AINS (Associazione Italiana Nursing Sociale) e La Piracanta Cooperativa sociale , propongono una giornata di riflessione e svago per affrontare il delicato tema del lavoro, in particolare per quelle persone definite “fragili”.In una situazione di crisi economica globale, i soggetti più deboli rischiano di essere quelli maggiormente colpiti; per evitare che queste tematiche finiscano per non essere affrontate, AINS e La Piracanta, all’interno dell’iniziativa “Mercatino sociale”, hanno deciso per la terza edizione di proporlo come tema di discussione condivisa, non solo con addetti ai lavori ma con tutta la cittadinanza.Un buon modo per passare una giornata diversa, piacevole e divertente, ma da cittadini attivi che intendono confrontarsi, per costruire percorsi condivisi e solidali.
Il programma della giornata è estremamente ricco e variegato. Dalle ore 10 per tutta la giornata sarà possibile visitare la mostra mercato di prodotti artigianali del Terzo Settore, una quindicina di associazioni e cooperative sociali esporranno i loro prodotti equo-solidali. Alle ore 10.30 si terra l’incontro/confronto sul tema Lavoro, disagio e cooperazione sociale in tempo di crisi, al quale interverranno: Carla Torselli (Anffas Regione Lombardia), Alberto Moggi (Cooperativa Sociale La Piracanta), Marco Terni (Cooperativa Sociale Arkè), Paolo Rusconi (Cooperativa sociale Radici nel Fiume), Donatella Morra (Anffas Pavia); modera l’incontro la giornalista Daniela Scherrer.
Alle ore 13.00, pranzo biologico a km 0 a costo equo solidale: tanto cibo, semplice, sano e biologico. Pane e salame, torte salate, pizza, focaccia, pane e formaggio, vino, uva, fichi e per dolce pane e cioccolato, pane e marmellata, pane e miele. Tutto biologico, a km zero, equo e solidale.
Il pomeriggio invece è dedicato alla cultura, dalle ore 15.30 l’iniziativa “Leggevamo 4 libri al bar”, in collaborazione con Associazione L’arte di vivere con lentezza e alle ore 17 la presentazione del libro “L’anticasta” di Marco Boschini, alla presenza dell’autore. Durante tutta la giornata, ci sarà l’animazione per bambini (e non…) con i Clown dell’Associazione Cuore Clown Onlus e saranno ripetute le proiezione dei film: “Un posto nel mondo”, “Una storia semplice” e “Lilli” di Filippo Ticozzi, che raccontano in diverso modo la cooperazione sociale e le storie di coloro che la vivono e la animano. La giornata si concluderà con un Aperitivo Sociale a costo equo solidale, alle ore 18.30.
Informazioni
Quando: sabato 26 settembre, dalle 10.00Dove: Ex Serre Comunali di via Vercesi, 2 (ex via Darsena), Pavia
In caso di maltempo il Dibattito: Lavoro, disagio e cooperazione sociale in tempo di crisi e la presentazione del libro “L’anticasta” di Marco Boschini si terranno presso la Sala San Martino di Tours, corso Garibaldi, 69 (Pavia). Le altre iniziative saranno spostate in data da destinarsi.
24 settembre 2009
20 settembre 2009
In trenta per animare la città
Le associazioni: dimostreremo che Pavia non è morta
Dall’Unicef al teatro con uno spirito nuovo Raccolte le prime adesioni per firmare un manifesto comune
PAVIA. C’è chi si occupa di musica, chi di teatro. Volontari dell’Unicef e studenti. Tante sfaccettature di cultura e sociale. Sono già una trentina le associazioni che hanno aderito a «Pavia città aperta», un macro movimento che riunisce realtà diverse, unite da uno spirito comune: dimostrare che Pavia non è una città morta. Trenta associazioni molto diverse tra loro, una accanto all’altra. «Perché la cornice di riferimento comune a tutti è quella di porsi alla città in modo aperto». Daniela Bonanni, anima di Spaziomusica e maestra elementare, sta cercando di far emergere lo spirito di tutte le realtà, grandi e piccole, che lavorano in città, ma che spesso non entrano in contatto tra loro. «Anche Pavia è una città ricca di fermento - sottolinea Daniela Bonanni - ci sono realtà che magari non hanno visibilità, ma fanno cultura e attività nel sociale. Non ci deve più essere questo clima del diverso, di paura di quello che ci sta attorno». Ed è così che è iniziato il passaparola che ha portato all’incontro di mercoledì scorso a Spaziomusica, con i rappresentanti di almeno trenta associazioni, dall’Unicef all’Ains, che si occupa di progetti per il Guatemala, dal Gruppo di acquisto solidale ad AcquasumArte, gruppo teatrale. Dai venti ai sessant’anni l’idea di base era la stessa, ed è quella che costituisce un po’ lo slogan del gruppo: «Abbiamo bisogno di arte e poesia, di spazi e diversità per non morire di realtà». Il primo passo sarà un manifesto con il logo di tutte le associazioni che aderiranno, con una primo termine intermedio per raccogliere le adesioni fissato al 10 ottobre. Dopo il manifesto, un passo alla volta, inizieranno i progetti. E per aderire basta mandare una mail (con il logo dell’associazione) a due indirizzi mail: dbonanni@libero.it oppure rbernasc@gmail.com. «La nostra associazione esiste da undici anni - spiega Ruggero Rizzini dell’Ains, che realizza progetti in Guatemala - e speravamo un giorno di trovare un momento di confronto, per questo abbiamo aderito subito». Impressione positiva dunque. «Così abbiamo la possibilità di incontrare realtà associative diverse, il nostro sforzo è anche uscire dalla logica della raccolta di fondi e approfondire l’aspetto culturale e sociale», sottolinea Rizzini. E lo spirito che anima «Pavia città aperta»? «Tutti dicono che Pavia è morta - dice Rizzini - e noi vogliamo far capire che invece è viva». «Il nostro è un proposito più che un progetto - spiega Simone Marchetti di Spaziomusica - per cercare di mantenere viva la città e creare una rete di associazioni, a testimoniare che non è vero che Pavia è una città morta, ci sono microrealtà che si danno da fare». E sono realtà diverse. C’è la libreria il Delfino, il Sottovento, l’associazione Pavia-Asti-Senegal. Solo per fare alcuni esempi. «A Pavia c’è un associazionismo forte ma frammentato - dice Alessandro Cajani del Barattolo - il tentativo di avere un manifesto è un passo importante. Come ha sottolineato Daniela Bonanni durante l’incontro a Spaziomusica bisogna cercare di dare una rappresentazione della ricchezza delle associazioni pavesi davanti a una politica della paura del diverso. E tutte le associazioni presenti condividevano questa posizione». I fogli con l’elenco di numeri di telefono, mail e indirizzi sono il primo passo di questo macro gruppo, che per il momento non sarà formalizzato. Non sarà creata una macroassociazione insomma. «Proprio perché la struttura è elastica c’è la possibilità che si riesca ad andare avanti - riflette Ruggero Rizzini -. Ancora prima del manifesto c’è la voglia di mettere insieme realtà diverse».
