorno", un documentario "corto" che si vorrebbe più lungo



"Un cammino lungo un giorno" di Filippo Ticozzi, in concorso al Valsusa Filmfest 2011,è un piccolo grande film che racconta una giornata come tante nella vita di un gruppo di bambini di El Poshte, uno sperduto paesino del Guatemala.
Non è molto lontano dalle città, ma l'unico modo per raggiungerlo è un lungo e impervio sentiero, perciò raramente ci si sposta dal villaggio. La maggior parte degli abitanti sono bambini (e sono in tutto una quindicina).
"Un cammino lungo un giorno" è costruito molto classicamente attraverso semplici interviste ai bambini, che raccontano candidamente la loro vita, tra impegni quotidiani (studiare e lavorare) e sogni modesti ma sentiti (la bambina che sogna da grande di "lavare i vestiti" basta come esempio...).
Un ottimo lavoro di fotografia per un lavoro di cui si rimpiange che non duri di più dei suoi 15 minuti. Ticozzi riesce a restituire la purezza e l'intensità del suo incontro con i protagonisti del documentario, e non è cosa da poco.
pubblicato da Carlo Griseri



29/04/2011, 09:23 http://www.cinemaitaliano.info/news/07703/un-cammino-lungo-un-giorno-un-documentario.html

28 aprile 2011

il 28 aprile viene presentato "Un cammino lungo un giorno", girato da Filippo Ticozzi in Guatemala! In concorso.

Il 28 aprile a Condove verranno proiettati i filmati partecipanti alla fase finale del Concorso Sezione Documentari. Questa sezione è aperta ad ogni genere di documentario e ad ogni tema ma con una particolare attenzione ad opere relative a tematiche ambientali, politiche e sociali di tutto il mondo (“La storia siamo noi”) che riportino specifiche esperienze territoriali, di cittadinanza attiva ed esempi di pratiche virtuose.
Tra le opere selezionate:
Un cammino lungo un giorno
di Filippo Ticozzi (Pavia) Durata 16'
Un villaggio sulle montagne del Guatemala. Non è molto lontano dalla città ma l’unico modo per raggiungerla è un lungo impervio sentiero, perciò raramente ci si sposta dal villaggio.
http://www.valsusafilmfest.it/2011/28aprile_documentari.htm

26 aprile 2011

26 aprile 2011, anniversario dell'assassinio di MONSEÑOR GERARDI

Il 26 aprile del 1998 il vescovo Juan Gerardi venne brutalmente assassinato nel garage della casa parrocchiale della chiesa di San Sebastian nel pieno centro di Cittá del Guatemala due giorni dopo aver reso pubblico lo studio sulla Memoria Storica di quanto accaduto in Guatemala durante il conflitto armato interno, "Guatemala Nunca Mas".

Fildis, via al corso per volontari



Da domani lezioni di cooperazione per chi vuol prestare servizio nei progetti in Kenya




PAVIA. Un corso per volontari, per imparare e condividere le esperienze di cooperazione. E, alla fine, chi vuole, potrà anche partire: destinazione lago Turkana, Kenya, Africa. Ad organizzarlo è la Fildis di Pavia, la Federazione italiana donne laureate e diplomate di istituti superiori che da anni collabora e fa la spola tra Pavia e il lago Turkana con progetti di cooperazione e conoscenza reciproca. Per tutti i partecipanti c’è anche l’opportunità di partecipare gratuitamente al corso di lingua kiswahili (la lingua diffusa nell’Africa Orientale) a giugno presso l’Istituto Volta. Gli incontri cominciano domani e proseguiranno fino al 27 maggio 2011 in diverse sedi, dal Centro servizi volontariato all’università. «Il corso è rivolto a studenti, tirocinanti ma anche insegnanti, esperti di applicazioni tecniche compresa l’economia domestica, botanici, entomologi, medici, infermieri, farmacisti, ingegneri edili, idraulici e informatici», spiega Paola Mosconi, docente che sul lago Turkana ha lavorato per anni e che funge da collegamento tra Pavia e il Kenya. Si parlerà di turismo di comunità e bisogni di base, passando per l’utilità dei centri multicultirali e alla gestione dei progetti di cooperazione in collaborazione con l’ordine degli ingegneri. Inoltre si parlerà di microcredito e cultura swahili. Durante il corso si terrà una serata aperta di musica etnica nella quale verrà presentato il programma del viaggio in Turkana. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al CSV, via Bernardo da Pavia, 4 (tel. 0382. 526328).
(a.gh.-la provincia pavese, 26 aprile 2011)


il 4 maggio si parlerà di Guatemala. Ecco il programma del secondo incontro

A. Salza, R. Rizzini, F. Avantaggiato, D. Palazzini
Stili di vita e “basic needs”: aspetto culturale e arricchimenti sanitario - tecnici e igienico.

