27 dicembre 2010

IRENE, LA PIANISTA...E LA SCATOLA COLORATA

Incontarsi, conoscersi, parlarsi, scriversi. Frequentarsi, vedersi di tanto in tanto. Ascotarsi, tendere l'orecchio ai suoni, educare i sensi alla riconoscibilità degli accenti e delle sfumature. E' una girandola, molto bella, quella della relazione.
Infatti non bisogna mai rinunciare al gusto del sapere e della conoscenza; in questo caso osare la curiosità è elemento di crescita. E' educarsi.
Tanto più quando l'aroma della relazione ti fa conoscere persone straordinarie che arricchiscono il campo della tua storia, del tuo orizzonte quotidiano. E, nel caso specifico, lo sollevano.
Si tratta della Musica, di una persona che sa cos'è la Musica perchè fa parte di se stessa, che conosce i meandri più nascosti di quest'arte 'maggiore', che ne sa dominare le dinamiche ma sa anche lasciarsi trasportare dalle sensazioni che essa crea.
Che sa suonare ad altissimo cielo quella fabbrica di suoni chiamata pianoforte.
Macchina meravigliosa il pianoforte e tutti gli strumenti a tastiera suoi consanguinei.
Suonare, arte e tecnica (per i padri greci la stessa cosa) che si incontrano, esercizio di dura roccia, scalate quotidiane per allenare mente e mani, poesia risolta nello spazio di una sonata o di una ballata, o di una polonaise, notturno, scherzo, anima e cuore, pathos e nostalgia.
Poesia, che traspare dalla mimica facciale e dai gesti aggraziati della pianista.
Non puo' non coinvolgerti; non puoi viaggiare, solo per un attimo, qualche istante almeno, la fantasia, l'immaginazione.
Pensieri che vagano, onde e cirri.
Potenza della Musica e della pianista.
Non 'potere' spesso violento, sinonimo di dominio e sopraffazione: i soldi e le armi.
Potenza, sinonimo di grandezza e capacità di partecipazione dei sentimenti. Potenza dei sensi messi in movimento e ordinati a creare bellezza.
Ordinati a creare 'relazioni'. Alle volte 'solidarietà'.
Irene
ha dedicato parte di se stessa nel corso di due concerti, ad Angera il 15 Dicembre scorso e poi a Sesto Calende il 19 successivo.
Irene e la scatola colorata posta all'ingresso della sala da concerti.
Quella che indicava al pubblico la possibile collocazione di un aiuto.
La Musica, suo tratto distintivo, veicolo di bene e libertà.

La scatola colorata avvolta dalle tinte sgargianti di telaio antico, forgiate in Guatemala, la nostra speranza.
L'impegno, il messaggio, la testimonianza, la Musica di Irene ha fruttato 961 euro. Offerte che il pubblico presente, come atto di generosità, ha pensato di donarci al termine dei due concerti.
Significa poter veder crescere, sostenere nelle loro esigenze per un anno intero, cinque bambine della Casa d'accoglienza di Mazatenango. Significa progredire nella strada maestra della solidarietà a vantaggio della salute e della cultura dei bimbi e delle bimbe del Guatemala.
Segnali importanti che ci incoraggiano ad andare avanti in questo mondo difficile troppo sovente attraversato da crisi e voragini di insensatezza.
La Musica è sovrana. Irene la schioda dal pentagramma e ci viene incontro.
La scatola colorata è piccola epifania di riscatto, possibile oasi di umanità.
Si costruiscono molecole nuove: Irene, la Musica, la Solidarietà, i nostri viaggi in Guatemala.
Tutto si avvolge nell'elica del dna.
Non a caso Irene significa pace.

Emanuele Chiodini e tutto il gruppo di Ains Onlus
www.ainsonlus.blogspot.com
www.ireneveneziano.it

25 dicembre 2010

qualche riga sulla scuola media di varano...