scritto da marianna bruschi, la provincia Pavese, 20 settembreb 2009
Un aiuto al Guatemala Giovedì il documentario
PAVIA. Continuano le iniziative dell’Ains di San Martino, associazione italiana nursing sociale, per sensibilizzare il pubblico ai problemi del Guatemala. L’associazione, che da molti anni sviluppa progetti educativi, sanitari e sociali senza scopo di lucro proprio in Guatemala, questa volta vuole mostrare, gratuitamente, dei documentari girati sul posto. L’appuntamento è per giovedì alle 19 all’osteria Sottovento, in via Siro Comi: «Ci sarà la proiezione del documentario «Lettere da Guatemala» - dice Ruggero Rizzini presidente dell’Ains - Il film è stato girato nel 2006 da Filippo Ticozzi dopo un viaggio in Guatemala con la nostra associazione. La proiezione durerà circa un’ora. Alla serata sarà presente l’autore. In questo modo, potrà dare maggiori informazioni e spiegazioni sul suo lavoro». In data da definire è prevista un’altra proiezione.
Quattro libri al bar Al via la rassegna di letture ad alta voce
PAVIA. Bruno Contigiani che l’ha ideato lo definisce un «festival diffuso, anarchico e allegro della lettura ad alta voce». Ma la terza edizione di «Leggevamo quattro libri al bar» sarà anche un’occasione per incontrarsi, discutere, confrontarsi e divertirsi. E i momenti per ritrovarsi davanti alle pagine di un libro saranno diversi. Si inizia con monsignor Gianfranco Poma che martedì leggerà pagine di Gianni Brera al bar Lux di Pavia e si continuerà con gli appuntamenti fino al 2 di ottobre. Ogni incontro è aperto e chiunque potrà presentarsi e leggere le proprie pagine preferite. Molti reading saranno accompagnati da musica e degustazioni. «Non saranno incontri letterari - spiega Contigiani, presidente dell’Associazione Vivere con lentezza - ma occasioni per raccontarsi utilizzando il libro. In questa edizione abbiamo raddoppiato le adesioni: ora sono ben 60, ma altri si possono aggiunge4re contattando www.vivere conlentezza.it. Gli appuntamenti si svolgeranno in tutt’Italia, con Pavia come capofila. Ad ospitare i reading saranno non solo bar e locali, ma anche ospedali, istituti di cura e case di riposo. Dal Pertusati al Santa Margherita di Pavia fino al Pio Albergo Trivulzio di Milano». «Abbiamo optato per una formula di letture ragionate in quella che è la casa di 240 pavesi - ha spiegato Segio Contrini, commissario delle Istituzioni Assistenziali Riunite di Pavia - Faremo così sentire protagonisti gli ospiti del Pertusati dove già c’è l’abitudine di leggere quotidianamente il giornale insieme al servizio animazione, mentre al Santa Margherita ci rivolgeremo, con letture affiancate dall’attrice Valentina Ferri, al centro diurno integrato dedicato a persone affette da malattie neurovegetative». Anche il Comune di Pavia ha sposato l’iniziativa: «E’ un progetto valido - ha detto Gianmarco Centinaio - Non solo può far conoscere Pavia a livello nazionale e internazionale, ma dimostra che la città può produrre cultura anche in luoghi dove è meno previsto che si faccia ed è in grado di realizzare iniziative che creano socializzazione».
scritto da Linda Lucini, La Provincia Pavese, 20 settembre 2009
scritto da Linda Lucini, La Provincia Pavese, 20 settembre 2009
19 settembre 2009
AINS e AVIS scrivono sui tagli al mondo del volontariato
Gentile direttore,la nostra associazione è composta da un gruppo di persone animate da una contagiosa dinamica
“voglia di fare” che trova il suo naturale sbocco in un territorio dell’America Centrale denominato Guatemala. Un piccolo gruppo di persone che, un passo alla volta, e credendo nella concretezza, sostiene e finanzia microprogetti di solidarietà di natura sanitaria, scolastica e a differente finalità sociale. Tutto ciò accade grazie all’aiuto economico di parecchie persone le quali costantemente e con continuità fanno affluire all'Associazione i loro contributi volontari, ciascuno secondo le proprie personali possibilità.
Ma, al di là del mero aspetto economico, la nostra Associazione vive anche grazie all’aiuto di chi, all’interno del Centro Servizi Volontariato di Pavia, offre consulenze per la stesura di progetti, si occupa di formazione e si rende disponibile sul piano pratico per il disbrigo di cose semplici ma fondamentali sul piano organizzativo, come ad esempio stampare fotocopie in bianco e nero o a colori, importantissime - nella fattispecie - per poter realizzare il nostro foglio notizie diffuso a scadenza periodica e che ci permette, distribuendolo, di fare sensibilizzazione sociale. Inoltre attraverso il CSV la nostra associazione mantiene i contatti con altre realtà sociali nell'ottica della "rete" e favorisce la presenza all'interno delle scuole, luogo principale dove promuovere un dialogo con gli studenti facendoli avvicinare ai temi del volontariato, della cultura della solidarietà e del sapersi donare gratuitamente agli altri. Grazie al Centro Servizi Volontariato e alle loro consulenze abbiamo imparato cosa significhi ideare e stendere nel concreto diversi progetti che ci hanno permesso di realizzare libri, eventi, documentari.
Vorremo, nel contesto del discorso, ricordare che
senza i bandi di promozione e formazione, la nostra Associazione non avrebbe potuto rafforzare al proprio interno i rapporti tra i vari membri del direttivo e non avrebbe potuto realizzare un documentario concepito per raccontare la difficile situazione dei diritti umani in Guatemala. E ancora, su questa falsa riga, non avremmo potuto ottenere altri e più consistenti contributi economici da parte di Fondazioni ex bancarie e d altri enti, grazie a questa consulenza progettuale gratuita, per proporre iniziative pubbliche rivolte alla cittadinanza. Senza questo "modus operandi" non avremmo potuto imparare a fare rete con altre Associazioni. Insomma, non avremmo potuto fare tante cose e soprattutto crescere.