(Aula da definire)

Un festival dedicato ai bambini Servono volontari per 10 giorni

PAVIA. Un festival dedicato a bambini e adolescenti. Strade e piazze della città ospiteranno eventi su misura per genitori e figli. Ma per mettere in mopto la macchina organizzativa servono volontari. Tanti. Il Csv lancia un appello. Il coordinamento “BambInFestival cerca volontari interessati a mettersi in gioco durante i giorni della rassegna, dal 20 al 29 maggio. Dovranno essere a disposizione per semplici mansioni di tipo informativo, logistico e di supporto. Si muoveranno per la città indossando la maglietta con il logo del festival, per dare informazioni. Chi è interessato a partecipare a una o a tutte le giornate del festival può inviare una e-mail a promozione@csvpavia.it o telefonare allo 0382-526328. BambInFestival è promosso da 60 associazioni della città ed è alla seconda edizione. Più di 80 le iniziative: spettacoli teatrali, laboratori manuali, proiezioni cinematografiche, momenti dedicati alla relazione genitore/figlio, con l’obiettivo di promuovere il concetto di città a misura di bambino, a 20 anni dalla ratifica della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. Con film, laboratori, letture, teatro i bambini scopriranno i loro diritti, essendo per 10 giorni i protagonisti della città.
(m.g.p.)- la provincia pavese, 26 aprile 2011

Infermieri in farmacia, non si parte Convegno sulle prospettive professionali

Il collegio pavese il 12 maggio nell’aula Magna della fondazione Maugeri

PAVIA. Il 12 maggio è la giornata internazionale dell’infermiere. E il collegio Ipasvi di Pavia organizza per quella data un convegno sulle prospettive di sviluppo in Lombardia. Si svolgerà nell’aula magna della fondazione Maugeri, a partire dalle 8.30. Un tema di stringente attualità. Proprio in questi giorni, tra l’altro, si parla di riforma delle farmacie e di come gli infermieri possano avere un ruolo di primo piano nel rapporto con i clienti-pazienti. In provincia di Pavia la rivoluzione delle farmacie è ancora in gestazione: c’è per ora un calendario di incontri con Asl e Ordine dei medici ma il progetto non partirà il 4 maggio come prevede la riforma. Nel frattempo però l’Ipasvi si interroga sul ruolo ma anche sulle prospettive della categoria che non più tardi di un mese fa ha sfornato, dalla scuola universitaria, un’altra ventina di nuovi professionisti freschi di laurea. «L’infermiere - spiega il presidente del collegio di Pavia, Enrico Frisone - è un professionista che può muoversi all’interno della comunità realizzando interventi integrati per la promozione della salute, ad esempio nelle farmacie, per la prevenzione di malattie, affiancando il medico di famiglia negli ambulatori, per la cura del malato e la riabilitazione a domicilio». Per informazioni e programma è possibile consultare www.ipasvipv.it. (m.g.p.-la provincia pavese, 26 aprile 2011)

25 aprile 2011

meglio un giorno da pecora.....

A marzo abbiamo deciso, insieme alle 13 famiglie della comunità di El Poshte di investire circa 900 euro per l'acquisto di pecore, meglio, una razza particolare di ovini chiamata 'pelibuey'.
Questo acquisto è conseguente a un percorso di crescita che stiamo realizzando insieme alla comunità ed è successivo alla costruzione di un’aula scolastica, ad un bagno usato dai bambini della scuola, al sostegno di un anziano bisognoso e al sostegno scolastico di tutti i bambini del villaggio.
L’acquisto delle pecore pelibuey è una richiesta della comunità inoltrata, nelle scorse settimane, tramite Alvaro, il nostro referente, il quale regolarmente, due volte al mese, si reca a El Poshte, parla con la gente che abita lassù, ascolta, e cerca, insieme a loro, di trasformare i bisogni in progetti.