Varano Borghi è una piccola località adagiata sulle pendici del lago di Comabbio. Siamo in provincia di Varese, zona dei laghi.
Beh, direte, cosa c'entra con le varie attività e iniziative a sfondo solidale di AinsOnlus?
Un legame c'è ed è un legame che si è andato rafforzando nel corso di quest'anno 2010 che sta per chiudersi.
Chissa', siccome tendiamo a credere, almeno in gran parte, che il cieco caso non esista, o che non sia sempre determinante nella costruzione delle relazioni, se approfondiamo un poco troviamo una serie dì fili che uniscono questa comunità con i nostri progetti.
Facendo viaggiare un angolo di immaginazione: l'acqua sicuramente l'acqua.
Acqua di un fiume a noi altrettanto caro, il Ticino, che dalle nostre parti di bassa padana taglia e caratterizza la nostra citta', Pavia (i romani non a caso la battezzarono 'Ticinum'), e si congiunge più a valle con il più 'grande' Po; lassù invece dalle parti di Sesto Calende lo stesso Ticino diventa, al contempo, porta di accesso verso il Lago Maggiore e fiume emissario del grande, affascinante bacino lacustre le cui sorti sono divise tra Lombardia, Piemonte e Svizzera.
Laghi, maggiori e minori, e fiumi che possono andare a braccetto con quelli del Guatemala: il Rio Motagua, le cascate del Quichè, i laghi di Izabal, Rio Dulce, Petén Itza, il grande cratere di Atitlan.
Insomma un legame geografico misurato sulla gradevolezza paesaggistica dei luoghi e su un possibile denominatore comune definito dall'acqua, veicolo di vita e di libertà.
Introdotti da queste naturali vicende, nel febbraio scorso, a me e a Ruggero Rizzini, ci fu data l'opportunità di conoscere da vicino le ragazze i ragazzi della scuola media di Varano Borghi.
Ricordiamo quel giorno con estremo favore e compiacimento: ragazzi attenti, classi interessate, insegnanti puntualissimi. Tutti attenti alle nostre parole a commento di alcune immagini che illustravano i luoghi del Guatemala solitamente da noi visitati.
Immagini e luoghi ormai facen
ti parte del nostro lessico e della nostra biografia.
Il fatto importante di quel giorno - ed ecco il secondo filo d'unione - e' stato il tema della solidarietà. Non bisogna mai rinunciare alla 'relazione': si comincia dall'acqua, dalla morfologia del paesaggio, anche se dai tratti abbastanza comuni,... e si arriva alle persone; ed ecco crearsi, ampliando la conoscenza, situazioni di feconda sim-patia.
Simpatia, nel nostro caso, significa condivisione delle nostre attività, e sostegno da parte di questa bella realtà scolastica ai nostri progetti. Sostegno economico lanciato e diretto dal dinamico comitato genitori le cui risultanze sono state utilizzate per appoggiare le esigenze delle bimbe della Casa di Mazatenango, e per affrontare i gravissimi danni causati dall'uragano Agatha abbattutosi sul Guatemala nel Maggio scorso.
Così vanno le cose,... andassero sempre così!!!
In fondo, anche se non e' scontato nella pratica corrente, i concetti di solidarietà, gratuità e bene comune dovrebbero essere la molecola tipizzante di un vivere civile. Noi a questi principi ci atteniamo, ci speriamo, e all'obiettivo di una società più giusta ed eguale non rinunciamo.
Forse un'u-topia... ma senza grandi ideali da perseguire diventa vana la presenza e il passaggio di ciascuno da queste parti.
L'esempio che ci viene dalla scuola media di Varano Borghi, in questo senso, è un tratto di rosa in mezzo a un cielo imbronciato di nubi. Controdenze d'autore....
Grazie a voi tutti!! Grazie per il cartellone vergato nel Febbraio scorso e portato alla Casa delle bambine...da cui è scaturita una foto...; grazie per la vostra sensibilità; grazie al comitato genitori (un grazie speciale, permettemelo, a Manuela Perucco, con la quale siamo in costante contatto); grazie a tutti gli insegnanti della scuola di Varano e alla prof,sa Rosa Recupero senza il cui interessamento non avremmo potuto costruire questo fantastico 'gemellaggio'...tra Pavia e il lago di Comabbio.
Naturalmente non ci si ferma, vero?
Tutti avanti su questa strada!!!!
Grazie!!!
E alla prossima!!!!