Oggi tutto questo "fare per crescere" risulta essere a rischio in quanto i Centri Servizi della Lombardia, che vivono grazie ai finanziamenti delle fondazioni ex bancarie (come previsto dalla Legge 266/91), in virtù della crisi globale e in conseguenza di precise scelte politiche, avranno meno fondi a disposizione da destinare a scopi sociale e a sostegno della realtà associativa generale. "La forte crisi economica, - cito Gianpiero Viazzoli, presidente del CSV di Pavia - che da molti mesi, nel nostro paese, è intensa e preoccupante, sta avendo e avrà inevitabilmente ripercussioni anche sul sistema dei Centri Servizi per il Volontariato. I fondi saranno tagliati del 25% già nell’anno in corso rispetto al budget previsto e approvato lo scorso anno.
La prospettiva appare ancora più allarmante se si considera che la riduzione degli utili delle Fondazioni bancarie, da cui si attinge il quindicesimo per la costituzione del Fondo Speciale per il Volontariato, si dovrebbe ulteriormente aggravare nei prossimi anni, con gravi conseguenze per il sistema volontariato. Cosa succederà? Ci sarà inevitabilmente una rimodulazione del piano delle attività del Centro Servizi di Pavia con una inevitabile contrazione dell’offerta dei servizi alle organizzazioni di volontariato e conseguentemente ai cittadini della nostra Provincia". Cosa puo' sperare, davanti a questo quadro piuttosto sconfortante, la nostra Associazione che beneficia dei servizi del Centro Servizi di Pavia? Che chi ha potestà politiche, economiche, sociali, chi ha voce in capitolo in questi ambienti abbia uno scatto d'orgoglio, possa individuare soluzioni concrete e soddisfacenti che consentano di trovare un'onorabile via d'uscita a questo problema operando per evitare che il sistema del volontariato pavese venga affossato. Al contrario saremmo davanti all'avvio graduale dello smantellamento di un importante pilastro del sistema sociale e all'erroneo ridimensiomento del mondo del "terzo settore" sempre più contiguo e complementare, per qualità della proposta e gamma dei servizi offerti, all'importante, storico e più istituzionale sistema del Welfare.
Ruggero Rizzini
Presidente AINS
Condividendo valutazioni e timori espressi da AINS, AVIS Comunale di Pavia invita il mondo del volontariato pavese ad una riflessione e ad una presa d’atto della grave realtà che si prospetta a breve per tutte le associazioni che fino ad ora sono state sostenute nelle loro attività dal CSV, concordando eventuali iniziative per porre in evidenza in tutta la sua urgenza la necessità di interventi alternativi.
Isa Cimolini
Presidente AVIS Comunale di Pavia
“voglia di fare” che trova il suo naturale sbocco in un territorio dell’America Centrale denominato Guatemala. Un piccolo gruppo di persone che, un passo alla volta, e credendo nella concretezza, sostiene e finanzia microprogetti di solidarietà di natura sanitaria, scolastica e a differente finalità sociale. Tutto ciò accade grazie all’aiuto economico di parecchie persone le quali costantemente e con continuità fanno affluire all'Associazione i loro contributi volontari, ciascuno secondo le proprie personali possibilità.
Ma, al di là del mero aspetto economico, la nostra Associazione vive anche grazie all’aiuto di chi, all’interno del Centro Servizi Volontariato di Pavia, offre consulenze per la stesura di progetti, si occupa di formazione e si rende disponibile sul piano pratico per il disbrigo di cose semplici ma fondamentali sul piano organizzativo, come ad esempio stampare fotocopie in bianco e nero o a colori, importantissime - nella fattispecie - per poter realizzare il nostro foglio notizie diffuso a scadenza periodica e che ci permette, distribuendolo, di fare sensibilizzazione sociale. Inoltre attraverso il CSV la nostra associazione mantiene i contatti con altre realtà sociali nell'ottica della "rete" e favorisce la presenza all'interno delle scuole, luogo principale dove promuovere un dialogo con gli studenti facendoli avvicinare ai temi del volontariato, della cultura della solidarietà e del sapersi donare gratuitamente agli altri. Grazie al Centro Servizi Volontariato e alle loro consulenze abbiamo imparato cosa significhi ideare e stendere nel concreto diversi progetti che ci hanno permesso di realizzare libri, eventi, documentari.
Vorremo, nel contesto del discorso, ricordare che
senza i bandi di promozione e formazione, la nostra Associazione non avrebbe potuto rafforzare al proprio interno i rapporti tra i vari membri del direttivo e non avrebbe potuto realizzare un documentario concepito per raccontare la difficile situazione dei diritti umani in Guatemala. E ancora, su questa falsa riga, non avremmo potuto ottenere altri e più consistenti contributi economici da parte di Fondazioni ex bancarie e d altri enti, grazie a questa consulenza progettuale gratuita, per proporre iniziative pubbliche rivolte alla cittadinanza. Senza questo "modus operandi" non avremmo potuto imparare a fare rete con altre Associazioni. Insomma, non avremmo potuto fare tante cose e soprattutto crescere.
Oggi tutto questo "fare per crescere" risulta essere a rischio in quanto i Centri Servizi della Lombardia, che vivono grazie ai finanziamenti delle fondazioni ex bancarie (come previsto dalla Legge 266/91), in virtù della crisi globale e in conseguenza di precise scelte politiche, avranno meno fondi a disposizione da destinare a scopi sociale e a sostegno della realtà associativa generale. "La forte crisi economica, - cito Gianpiero Viazzoli, presidente del CSV di Pavia - che da molti mesi, nel nostro paese, è intensa e preoccupante, sta avendo e avrà inevitabilmente ripercussioni anche sul sistema dei Centri Servizi per il Volontariato. I fondi saranno tagliati del 25% già nell’anno in corso rispetto al budget previsto e approvato lo scorso anno.
La prospettiva appare ancora più allarmante se si considera che la riduzione degli utili delle Fondazioni bancarie, da cui si attinge il quindicesimo per la costituzione del Fondo Speciale per il Volontariato, si dovrebbe ulteriormente aggravare nei prossimi anni, con gravi conseguenze per il sistema volontariato. Cosa succederà? Ci sarà inevitabilmente una rimodulazione del piano delle attività del Centro Servizi di Pavia con una inevitabile contrazione dell’offerta dei servizi alle organizzazioni di volontariato e conseguentemente ai cittadini della nostra Provincia". Cosa puo' sperare, davanti a questo quadro piuttosto sconfortante, la nostra Associazione che beneficia dei servizi del Centro Servizi di Pavia? Che chi ha potestà politiche, economiche, sociali, chi ha voce in capitolo in questi ambienti abbia uno scatto d'orgoglio, possa individuare soluzioni concrete e soddisfacenti che consentano di trovare un'onorabile via d'uscita a questo problema operando per evitare che il sistema del volontariato pavese venga affossato. Al contrario saremmo davanti all'avvio graduale dello smantellamento di un importante pilastro del sistema sociale e all'erroneo ridimensiomento del mondo del "terzo settore" sempre più contiguo e complementare, per qualità della proposta e gamma dei servizi offerti, all'importante, storico e più istituzionale sistema del Welfare.