Per regalare un pecora pelibuey ad una famiglia di El poshte

il costo è di 70 euro
Puoi fare il versamento utilizzando

il numero di conto corrente postale 46330429

(causale: progetto pecora El Poshte)
intestato ad
Ains onlus
c/o CSV Pavia
via Bernardo da Pavia, 4
27100 Pavia

23 aprile 2011

Vittorio Arrigoni....lettera alla PROVINCIA PAVESE e a IL TICINO

Gentile Direttore,
Non possiamo esimerci dal ricordare Vittorio Arrigoni. Non ci interessano le solite
commemorazioni piene di orpelli e di ufficialità, piene di parole già dette e scritte; non ci interessa seguire un copione preordinato, i vecchi giornalisti, esperti del mestiere direbbero, 'fare un coccodrillo'. Non e'nemmeno il momento delle lacrime.
Del dolore sì, della rabbia.
Di chi va per il mondo per portare una presenza e una parola di pace, di solidarietà e di impegno e gli viene impedito di continuare in quest'opera di fraternità grazie alla follia dell'odio e della prevaricazione. Quella dei soliti, quella di chi, potere costituito o fondamentalista di professione, non vuole, si oppone fermamente, non ha interesse che il mondo trovi una via d'uscita di giustizia e pace. Ha interesse, invece, a mantenere uno 'status quo' basato su rapporti di forza sbilanciati a base di dipendenza e assoggetamento economico.
Di chi va per il mondo ed è lasciato solo a se stesso, senza più coperture pubbliche o politiche.
Benedetto il tempo in cui esisteva il concetto di 'Internazionalismo'.
Solo, con la sua buona volontà e le sue valigie piene di buone intezioni.
Soli, ma in una rete sempre più fitta di nuove relazioni che nel mondo attendono di essere collegate e rivelate affinchè da questo sistema fondato sullo sfruttamento e sul denaro accumulato si possa uscire definitivamente. Fondato sulle armi, la violenza e la guerra.
Fondato su un nulla che potrebbe portare non tardi a processi autodistruttivi del pianeta e dell'umanità.
Vittorio Arrigoni era uno di noi; semplicemente credeva in quello in cui crediamo noi, in quello che credono ancora molti.
Moni Ovadia ricorda bene tutto cio' con un articolo particolarmente significativo apparso su 'L'Unità' di oggi a cui volentieri rimandiamo. Per meditare, per pensare.
E quest'Italia, intristita da altre vergognose questioni e con un'opinione pubblica ormai incapace di discernere di avere un senso critico della realtà, che dice? Che fa?
Forse continuerà ad incollarsi al piccolo schermo per guardare il 'reality' di turno, magari credendo di trovarsi su un'isola tropicale insieme a personaggi 'famosi', o in una casa dai mille comfort dove pero' il dileggio e la maleducazione sono l'ordine del giorno, allo stesso tempo sublimati da una patina di lusso arrogante che, nei fatti, è 'immagine più sensibile della noia.
La realtà ' è 'avanti' diceva Gaber, il maestro.
Ma non è quella che trasuda dal nostro italico e drogato piccolo schermo. Quanto di più bugiardo e manipolato possa esserci.
La realtà sono le aldee dell'Honduras e del Guatemala che noi conosciamo bene dove vivono migliaia di campesinos, con una cascata di figli da mantenere, con un dollaro al giorno.
I campesinos non possono permettersi ne' la 'cueva' ne' telecamere compiacenti.
La realtà e' Gaza dove Vittorio operava. Ce lo ricorda bene Héssèl autore di 'Indignez-vous', nell'ultima parte del suo importante libello. Da leggere e meditare, come Moni Ovadia.
La realtà non è un 'reality'.
Spegniamo una volta per sempre questa televisione stupida e volgare e volgiamo il nostro sguardo e le nostre forze verso la realtà quella vera, quella difficile, quella da ricostruire, quella dei 'beati gli operatori di pace', e dei 'miti' che avranno in eredità la terra, quella che va ritrasformata e bonificata con gli eterni e uiversali criteri di uguaglianza e solidarietà.
Quelli che si incarnano nelle persone come Vittorio Arrigoni.
Per restare umani, già.