emanuele chiodini e il gruppo di Ains Onlus

El Poshte: intervista ad Alvaro Aguilar Aldana

Registrazione dell'8 ottobre 2010

Da El Rancho si sale per le montagne percorrendo una strada sterrata in condizioni pessime e dopo otto chilometri si arriva all’aldea El Poshte. È una piccola aldea dove non vi è elettricità e acqua potabile. Il pozzo, a cui le dodici famiglie che compongono l’aldea prelevano l’acqua che bevono e usano a scopi prevalentemente non alimentari (fare il bucato, irrigare, usi non domestici in generale ecc. ecc.) è protetto da una recinzione metallica ed è l’unico del villaggio. Arriviamo per controllare il progetto di costruzione di un salone scolastico che Alvaro, il nostro referente collaboratore in Guatemala, ci aveva inviato qualche mese fa e per le riprese che Filippo e Nicola faranno per il documentario con i bambini. Facciamo ad Alvaro alcune domande per capire meglio il perché di un progetto di costruzione di un'aula scolastica.

Ains: Come sei venuto a conoscenza di questa realtà?
Alvaro: “ Ho conosciuto l’aldea perché una mattina si sono presentati all’officina di C.F.C.A.
( Fundaciòn Cristiana para Ninos y Ancianos) per cui lavoro a El Rancho, due uomini dell’aldea per chiedermi se potevamo aiutarli, come fondazione, acquistando un quintale di fagioli. Ho parlato con loro facendomi spiegare chi erano e dove vivevano. Sono venuto così a conoscenza della loro realtà
”.

Ains: Non la conoscevi, nonostante sia a pochi chilometri da El Rancho.
Alvaro: “ No, anche perché la zona intorno (indica, girandosi, con la mano la zona montagnosa che si vede all’orizzonte) è molto vasta. Conosco diverse aldee ma in questa non ci ero mai andato. Anche perché è composta da poche famiglie, dodici, e le case non sono raggruppate ma abbastanza distanti tra di loro ”.

Ains: I due signori chi erano?
Alvaro: “ Rappresentanti del villaggio. Normalmente ogni villaggio ha uno o più persone che rappresentano la comunità a cui gli altri delegano la rappresentanza e quando occorre andare a parlare con gli amministratori del municipio. El Poshte è nel municipio di San Agustin. All’interno di molti villaggi, chi lo rappresenta è anche il responsabile del posto di salute, se il villaggio è grande. Normalmente è chi è a conoscenza delle prime nozioni di pronto intervento e custodisce i farmaci di prima necessità. Questo perché in molti villaggi sperduti tra le montagne non vi è assolutamente la possibilità di avere un medico e non vi è nemmeno la possibilità di arrivare in macchina in brevissimo tempo al primo ospedale o alla clinica de El Rancho che è a soli otto chilometri. Oggi per arrivare all’aldea ci abbiamo impiegato mezz’ora o forse qualche minuto in più. Nel caso di El Poshte non c’è nessuno che ha l’autocarro. Si muovono a piedi ”.

Ains: Quindi sei andato ad incontrarli
Alvaro: “ Si, sono salito all’aldea per conoscere la realtà in cui vivono e che mi avevano raccontato. Ho fatto una riunione con i padri di famiglia e gli anziani del villaggio e ho iniziato a raccogliere informazioni ”.

Ains: Come vivono in questa aldea
Alvaro: “ Quasi tutti coltivano la terra. Due padri di famiglia fanno i custodi notturni a El Rancho. La situazione in cui vivono, quest’anno è stata molto critica causa la siccità che ha colpito il villaggio. La terra non ha dato il raccolto sperato e per questo motivo sono stati costretti a vendere l’eccedenza di fagioli per avere denaro necessario per acquistare altri prodotti di prima necessità ”.

Ains: Nonostante questo ti hanno chiesto di aiutarli a costruire un salone scolastico
Alvaro: “ I bambini in età scolare sono venti. Tutte le mattine percorrevano due ore a piedi tra le montagne per raggiungere la scuola nell’aldea di Aguahiel. Accompagnati da una donna partivano alle sei per arrivare alle otto e poi il ritorno a casa verso le due,due e mezza del pomeriggio. L’impressione che ho avuto, parlando con gli uomini del villaggio, è stata positiva: persone umili con una gran voglia di lavorare. Mi hanno raccontato che avevano avuto contatti con il responsabile dipartimentale dell’istruzione per avere un maestro nell’aldea. Maestro che non è mai stato mandato in quanto non vi era una costruzione adatta ad uso scolastico. L’unica costruzione che potevano garantire era un tetto in lamiera, che avevano, sorretto da quattro pali di legno. Ma era chiaramente improponibile per cui i bambini andavano ad Aguahiel. Il progetto è nato così. Parlando con i padri di famiglia ”.