Ruggero Rizzini
Presidente AINS
Condividendo valutazioni e timori espressi da AINS, AVIS Comunale di Pavia invita il mondo del volontariato pavese ad una riflessione e ad una presa d’atto della grave realtà che si prospetta a breve per tutte le associazioni che fino ad ora sono state sostenute nelle loro attività dal CSV, concordando eventuali iniziative per porre in evidenza in tutta la sua urgenza la necessità di interventi alternativi.
Isa Cimolini
Presidente AVIS Comunale di Pavia
IL LIBRO - L'anticasta,l'Italia che funziona
La denuncia coraggiosa della Casta, che inizialmente aveva alimentato grandi speranze di cambiamento, ha finito per generare, invece, un diffuso senso di impotenza, una profonda disillusione e un conseguente distacco dalla politica. Proprio questo, paradossalmente, consente alla Casta di conservare indisturbata, e addirittura di aumentare, i propri privilegi e gli sprechi!Per evitare di mettersi realmente in discussione e per legittimare se stessa, la Casta ha dipinto mediaticamente l’intera Italia come un paese malato che condivide i vizi e le carenze dei propri rappresentanti politici, i quali sono così apparsi essenzialmente “rappresentativi” del popolo.Tuttavia esiste anche un’altra Italia, fatta di tante persone oneste – non solo nella società civile, ma anche nelle istituzioni locali – che si battono ogni giorno per un Paese migliore e che stanno già dimostrando con i fatti che le alternative concrete esistono.Il cambiamento, ancora una volta nella storia, non può che partire dal basso. E per fortuna questo sta già accadendo!
In allegato il DVD con una VIDEO-INCHIESTA che racconta un appassionante viaggio nei Comuni dell’Italia a 5 stelle, alla scoperta di persone e progetti che se non fossero veri sembrerebbero incredibili.Uno schiaffo all’immobilismo della politica e agli sprechi della CASTA, l’esempio concreto che un altro modo di fare politica non solo è possibile, ma si sta già facendo.Realtà straordinarie dal punto di vista del risparmio energetico ed economico, della mobilità sostenibile, della produzione di energia da fonti rinnovabili, della gestione dei rifi uti, dell’acqua e del territorio...Successi indiscutibili che mostrano la concretezza di scelte alternative divenute possibili attraverso un grande coinvolgimento della popolazione, chiamata a partecipare attivamente alle decisioni che riguardano l’intera comunità.Migliaia di cittadini impegnati nella costruzione di un domani migliore.
«Come sempre, l’invenzione del diverso rispetto alla tradizione è fondamentale. Bisogna cercare di creare entusiasmo e passione... spingere finalmente a rinnovare tutto il nostro modo di vivere, attraverso l’economia, l’intelligenza, la sapienza, l’invenzione, la fantasia...». (DARIO FO)
«Comuni a 5 stelle, democrazia dal basso, i cittadini con l’elmetto... bisogna creare una trasparenza nei Comuni. Comuni con l’acqua straordinariamente riproposta in una forma pubblica, con la raccolta differenziata spinta a casa piuttosto che gli inceneritori, con le energie rinnovabili, col latte alla spina, con la lavatrice senza detersivo, con tutte le cose che possono esserci per migliorare la nostra vita. Partiamo dal basso». (BEPPE GRILLO)
Autori:
Marco Boschini
operatore sociale, Assessore di Colorno (Par-ma), coordina l’ Associazione dei Comuni Virtuosi e il gruppo Politica ed enti locali del Movimento per la Decrescita Felice.
Michele Dotti
educatore e formatore, si dedica all’educazione allo sviluppo prevalentemente in ambito scolastico. È volontario dell’associazione Mani Tese, con una lunga esperienza in vari stati dell’Africa; ha promosso progetti di solidarietà, campagne di com-mercio equo e viaggi di turismo responsabile.
Interventi di: Jacopo Fo, Maurizio Pallante, Alex Zanotelli, Franca Rame, Francesco Comotto, Chiara Sasso, Gianluca Finiguerra, Alessio Ciacci, Andrea Segrè, Luca Falasconi, Ezio Orzes, Rossano Ercolini, Ignazio Garau.
In allegato il DVD con una VIDEO-INCHIESTA che racconta un appassionante viaggio nei Comuni dell’Italia a 5 stelle, alla scoperta di persone e progetti che se non fossero veri sembrerebbero incredibili.Uno schiaffo all’immobilismo della politica e agli sprechi della CASTA, l’esempio concreto che un altro modo di fare politica non solo è possibile, ma si sta già facendo.Realtà straordinarie dal punto di vista del risparmio energetico ed economico, della mobilità sostenibile, della produzione di energia da fonti rinnovabili, della gestione dei rifi uti, dell’acqua e del territorio...Successi indiscutibili che mostrano la concretezza di scelte alternative divenute possibili attraverso un grande coinvolgimento della popolazione, chiamata a partecipare attivamente alle decisioni che riguardano l’intera comunità.Migliaia di cittadini impegnati nella costruzione di un domani migliore.
«Come sempre, l’invenzione del diverso rispetto alla tradizione è fondamentale. Bisogna cercare di creare entusiasmo e passione... spingere finalmente a rinnovare tutto il nostro modo di vivere, attraverso l’economia, l’intelligenza, la sapienza, l’invenzione, la fantasia...». (DARIO FO)
«Comuni a 5 stelle, democrazia dal basso, i cittadini con l’elmetto... bisogna creare una trasparenza nei Comuni. Comuni con l’acqua straordinariamente riproposta in una forma pubblica, con la raccolta differenziata spinta a casa piuttosto che gli inceneritori, con le energie rinnovabili, col latte alla spina, con la lavatrice senza detersivo, con tutte le cose che possono esserci per migliorare la nostra vita. Partiamo dal basso». (BEPPE GRILLO)
Autori:
Marco Boschini
operatore sociale, Assessore di Colorno (Par-ma), coordina l’ Associazione dei Comuni Virtuosi e il gruppo Politica ed enti locali del Movimento per la Decrescita Felice.
Michele Dotti
educatore e formatore, si dedica all’educazione allo sviluppo prevalentemente in ambito scolastico. È volontario dell’associazione Mani Tese, con una lunga esperienza in vari stati dell’Africa; ha promosso progetti di solidarietà, campagne di com-mercio equo e viaggi di turismo responsabile.