Luisa Biani e Claudo Braga, Di Loreto Vittoriano, Gallo Lucia, Adriano Arenghi, Chiara Viola, Zocchi Giuseppina, Faini Silvestro, Malvasi Concetta, Vanzati Franco, Aurelia, Guglielmana Barbara, Cristina Caria Covini, Albrigoni Mario, don Edo Peviani, Aurelia, Braga Beppe, Cocco Nicola, Mascia laura, Elena Borrone, Giancarlo Gatti, Duilio Loi, Gipo Anfosso
Arci Pavia
Auser Gambolò
AUSER Comprensoriale di Pavia,
Associazione Babele onlus
Associazione Ains onlus
Associazione Incontramondi
Energetica, associazione di promozione sociale
Associazione Ci Siamo Anche Noi
Associazione "CentrAure"
Nursing in Movimento

Habemus Papam

Care amiche ed amici,
vi consiglio di andare a vedere "Habemus Papam" l'ultimo film di Nanni Moretti.
Checchè ne dicano alcune zucchette viola o rosse asserragliate nelle Mura Leonine; checchè ne dicano alcuni commentatori col vizio troppo smodato del fondamentalismo. Che non è mai zelo o intrasigenza: è semplicemente un atteggiamento incline al dogmatismo divenuto ideologia e sistema. Spesso per comodo e non per convinzione.
Intanto, qualora interessino, le opere bisogna conoscerle, studiarle, vederle nel caso di un film.
Poi si giudica.
E io, in questo caso, giudico bene.
La mia curiosità e' stata soddisfatta.
Qui non è in discussione la sacra figura del Papa e nemmeno la sensibilità credente.
E' vero, si gioca sulle umane debolezze, sulle cadute depressive che possono accadere ad un essere umano ad un certo punto della sua vita; sulle sue eventuali insoddisfazioni o non realizzazioni di vita. Come capita a tutti. Come capita a coloro che, pensando a se stessi e al loro ruolo - o non-ruolo - nella società, non possono non farsi interpellare da una sana, normale inquietudine.
Immaginatevi per chi ha incarichi di grande e grave responsabilità: a maggior ragione se l'ufficio e' svolto con coscienza.
Moretti, in velo, per questo subconscio scomoda Cechov e Melville.
Ma le parole che pronuncia il Papa riguardano direttamente questo grande organismo vivente denominato 'Chiesa'; e la riguardano da vicino, 'ad intra' e 'ad extra'.
Riguardano la sua capacità di ri-mettersi in sintonia col mondo, (in un periodo storico altrettanto e forse più depresso delle persone in quanto tali), in cui andrebbe recuperata a larghi strati la regale e sublime facoltà della profezia e di una testimonianza radicale e senza riserve. Facoltà di cui la Chiesa, interpretete somma della Parola, dovrebbe avere in sè.
Come il Vangelo insegna. E come non si fa, o si fa poco.
Il finale apre una squarcio sulla crisi, non solo della Chiesa, ma del nostro tempo, delle nostre scelte.
E, vi garantisco, non c'è niente da ridere.

e.c.

17 aprile 2011

Paolo Rumiz - Il bene ostinato

"È la storia dei 'profeti' di oggi, i punti emergenti di un volontariato italiano di cui non si scrive, il nucleo di un altruismo che alberga negli stessi territori dell'egoismo antistranieri. È la storia di una pattuglia di medici italiani, inquadrati nella più brillante e meno nota – mai discussa – delle nostre Organizzazioni non governative, Medici con l'Africa Cuamm." I "Medici con l'Africa" del Cuamm (Collegio Universitario Aspiranti e Medici Missionari) si spendono dal 1950 per il diritto fondamentale alla salute e l'accesso ai servizi sanitari. Il Cuamm oggi è presente in sette paesi: Angola, Etiopia, Kenya, Mozambico, Sudan, Tanzania e Uganda. L'incontro tra il Cuamm e Paolo Rumiz è la scintilla da cui nasce questo libro. C'è uno scrittore-viaggiatore che si innamora del progetto, parte per l'Africa e osserva un'altra Italia in azione. Si sofferma sulle donne e sugli uomini – non solo medici – che con le famiglie decidono di vivere e lavorare nei villaggi e nelle città dove opera il Cuamm. Quali sono le loro storie? Come è cambiata la loro vita? Qual è la radice del loro impegno? È l'occasione per indagare e raccontare un mondo poco conosciuto, composto da singolari emigranti, professionisti che si sradicano dall'Italia con le proprie famiglie per trapiantarsi in contesti disagiati, spesso pericolosi, sempre impegnativi. Sono storie particolari, a volte uniche, che connettono il Nord e il Sud del mondo. E forse aprono una strada al futuro. Il bene ostinato I Narratori - Giangiacomo Feltrinelli editore Pagine 144 - euro 14,00

12 aprile 2011

Poichè non sappiamo quando moriremo....

Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile. Però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza, neanche riuscireste a concepire la vostra vita. Forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna, forse venti. Eppure tutto sembra senza limite
“Il tè nel deserto, finale” di Bernardo Bertolucci

Torna Bambinfestival...il primo e unico festival interamente dedicato ai bambini dellla città di Pavia!!!!

Immagina… …una città “amica” dei bambini …una città invasa dalle voci e dai sorrisi dei suoi piccoli abitanti Non è un solo un sogno di tutti. Sta per accadere…

Dopo il grande successo della prima edizione, ritorna “Bambinfestival – Diritti in città”, il primo Festival interamente dedicato ai bambini della città di Pavia, realizzato grazie alla sinergia e la collaborazione di più di 60 associazioni ed enti del territorio.

DAL 20 AL 29 MAGGIO 201strade e piazze diverranno scenario di eventi rigorosamente destinati ai bambini e alle famiglie

Più di 80 iniziative: spettacoli teatrali, laboratori manuali, proiezioni cinematografiche, momenti dedicati alla relazione genitore/figlio, con l’obiettivo di promuovere il concetto di città a misura di bambino, a 20 anni dalla ratifica da parte dell’Italia della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, che afferma che le bambini e i bambini di tutto il mondo hanno Diritto di avere Diritti, tutti i Diritti, nessuno escluso. Attraverso film, laboratori, letture, teatro e molto altro, i bambini andranno alla scoperta dei loro diritti, essendo per 10 giorni i protagonisti della vita della città. Dalla ginnastica con il passeggino ai laboratori di Manualmente, in cui i bambini andranno alla scoperta di quante cose è possibile fare con le mani. dalla costruzione di giocattoli con materiale di riciclo all’arte, pittura, disegno, manipolazione, dagli spettacoli e laboratori teatrali alle maratone di lettura, dalla scoperta dell’ambiente che ci circonda alla conoscenza di mondi lontani, dalla proiezione di film d’animazione, che difficilmente si vedono in tv, alle attività sportive, per divertirsi in modo sano, dalle storie lette, raccontate e disegnate alla storia dei monumenti presenti in città, dalla caccia al tesoro ai giochi per strada per vivere la città in modo attivo.

ENTI E ASSOCIAZIONI CHE, AD OGGI, HANNO ADERITO:

1.ABIO 2.ANAM 3.ACLI 4.Ad Gentes 5.ADOV 6.AGESCI 7.AINS 8.Aleph 9.Amici dei Boschi 10.A Passi Lievi 11.A Ruota Libera 12.ARCI 13.ARKE’ Coop. Soc. 14.ArteMista 15.Associazione Italiana Psicocinetica Jean Le Boulch 16.Associazione Nazionale Vigili del Fuoco 17.Associazione Sinti di Pavia 18.Athena 19.Associazione Via Magenta 20.Auser Comprensoriale di Pavia 21.Babele Onlus 22.Cafe 23.Calypso 24.Casa del Giovane 25.Centro Servizi Volontariato di Pavia 26.Cimas 27.COMIN 28.Comitato Pavia Asti Senegal 29.Comitato Cernobyl 30.Consulta Comunale del Volontariato di Pavia 31.Coro Alicanto 32.CSI 33.Cuore Clown Onlus 34.Dedalo 35.Educarta 36.Energetica 37.For-mare Onlus 38.GASPavia 39.Genitori@Scuola 40.NonsoloCiripà 41.Il Melograno 42.In Scena Veritas 43.Incipit 44.Incontramondi 45.Istituto Volta – Liceo Artistico 46.Italia-Uganda 47.La Città Incantata 48.La Leche League 49.La Piracanta Coop. Soc. 50.Legambiente 51.Liberamente Centro Antiviolenza 52.LIPU 53.Mani Tese Pavia 54.Migrantes 55.Associazione Momento 56.Officina delle arti 57.Oratorio San Mauro Onlus 58.Perfareunalbero 59.Progetto Con-tatto e Centro Interculturale La Mongolfiera 60.Psichè 61.Radici nel fiume 62.Sogni e Cavalli Onlus 63.Tagete onlus 64.Terre des Hommes 65.Vip Pavia - Viviamo in positivo 66.Unicef – Comitato Provinciale di Pavia