CENTRO NUTRICIONAL-EL RANCHO,GUATEMALA

il centro nutrizionale

l'interno


la sala d'aspetto











Ecco come ci immaginiamo il Centro nutrizionale.
Un grande sogno che tra poco diventerà una realtà concreta.

UTOPIA

"Lei è all'orizzonte" dice Fernando Birri
"Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi.
Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta dieci passi più in là.
Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai.
A cosa serve l'utopia?
Serve proprio a questo: a camminare."
eduardo galeano











Foto di El Rancho, El Progreso - PUENTE ORELLANA




Per entrare a El Rancho, sei mesi fa, c’era il ponte orellana.
Costruito con acciaio e cemento era alto 20 metri, largo 5,97 elungo 124,50
Dopo l’uragano Agatha non è rimasto più nulla
Rio Motagua. Luogo dove c'era il ponte Orellana

24 dicembre 2010



GUATEMALA
NUNCA MAS
pp. 340 € 12,00


La prima e l’unica edizione in lingua italiana del Documento di denuncia delle atrocità perpretate dall’Esercito e Squadroni della morte per 36 anni nelle zone indigene del Guatemala. Le centinaia di testimonianze su un genocidio durato 36 anni in Guatemala: un periodo di torture, assassinii, scomparsi che ha avuto il suo apogeo negli anni '80.
Il lavoro di ricostruzione è durato anni ed ha impegnato 600 catechisti, persone di buona volontà che, a fatica e nella paura molte volte- sulle strade, sui sentieri, in conversazioni tacite - hanno scavato nelle profondità della coscienza collettiva con l’unico obiettivo di liberarle da sentimenti di odio e vendetta e portare alla luce la verità di tanto orrore.
Molte lacrime hanno accompagnato i ricordi e le tragiche esperienze vissute, lacrime e dolore che non troveranno mai spazio in nessun libro.
Un cammino di verità che è costato la vita a Mons. Juan Gerardi Conedera, brutalmente assassinato il 26 aprile 1998, a 48 ore dalla presentazione del Rapporto, di cui era stato ispiratore e coordinatore, nella Cattedrale di Città del Guatemala.
Al riguardo La Piccola Editrice nella Collana "Schegge di storia" ha pubblicato: “Juan Gerardi, il vescovo dei diritti umani” di Mariella Minnozzi.

23 dicembre 2010

In Santa Maria Gualtieri il «corto» di Ticozzi La violenza domestica nascosta dall’apparenza

PAVIA. Oltre ai film d’autore proiettati al cinema Corallo, la rassegna «Sguardi puri» ha sempre previsto al suo interno presentazioni di libri, documentari e seminari ospitate a Santa Maria Gualtieri. Il primo di questi appuntamenti si è svolto martedì 21 dicembre ed è stato dedicato al regista pavese Filippo Ticozzi con la proiezione del medio metraggio “Dall’altra parte della strada” e “Un cammino lungo un giorno”. «Dall’altra parte della strada» è una fiction di grande successo sul tema della violenza domestica, protagonisti Giorgia Sinicorni, Silvio Castiglioni e un gruppo di ragazzi pavesi. Realizzato in collaborazione con Alice Moggi, il corto analizza il rapporto tra Marina, una giovane donna, bella e brillante, e Vittorio, un uomo affascinante, colto e intelligente. Ma nell’apparente perfezione di una vita normale, la loro vita è drammaticamente segnata dall’abuso di potere messo in atto da lui contro lei. A seguire l’inedito «Un cammino lungo un giorno», presentato in anteprima. Il docu-film segue in modo non lineare una giornata dei bambini che abitano il villaggio di El Poshte, in Guatemala, per raccontare l’infanzia dall’altra parte del mondo. Quella di vivere senza luce, lavorare la terra, portare grosse cataste di legna sulle spalle, ma anche di essere sempre insieme, giocare, studiare, il tutto eseguito con la naturalezza di chi ha abitudini quotidiane per noi impensabili, decisamente estranee alla nostra realtà, e contrappuntate da brevi interviste.