Interventi di: Jacopo Fo, Maurizio Pallante, Alex Zanotelli, Franca Rame, Francesco Comotto, Chiara Sasso, Gianluca Finiguerra, Alessio Ciacci, Andrea Segrè, Luca Falasconi, Ezio Orzes, Rossano Ercolini, Ignazio Garau.
"Band pavese sbarca a Londra”
I Lowlands partono da Pavia, destinazione Londra, con loro il regista (pavese) Ticozzi che realizzerà per l'occasione per loro un videoclip
Sabato 26 Settembre 2009, la band pavese LOWLANDS, suonerà come headliner al piccolo e mitico “Windmill” di Brixton. Locale storico della scena indie rock londinese sul cui palco sono transitati artisti e bands del calibro di Calexico, Daniel Johnston, Lambchop, Lucero, Akron/Family, Richmond Fontaine, e perfino The Pipettes!
Per il leader della band Edward Abbiati, è un rientro a casa con la sua band. Dopo aver vissuto per 11 anni a Londra, adesso risiede a Pavia e il ritorno sa di rivincita.“L’album “The Last Call” era stato a scritto nel 2002 e 2003 a Londra. Stavo lasciando la città, una persona, ed ero rimasto senza lavoro. L’album era una lettera di addio, una ultima chiamata appunto. Sono passati 6 anni e ci torno con una band, a presentare la nostra musica, che è stato accolta molto positivamente dalla stampa UK (**** da Maverick Magazine, 9/10 da Americana-UK) e da alcune radio. E’ un cerchio che si chiude per me.” (Edward Abbiati)
Proprio alla trasferta londinese è dedicata la realizzazione del secondo videoclip del gruppo, che avrà come obiettivo la promozione di uno dei pezzi dell’EP. Regista del video sarà ancora una volta il regista pavese, amico della band, Filippo Ticozzi (che aveva già collaborato alla realizzazione del precedente video della band “In between”).La collaborazione tra la band e il regista pavese continua, in un sistema di scambio tra artisti che rende affascinante quello che sono le produzioni indipendenti. “Filippo, tra il girare un nuovo corto e ritirare premi in giro per il mondo per il suo corto pluripremiato “Lilli”, ha trovato il tempo di darci una mano. E’ stato da subito molto generoso con noi. Un altro pezzo del nuovo EP “Lullaby” farà da colonna sonora al suo nuovo Corto “Dall’altra parte della strada”. Ne siamo onorati”.
Il nuovo EP precede di qualche mese (primavera 2010) il secondo album della band, che si chiamerà “Gypsy Child” che la band sta ultimando negli studi ML di Viguzzolo ad Alessandria.
Chi sono i LOWLANDS:
Formazione attuale:
Edward Abbiati: Voce e chitarre
Simone Fratti: Basso
Phil Ariens: Batteria
Chiara Giacobbe: Violino
Rob Diana e Francesco Verrastro: Chitarre
Ste Brandinali: Piano
Stefano Speroni: chitarra acustica.Band formatasi nel 2005, nel 2008 esce il loro disco “d’esordio” The Last Call recensito in diversi paesi, finita in Top 10 best sellers del portale specializzato USA “Miles of Music”, e in TOP 50 della international roots radio report.Trasmessi da radio piccole (tante) e grandi (Rai, Radio 101, BBC)Recensiti in America, Australia, Inghilterra, Francia, Olanda, Belgio, Italia...Featuring su Maverick (rivista UK distribuita a livello internazionale), sul Corriere.it
Per maggiori informazioni:
Edward Abbiati
tel. 340/09866919
mail: edabbiati@hotmail.comwww.lowlandsband.com & www.myspace.com/lowlandsband
Sabato 26 Settembre 2009, la band pavese LOWLANDS, suonerà come headliner al piccolo e mitico “Windmill” di Brixton. Locale storico della scena indie rock londinese sul cui palco sono transitati artisti e bands del calibro di Calexico, Daniel Johnston, Lambchop, Lucero, Akron/Family, Richmond Fontaine, e perfino The Pipettes!
Per il leader della band Edward Abbiati, è un rientro a casa con la sua band. Dopo aver vissuto per 11 anni a Londra, adesso risiede a Pavia e il ritorno sa di rivincita.“L’album “The Last Call” era stato a scritto nel 2002 e 2003 a Londra. Stavo lasciando la città, una persona, ed ero rimasto senza lavoro. L’album era una lettera di addio, una ultima chiamata appunto. Sono passati 6 anni e ci torno con una band, a presentare la nostra musica, che è stato accolta molto positivamente dalla stampa UK (**** da Maverick Magazine, 9/10 da Americana-UK) e da alcune radio. E’ un cerchio che si chiude per me.” (Edward Abbiati)
Proprio alla trasferta londinese è dedicata la realizzazione del secondo videoclip del gruppo, che avrà come obiettivo la promozione di uno dei pezzi dell’EP. Regista del video sarà ancora una volta il regista pavese, amico della band, Filippo Ticozzi (che aveva già collaborato alla realizzazione del precedente video della band “In between”).La collaborazione tra la band e il regista pavese continua, in un sistema di scambio tra artisti che rende affascinante quello che sono le produzioni indipendenti. “Filippo, tra il girare un nuovo corto e ritirare premi in giro per il mondo per il suo corto pluripremiato “Lilli”, ha trovato il tempo di darci una mano. E’ stato da subito molto generoso con noi. Un altro pezzo del nuovo EP “Lullaby” farà da colonna sonora al suo nuovo Corto “Dall’altra parte della strada”. Ne siamo onorati”.
Il nuovo EP precede di qualche mese (primavera 2010) il secondo album della band, che si chiamerà “Gypsy Child” che la band sta ultimando negli studi ML di Viguzzolo ad Alessandria.