NEGOZI E SPAZI AMICI: SpazioMusica Commons Delfino Loft10 Balalla Lo Chalet Il Confluente Sottovento Cinema Corallo

CON IL PATROCINIO DI. Regione Lombardia Provincia di Pavia Comune di Pavia - Assessorato all'Istruzione Touring Club Italiano Touring jounior Con il cofinaziamento di Fondazione Banca del Monte di Lombardia

PRESTO IL PROGRAMMA COMPETO SU

10 aprile 2011

Continua il corso di ricamo a El Rancho


Continua il corso di ricamo dove un gruppo di donne di El Rancho e Guastatoya imparano a cucire, ricamare e confezionare borse, presine e altri oggetti utili in cucina e non solo. È prevista per il 25 maggio una esposizione di tutti gli oggetti presso la sede di Ains onlus a El Rancho.

Presentazione del libro "Voi li chiamate clandestini"

Sabato 16 aprile 2011

alle ore 17

c/o Commons – v.le Bligny, 83

Come viene prodotto il cibo che state mangiando? Presentazione del libro “Voi li chiamate clandestini” di L.Galesi e A.Mangano, ed. Manifestolibri

Un’inchiesta da Castel Volturno a Foggia, da Rosarno a Cassibile, sulle terribili condizioni di vita e di lavoro dei migranti. Un viaggio nel Sud invisibile, nelle campagne degli stagionali, dei rumeni, dei maghrebini, degli africani, degli imprenditori senza scrupoli, della ‘ndrangheta e della camorra. Cosa sappiamo della produzione dei pomodori, dei vini doc, delle arance? Questi tradizionali prodotti italiani sono spesso il frutto di lavoro nero, malpagato e ricattato...

Interverrà l’autore Antonello Mangano (Terrelibere, Il Manifesto).


Iniziativa organizzata da Federazione della Sinistra (Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani) e da volontari e medici dell’Ambulatorio Stranieri di Pavia (presso Caritas e P.S. del Policlinico S. Matteo). Aderiscono Ass. C.A.F.E.-Bottega del Mondo, Comitato Pavia-Asti-Senegal, Italia-Uganda, A.i.n.s. onlus, Legambiente, Insieme per Pavia, Associazione Ci siamo anche noi.