Chi sono i LOWLANDS:
Formazione attuale:
Edward Abbiati: Voce e chitarre
Simone Fratti: Basso
Phil Ariens: Batteria
Chiara Giacobbe: Violino
Rob Diana e Francesco Verrastro: Chitarre
Ste Brandinali: Piano
Stefano Speroni: chitarra acustica.Band formatasi nel 2005, nel 2008 esce il loro disco “d’esordio” The Last Call recensito in diversi paesi, finita in Top 10 best sellers del portale specializzato USA “Miles of Music”, e in TOP 50 della international roots radio report.Trasmessi da radio piccole (tante) e grandi (Rai, Radio 101, BBC)Recensiti in America, Australia, Inghilterra, Francia, Olanda, Belgio, Italia...Featuring su Maverick (rivista UK distribuita a livello internazionale), sul Corriere.it
Per maggiori informazioni:
Edward Abbiati
tel. 340/09866919
mail: edabbiati@hotmail.comwww.lowlandsband.com & www.myspace.com/lowlandsband
San Martino, c’è la festa
Oggi si celebra la fine dell’estate con giocolieri e clown
SAN MARTINO. E’ in programma oggi la «Festa di fine estate». Un programma ricco di divertimento per grandi e bambini. In piazza Berlinguer, dalle 19 ci saranno trampolieri, giocolieri e clown. Dalle 21.30, invece, intrattenimento grazie alla «Compagnia delle Ance». Lungo tutta via Roma, ci sarà un mercatino e una risottata, offerta dal Ristorante Giannino, in piazza Risorgimento dalle 20.30 alle 22. A seguire musica con il gruppo «Bandido». Sarà rigorosamente vietato l’alcol ai minori di 16 anni. Dalle 15, la via principale del paese rimarrà chiusa al traffico. Resta comunque garantito il servizio autobus. La festa, organizzata per il primo anno, nasce dalla collaborazione tra l’amministrazione comunale e la Pro Loco. I partecipanti potranno fare delle offerte devolute al Guatemala tramite l’AINS (Associazione italiana nursing sociale), un’organizzazione di volontariato senza scopo di lucro.
SAN MARTINO. E’ in programma oggi la «Festa di fine estate». Un programma ricco di divertimento per grandi e bambini. In piazza Berlinguer, dalle 19 ci saranno trampolieri, giocolieri e clown. Dalle 21.30, invece, intrattenimento grazie alla «Compagnia delle Ance». Lungo tutta via Roma, ci sarà un mercatino e una risottata, offerta dal Ristorante Giannino, in piazza Risorgimento dalle 20.30 alle 22. A seguire musica con il gruppo «Bandido». Sarà rigorosamente vietato l’alcol ai minori di 16 anni. Dalle 15, la via principale del paese rimarrà chiusa al traffico. Resta comunque garantito il servizio autobus. La festa, organizzata per il primo anno, nasce dalla collaborazione tra l’amministrazione comunale e la Pro Loco. I partecipanti potranno fare delle offerte devolute al Guatemala tramite l’AINS (Associazione italiana nursing sociale), un’organizzazione di volontariato senza scopo di lucro.
16 settembre 2009
Piegati dalla siccità
"E' una tragedia di dimensioni storiche", ha dichiarato il presidente
Un'intensa siccità nella regione chiamata Corredor Seco mette in ginocchio il Guatemala. Gli alimenti base diventano insufficienti e Álvaro Colom dichiara lo stato di calamità naturale e punta il dito contro i governi precedenti: è colpa di chi lo ha preceduto - questo è il suo parere - se adesso il governo non ha le risorse per affrontare questa crisi è colpa delle precedenti politiche miopi, non improntate sul garantire la sicurezza alimentare.
"Ho deciso di far uso della legge di ordine pubblico e dichiarare lo stato di calamità pubblica in tutto il territorio nazionale, perché le conseguenze dell'insufficienza alimentare e nutrizionale colpirà l'intero territorio". Queste le parole di Colom nel messaggio a reti unificate rilasciato nella notte tra martedì e mercoledì. Centinaia di comunità sono in piena emergenza, specialmente nei sette dipartimenti che compongono, appunto, il Corredor Seco, nella regione orientale: Jalapa, El Progreso, Zacapa, Chiquimula, Jutiapa, Santa Rosa e Baja Verapaz.
Secondo il capo di stato guatemalteco, l'insufficienza alimentare e nutrizionale, comsì come la denutrizione, sono, appunto, un problema strutturale nel paese, prodotto delle inefficienti politiche precedenti, che non hanno che impoverito la società. "Grazie a questa mia dichiarazione - ha specificato Colom - potremo avere sia accesso alle risorse che la cooperazione internazionale offre in questo tipo di situazioni, sia metter mano ai fondi del budget nazionale con maggiore agilità". "Mi appello a tutti i settori della società affinché tutti contribuiamo a far fronte a questo grave problema", ha specificato.
Al di là delle parole, istituzionali e non, è la morte di 462 persone in sei mesi a parlare chiaro e forte. Di questi 54 sono bambini. E tutti risiedevano nelle zone più desolate del Guatemala. A essere minacciate sono adesso 54mila famiglie, ma entro la fine dell'anno si potrà raggiungere la drammatica cifra di 450mila famiglie sotto la soglia di povertà. E questo secondo le stime del ministero della Sanità.
Qualche ora prima dell'annuncio presidenziale, il Programa Mundial de Alimentos (PMA) ha iniziato a distribuire venti tonnellate di gallette in 164 comunità colpite. "E' una tragedia di dimensioni storiche", precisa Colom.
Stella Spinelli, PeaceReporter
Un'intensa siccità nella regione chiamata Corredor Seco mette in ginocchio il Guatemala. Gli alimenti base diventano insufficienti e Álvaro Colom dichiara lo stato di calamità naturale e punta il dito contro i governi precedenti: è colpa di chi lo ha preceduto - questo è il suo parere - se adesso il governo non ha le risorse per affrontare questa crisi è colpa delle precedenti politiche miopi, non improntate sul garantire la sicurezza alimentare.
"Ho deciso di far uso della legge di ordine pubblico e dichiarare lo stato di calamità pubblica in tutto il territorio nazionale, perché le conseguenze dell'insufficienza alimentare e nutrizionale colpirà l'intero territorio". Queste le parole di Colom nel messaggio a reti unificate rilasciato nella notte tra martedì e mercoledì. Centinaia di comunità sono in piena emergenza, specialmente nei sette dipartimenti che compongono, appunto, il Corredor Seco, nella regione orientale: Jalapa, El Progreso, Zacapa, Chiquimula, Jutiapa, Santa Rosa e Baja Verapaz.
Secondo il capo di stato guatemalteco, l'insufficienza alimentare e nutrizionale, comsì come la denutrizione, sono, appunto, un problema strutturale nel paese, prodotto delle inefficienti politiche precedenti, che non hanno che impoverito la società. "Grazie a questa mia dichiarazione - ha specificato Colom - potremo avere sia accesso alle risorse che la cooperazione internazionale offre in questo tipo di situazioni, sia metter mano ai fondi del budget nazionale con maggiore agilità". "Mi appello a tutti i settori della società affinché tutti contribuiamo a far fronte a questo grave problema", ha specificato.
Al di là delle parole, istituzionali e non, è la morte di 462 persone in sei mesi a parlare chiaro e forte. Di questi 54 sono bambini. E tutti risiedevano nelle zone più desolate del Guatemala. A essere minacciate sono adesso 54mila famiglie, ma entro la fine dell'anno si potrà raggiungere la drammatica cifra di 450mila famiglie sotto la soglia di povertà. E questo secondo le stime del ministero della Sanità.
Qualche ora prima dell'annuncio presidenziale, il Programa Mundial de Alimentos (PMA) ha iniziato a distribuire venti tonnellate di gallette in 164 comunità colpite. "E' una tragedia di dimensioni storiche", precisa Colom.
Stella Spinelli, PeaceReporter
12 settembre 2009
21 SETTEMBRE 2009:GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA PACE
Città di Stradella
Assessorato alla promozione della Pace e dei Diritti Umani
Consulta per la Pace
Assessorato alla promozione della Pace e dei Diritti Umani
Consulta per la Pace
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA PACE
21 SETTEMBRE 2009
21 SETTEMBRE 2009
Ven 25 settembre 2009
ore 21,00 – Sala della Cultura “Ugo Magnani” - Palazzo Municipale Stradella (PV)
Proiezione del video HISTORIAS DE GUATEMALA - Storie del Guatemala
Documentario girato dai giovani registi pavesi Anna Miranda Recalde e Nicola Grignani per conto di AINS Associazione Italiana Nursing Sociale – Pavia
11 settembre 2009
Guatemala, crisi alimentare: è stato di calamità
Il presidente Alvaro Colom prepara gli strumenti per uscire dalla estrema povertà in cui versano 54 mila famiglie
Il presidente del Guatemala Alvaro Colom ha dichiarato lo stato di calamità pubblica per fare fronte alla grave crisi alimentare che riguarda 54 mila famiglie di poveri e che secondo dati ufficiali è costata la vita a 25 bambini. In un messaggio al paese trasmesso alla radio e in tv, il presidente ha spiegato che la dichiarazione di stato di calamità permetterà al Guatemala, dove da decenni si registrano "vergognosi tassi di estrema povertà" e di accedere agli aiuti internazionali "che vengono offerti generosamente in questo tipo di situazioni". Stando ai dati del ministero della Salute diffusi dai media, nei primi otto mesi dell'anno sono morte 462 persone, tra le quali 54 bambini, per cause collegate alla denutrizione cronica. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Pam) ha iniziato la distribuzione di circa 20 tonnellate di gallette nelle comunità guatemalteche più colpite dalla crisi.
9 settembre 2009
Festa di fine estate Musica e giocolieri accendono la piazza
San Martino, sabato la prima edizione. Lungo via Roma è in programma il mercatino In centro si terrà anche la risottata
SAN MARTINO. «Il Comune non si dimentica delle piccole attività commerciali del paese - spiega Renato Abbiati, ex sindaco di San Martino e attuale assessore al bilancio, istruzione e cultura - Amministrazione e Pro Loco stanno organizzando una festa che coinvolgerà sia le attività commerciali che quelle artistiche. Non tutti sanno che abbiamo molti artisti riconosciuti a livello nazionale e internazionale». La “festa di fine estate” inizia sabato. Sono previste manifestazioni per intrattenere grandi e bambini. In piazza Berlinguer alle 19 ci saranno trampolieri, giocolieri e clown; alle 21.30, invece, sarà di scena la “Compagnia delle Ance”. Lungo via Roma, ci sarà un mercatino; in piazza Risorgimento, dalle 20.30 alle 22, una risottata offerta dal Ristorante Giannino. Seguirà la musica dei “Bandido”. Sarà vietato l’alcol per i minori di 16 anni. Dalle 15, la via principale del paese sarà chiusa al traffico, ma resta il servizio autobus. «E’ la prima volta che il Comune organizza un simile evento - dice Abbiati - vogliamo dare vita al paese». Non è tutto. Il Comune non ricaverà nulla. I partecipanti potranno fare delle offerte che saranno devolute al Guatemala tramite l’Ains (Associazione italiana nursing sociale). Il ricavato sarà consegnato a monsignor Alvaro Ramazzini, vescovo di San Marcos in Guatemala, che il 4 ottobre visiterà il paese.
5 settembre 2009
La pubblicità è l'anima del governo
Oltre due milioni di euro in pubblicità, quando il Guatemala è uno dei paesi più violenti dell'America Latina
"C'è uno smisurato livello di pubblicità governativa in Guatemala, per questo abbiamo deciso di monitorare come viene usato il denaro pubblico. È necessario che tutti i guatemaltechi si rendano conto che i problemi che tartassano il paese non sono solo il prodotto del crimine organizzato o della crisi economica mondiale, bensì anche della cattiva amministrazione da parte del partito al governo, che attinge a piene mani dalle risorse dello Stato per sperperare soldi in cose tanto effimere come farsi pubblicità. Un buon governo si conosce per i suoi frutti e per il lavoro in favore dello sviluppo del paese. Un lavoro concreto che resta nelle opere non nei cartelloni pubblicitari". Mario Polanco è il direttore della Ong Gam, Grupo de Apoyo Mutuo, molto attiva nella difesa dei diritti umani in Guatemala. Dopo aver osservato la smisurata pubblicità di ministri e iniziative del governo con cui è tappezzata ogni strada e ogni sito internet, passando da Tv e giornali, ha deciso di intervenire. Quindi ha controllato per mesi dove e come il governo usciva con slogan e inserzioni, rilevando una presenza smisurata su radio, televisione, carta stampata, internet e canali via cavo, con cifre da capogiro.
"Tra il primo gennaio e il trenta giugno del 2009 sono stati spesi 29.9 milioni di quetzal (circa 2 milioni e mezzo di euro) in pubblicità - tuona Polanco - Ci sorprende come una sola istituzione statale abbia speso tanto fregandosi delle enormi carenze del paese, prima fra tutte il settore della sicurezza". Il Guatemala è tra i paesi più pericolosi dell'America Latina. Secondo una relazione statistica del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, il paese attraversa uno dei momenti più violenti della sua storia. Negli ultimi 8 anni gli omicidi sono cresciuti di oltre il 120 percento, passando da 2655 nel 1999 ai 5.885 nel 2006, per continuare a crescere. Un'escalation che segna il 12 percento annuo contro il 2,6 della crescita demografica. Il Guatemala, nel 2006, ebbe un tasso di omicidi per ogni centomila abitanti del 47, cifra che sbalzò a 108 a Città del Guatemala. Questi numeri fanno di questo paese centroamericano uno degli Stati in pace più violenti del mondo, dove i diritti umani restano spesso lettera morta. E il governo che fa? Spende e spande in pubblicità.