8 aprile 2011

El Poshte: terzo, quarto e quinto incontro nelle scuole pavesi

Nel marzo scorso abbiamo incontrato gli alunni delle classi terze,quarte e quinte delle scuole elementari di San Martino Siccomario. Durante questi incontri è stato presentato il documentario “Un cammino lungo un giorno", realizzato da Filippo Ticozzi e Nicola Grignani nell’Ottobre scorso. Un 'corto' per illustrare la giornata tipo di un bambino guatemalteco. Nello specifico, la giornata di un bambino residente in un villaggio di campesinos, El Poshte, situato sulle montagne limitrofe all'aldea di El Rancho dove Ains segue e promuove da anni il progetto di sostegno scolastico presso il Liceo 'San José'. Nello svolgersi di questi appuntamenti abbiamo appositamente evitato di parlare in modo esplicito di 'povertà' poiche' l’obiettivo del documentario non è quello di suscitare del facile pietismo utilizzabile, all'occorrenza, per promuovere raccolte di fondi. No, a noi interessa far comprendere come, pur nascendo liberi ed eguali come tutti e in qualsiasi parte del pianeta, vi sono alcuni, bambini nel nostro caso, che partono non alla pari, e chiaramente svantaggiati, rispetto ad altri più fortunati. Una fortuna che sovente non viene nè apprezzata, ne' analizzata. Un bimbo che nasce in un villaggio di campesinos, per certi aspetti, deve lottare ancora di più per poter affermare la propria esistenza. Ecco perche' il documentario si preoccupa più di interpellare il 'nostro' bambino, quello italiano, occidentale, che vede il filmato, che vive in un contesto decisamente più agiato e dove non gli manca nulla, affinchè in esso possano sorgere domande e interrogativi. Il villaggio che scorge dalle immagini, comunità di evidenti dimensioni a misura d'uomo, mette in chiaro, a fianco di un vivere sempice e con pochi mezzi, aspetti di serenità e vivibilità ormai difficilmente riscontrabili nelle pieghe delle nostre società occidentali. Dunque far conoscere ai nostri bambini, attraverso l'impatto visivo, le modalità di vita di alcuni loro coetanei raccolti sulla cima di un 'cierro' posto a 10 mila chilometri di distanza dall'Italia; e allargare l'orizzonte di ciascuno verso angoli del pianeta ai più sconosciuti e verso clamorose situazioni di bisogno, presenti, oggi più che mai, in un mondo fortemente reso diseguale e dagli equilibri precari. E allora la visione è diventata un momento di comune riflessione e di stimolo che si è concretizzato in decine e decine di domande.Eccone un saggio. Che lingua parlano? Cosa mangiano a colazione? Che cosa sono quelle cose nere (fagioli) che il bambino sta mangiando appena sveglio? Perché prima di andare a scuola dicono di andare a raccogliere la legna e dopo la scuola vanno a zappare la terra dove coltivano il mais? Perché la bambina dice che da grande vuole lavorare pulendo e lavando i vestiti? Cosa sta facendo quella donna con tra le mani una cosa rotonda che prende a sberle (tortillas)? Perché nella stanza con i banchi tutti i bambini studiano insieme mentre qui da noi siamo in classe tutti della stessa età? Ma vivono nel bosco?Giocano veramente con il maiale? Ma io gioco con la playstation. Loro non ce l’hanno? Un tacchino! un pollo! Ma sono veramente in casa con loro? Tagliano la legna con quella spada (il machete). Ma se si fanno male c’è l’ospedale? Perché nel lavandino vuotano l’acqua con la scodella? Non hanno il rubinetto? Perché la bambina dice di voler andare in città perché c’è la luce? Perché mangiano accendendo la candela? Rispondere a queste domande significa aver raggiunto il nostro scopo: un breve documentario che ha colpito nel segno, fatto pensare i bambini presenti, li ha stimolati a porre domande e a riflettere su cosa hanno visto. Sarà forse poca cosa? Chissà! La nostra speranza e' che tra 5 o 10 anni questi bambini italiani, del nostro paese, San Martino Siccomario, si ricordino di ciò che hanno visto e pensino che in giro per il mondo c’è chi, alla loro stessa età, ha poco o nulla o molto meno da condidere rispetto a quello che essi dispongono normalmente . Intanto, noi continueremo ad andare ad incontrare i ragazzi e i bambini delle scuole pavesi proponendo questo video, questo messaggio, questa visione come momento di comune riflessione, come atto concreto per sensibi lizzare le coscienze di ciascuno, piccoli e grandi, e per far sì che si possa sempre meglio comprendere l'irrinunciabile valore universale della solidarietà. Chi fosse interessato alla nostra proposta, o volesse organizzare una presentazione presso la propria scuola può rivolgersi a Ruggero Rizzini (cell. 339 2546932) Ruggero Rizzini per ains onlus Ainsonlus.blogspot.com

6 aprile 2011

"E": il nuovo mensile di Emergency


Nasce "E", il nuovo mensile di Emergency in edicola dal 6 aprile. Parla del mondo e dell'Italia che vogliamo. Una rivista bella, utile e intelligente, che racconta storie vere e approfondisce l'attualità ispirandosi ai valori di Emergency: uguaglianza, solidarietà, giustizia sociale, libertà.

5 aprile 2011

CINQUEPERMILLE

Nessuno sara' padrone di questo corpo di laghi e vulcani di questa mescolanza di razze, di questa storia di lance; di questo popolo amante del mais, delle feste al chiaro di luna; del popolo dei canti e dei tessuti di tutti i colori. Ne' lei ne' io siamo morte senza un progetto, senza lasciare un'eredità. Siamo tornate alla terra da dove ancora torneremo a vivere. Popoleremo di frutti carnosi l'aria dei tempi nuovi. Colibri danzeranno sulle nostre corolle ci feconderanno eternamente. Vivremo nel crepuscolo della gioia nell'alba di tutti i giardini. Presto vedremo il giorno colmo di felicità le imbarcazioni dei conquistatori allontanarsi per sempre. Saranno nostri l'oro e le piume il cacao e il mango l'essenza dei sacuanjoches. Chi ama non muore mai. (Gioconda Belli, da "La donna abitata" p. 455-456, edizioni e/o)
CINQUEPERMILLE.....

Gentilissime sostenitrici e sostenitori di Ains Onlus, per finanziare i nostri microprogetti educativi e sociali realizzati in Guatemala ti chiediamo, anche quest’anno, di aderire alla scelta del 5x1000 puoi convalidare questo atto di solidarietà nella dichiarazione dei redditi apponendo la tua firma nella casella “a sostegno del volontariato...” e inserendo il codice fiscale: 01885520187 www.ainsonlus.blogspot.com

Mazatenango, sera del 30 marzo 2011

Ronda de la paz
Las madres, contando batallas, sentados estan al umbral. Los ninos se fueron al campo la pina de pino a cortar. Se han puesto a jugar a los ecos al piè de su cierro aleman. Los ninos de Francia responden

sin rostro en el viento del mar. Refran y palabra no entienden, mas luego se van a encontrar, y cuando a los ojos se miren

el verse serà adivinar. Ahora en el mundo el suspiro y el soplo se alcanza a escuchar

y a cada refran las dos rondas ya van acercandose mas Las madres, subiendo la ruta de olores que lleva el pinar, llegando a la rueda se vieron cogidos del viento volar.

Los hombres salieron por ellas y viendo la tierra girar y oyendo cantar a los montes,

al ruedo del mundo se dan.


Le madri narrando battaglie, di fuori dall'uscio a parlare. I bimbi andarono al campo la pigna del pino a tagliare. E giocano e giocano all'eco ai piedi di alture germane. I bimbi di Francia rispondono oscuri nel vento del mare. Canzone e parole non sanno, ma dopo si vanno a incontrare, e quando si avranno negli occhi vedersi sarà indovinare. Adesso nel mondo il sospiro e il soffio si inizia ad ascoltare e a ogni canzone i due cerchi si van sempre di più ad avvicinare. Le madri, salendo il cammino di odori che porta il pineto, giungendo alla cima si videro volare carpite dal vento. Gli uomini vanno a cercarle, la terra girare vedendo e udendo cantare quei monti, si danno al gran circo del mondo. (Gabriela Mistral da "Tenerezza", 1924)


Cosi' ho salutato le bimbe di Mazatenango.... Carissime sorelle, carissime bimbe, con la lettura di questa poesia della grandissima poetessa cilena Gabriela Mistral mi congedo, anche quest'anno, dal soggiorno in questa bella casa dove voi siete ospiti e dove anche noi, quando arriviamo in Guatemala dall'Italia, ci sentiamo a casa, come se fossimo in famiglia; in una parola: ci troviamo bene in una clima di cordialità, collaborazione e amicizia. Questo luogo è per noi movito di orgoglio e continueremo a sostenerlo perchè in questa casa si progetta il futuro. Un futuro di libertà e di riconquista della dignità. Qui si impara ad avere coscienza di sè, dei propri diritti e dei proprii doveri. Qui si diventa adulti creando legami di comunione e di responsabilità. Creando e facendo solidarietà. La poesia di Gabriela Mistral è un inno alla gioia e alla pace. La lascio come testimonianza del mio breve passaggio. Tenete sempre vivo e presente il valore dell'incontro, della relazione, dell'amicizia, dei legami veri e sinceri, aspetti vitali originati dalla conoscenza del mondo e delle persone. Questa è la vera sapienza che chiamiamo ad accompagnarci nel cammino della nostra vita. Nel ricordo costante di ciascuna di voi e nella comunione feconda della preghiera, così ben vissuta, anche qui a Mazate, nei momenti comunitari, affdiamo le nostre speranze e i nostri pensieri alla Vergine Maria, le chiediamo protezione, vita e salute. Grazie a tutte voi!!! E, siccome un anno passa in fretta, ci lasciamo con l'intenzione di rivederci, qui a Mazate, nuovamente nel 2012!!!


emanuele chiodini