"Se il governo della Une ha come politica informare la gente sul lavoro che porta avanti, dovrebbe trovare modi che non risultino tanto onerosi per le tasche dei cittadini, perché non è possibile permettere che una sola istituzione statale spenda tanto". I dati ufficiali rilasciati dalla Segreteria di comunicazione sociale parlano chiaro. Stampa, 4.106287,81 queztal. Televisione, 10.598254,75, Tv via cavo 4.842970,22, radio 10.080116,27, e infine pubblicità via internet 9.562,50, cartelloni 18.220, volantini 62.815, pubblicità alternativa 196.298. E il lavoro del Gam non finirà qui. Continueranno a bussare, porta a porta, a ogni ufficio del governo, controlleranno e vigileranno in modo che i governanti si sentano con il fiato sul collo e cambino rotta. L'intento è che venga trovata nuova destinazione a quella montagna di soldi che potrebbero fare tanto in un paese così in ginocchio.
stella spinelli,peacereport
"C'è uno smisurato livello di pubblicità governativa in Guatemala, per questo abbiamo deciso di monitorare come viene usato il denaro pubblico. È necessario che tutti i guatemaltechi si rendano conto che i problemi che tartassano il paese non sono solo il prodotto del crimine organizzato o della crisi economica mondiale, bensì anche della cattiva amministrazione da parte del partito al governo, che attinge a piene mani dalle risorse dello Stato per sperperare soldi in cose tanto effimere come farsi pubblicità. Un buon governo si conosce per i suoi frutti e per il lavoro in favore dello sviluppo del paese. Un lavoro concreto che resta nelle opere non nei cartelloni pubblicitari". Mario Polanco è il direttore della Ong Gam, Grupo de Apoyo Mutuo, molto attiva nella difesa dei diritti umani in Guatemala. Dopo aver osservato la smisurata pubblicità di ministri e iniziative del governo con cui è tappezzata ogni strada e ogni sito internet, passando da Tv e giornali, ha deciso di intervenire. Quindi ha controllato per mesi dove e come il governo usciva con slogan e inserzioni, rilevando una presenza smisurata su radio, televisione, carta stampata, internet e canali via cavo, con cifre da capogiro.
"Tra il primo gennaio e il trenta giugno del 2009 sono stati spesi 29.9 milioni di quetzal (circa 2 milioni e mezzo di euro) in pubblicità - tuona Polanco - Ci sorprende come una sola istituzione statale abbia speso tanto fregandosi delle enormi carenze del paese, prima fra tutte il settore della sicurezza". Il Guatemala è tra i paesi più pericolosi dell'America Latina. Secondo una relazione statistica del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, il paese attraversa uno dei momenti più violenti della sua storia. Negli ultimi 8 anni gli omicidi sono cresciuti di oltre il 120 percento, passando da 2655 nel 1999 ai 5.885 nel 2006, per continuare a crescere. Un'escalation che segna il 12 percento annuo contro il 2,6 della crescita demografica. Il Guatemala, nel 2006, ebbe un tasso di omicidi per ogni centomila abitanti del 47, cifra che sbalzò a 108 a Città del Guatemala. Questi numeri fanno di questo paese centroamericano uno degli Stati in pace più violenti del mondo, dove i diritti umani restano spesso lettera morta. E il governo che fa? Spende e spande in pubblicità.
"Se il governo della Une ha come politica informare la gente sul lavoro che porta avanti, dovrebbe trovare modi che non risultino tanto onerosi per le tasche dei cittadini, perché non è possibile permettere che una sola istituzione statale spenda tanto". I dati ufficiali rilasciati dalla Segreteria di comunicazione sociale parlano chiaro. Stampa, 4.106287,81 queztal. Televisione, 10.598254,75, Tv via cavo 4.842970,22, radio 10.080116,27, e infine pubblicità via internet 9.562,50, cartelloni 18.220, volantini 62.815, pubblicità alternativa 196.298. E il lavoro del Gam non finirà qui. Continueranno a bussare, porta a porta, a ogni ufficio del governo, controlleranno e vigileranno in modo che i governanti si sentano con il fiato sul collo e cambino rotta. L'intento è che venga trovata nuova destinazione a quella montagna di soldi che potrebbero fare tanto in un paese così in ginocchio.
stella spinelli,peacereport
4 settembre 2009
Ucciso in Salvador il regista scomodo
Il fotografo e regista franco-spagnolo Christian Poveda è stato trovato morto vicino alla sua auto con quattro colpi di pistola in faccia in un'area che si chiama El Limòn vicino a Tonacatepeque, a nord della capitale del Salvador. Un anno fa Poveda aveva girato un bellissimo film documentario, "La vida loca", sulle maras, le bande di giovani assassini che infestano il Centro America. Proprio una delle maras più forti del Salvador, la M-18, controlla la zona del Limòn e la polizia non esclude che l'omicidio di Poveda abbia a che fare con le sue inchieste e il suo documentario. Prima di essere ucciso il fotoreporter, 54 anni, aveva girato nuove immagini e stava rientrando nella capitale. Poveda era nato in Algeria nel 1955 da genitori spagnoli fuggiti in esilio dalla dittatura franchista. Cresciuto a Parigi era arrivato in Salvador giovanissimo, trent'anni fa, grazie ad un contratto con Time, il newsmagazine americano, per seguire come fotografo la guerra civile. Dopo il '92, quando la guerriglia del Farabundo Martì - oggi al governo - iniziò le trattative di pace, Poveda lasciò il paese per documentare nuove guerre: dall'Iran, all'Iraq, al Libano; pubblicando le sue foto nei maggiori giornali internazionali come El Pais, Le Monde, Paris Match e New York Times. Qualche anno fa Poveda era tornato a stabilirsi in Salvador e a lavorare sul fenomeno della criminalità giovanile. Il film La vida loca, in gran parte girato nel sobborgo della Campanera, documenta l'estrema violenza di queste bande di giovanissimi - l'iniziazione avviene intorno ai dodici massimo tredici anni - che spacciano droga e dominano il contrabbando, ma è molto critico anche verso la polizia e l'atteggiamento super repressivo dello Stato. Le bande criminali giovanili come la M-18 o la Salvatrucha (o M-13), le due più grandi del Salvador, nascono negli anni Ottanta tra i ragazzi delle comunità di immigrati ispanici di Los Angeles. Negli anni Novanta il fenomeno si estende in Centroamericana grazie ad una legge che consente al governo americano di rispedire nei paesi d'origine piccoli e grandi criminali dopo che hanno scontato la loro condanna negli Usa. Fu così che i giovani capi gang di Los Angeles rimpatriati in Salvador formarono le nuove bande per gestire droga e contrabbando. Il fenomeno è esploso in America centrale negli ultimi dieci anni ed oggi si calcola che l'esercito delle gang sia composto da un numero di membri che varia dai 30 ai 50 mila.
(di Omero Ciai - repubblica.it 4/9/2009)
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(di Omero Ciai - repubblica.it 4/9/2009)
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