22 dicembre 2010

auguri

Rorate coeli desuper
et nubes pluant justum
A tempo finito
di coraggiosi avventi
in annuale scansione
di kalende annodate
nel fondo del mare
chiamato storia
accogliamo
grembi fecondi di donne
rivelanti
la pienezza della natura umana
e capacità nuove
di declinare
a fresco innesto
la meravigliata aurora
in sangue e parole
a formare vita continua
argine maestro al disprezzo
del senso
consumato in questo tempo
senza bussola
Rorate coeli desuper
et nubes pluant justum
e.c.

Siete voi angeli
che persuadete l'uomo a diventare sogno,
che spingete l'uomo verso l'amore.
Ma l'uomo si ferma,
guarda il proprio simile
e prova la vecchia passione
del suo principio.
E lì l'uomo si perde.
Allora voi irrorate le ali dell'innamorato
di sangue e lo fate partire
finchè l'uomo procede
verso la visione di Dio.
Se l'uomo piange per amore
voi capite che ha sbagliato la strada
e lo togliete dal fango.
Se l'uomo cerca lo Spirito
voi sapete che sbaglia
perchè lo spirito è l'eros di Dio.
Se l'uomo cerca l'anima
voi lo abbattete
perchè è un albero in più.
Ma se l'uomo cerca il Signore
voi lo prendete per mano
e lo portate via.

Alda Merini da 'Magnificat'.

Buon Natale e Felice Anno Nuovo 2011!!!!!!!!!
Feliz Navidad a todas y todos los amigos y amigas de idioma espanol!!!!

Emanuele Chiodini

...e buon natale

(...) Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’ideadi dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine dicalendario.Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittentecome indesiderati.Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista,assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vitacarica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentireil guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avretedato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero dipassaggio.Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che lavostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, ilprogetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento dellevostre scalate.Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporrecon tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhiferiti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie,finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone dellaspazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza crocedi una vita soppressa.Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo ditutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni,rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuitiallo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lasceretemettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versanolacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senzalavoro.Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostrasonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di unaspanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumanoingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizzala terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramanonell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capireche, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagliultimi.Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sonotranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime distipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. Che i ritardidell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati daspeculazioni corporative.I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, escrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delleattese, il gaudio dell’abbandono in Dio.E vi ispirino il desiderioprofondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza. Tonino Bello

Irene Veneziano&Ains onlus

GRAZIE ALL'IMPEGNO, ALLA SENSIBILITA', INTELLIGENZA E CUORE DI IRENE NEI CONCERTI DI ANGERA E SESTO SONO STATI RACCOLTI 961 EURO CHE SARANNO DESTINATI INTERAMENTE ALLA CASA DELLE BAMBINE DI MAZATENANGO. MAGGIORI NOTIZIE COMPARIRANNO NEI PROSSIMI GIORNI SUL NOSTRO BLOG E SULLA PAGINA FB. PER ORA NON POSSIAMO FARE ALTRO CHE RINGRAZIARLA... DAL PROFONDO DEL CUORE PER QUESTO SUO ATTO DI GENEROSITA' E DI CONDIVISIONE DEI NOSTRI PROGETTI DI SOLIDARIETA'. (PERMETTEMI UNA NOTA PERSONALE, LA MIA AMICIZIA CON IRENE SI STA RIVELANDO QUALCOSA DI AUREO). IN ATTESA DI PORTARLA UN GIORNO IN GUATEMALA A VISITARE I 'NOSTRI' LUOGHI LE RINNOVIAMO LA NOSTRA STIMA E IL NOSTRO ELEVATO GRADIMENTO INSIEME AD UN 'FRASEGGIO' DI AUGURI, IN FINEZZA D'ARTE E SUONI , DI BUONE FESTE E PER UN SERENO 2011!!!!!!!!!!

emanuele chiodini
per ains onlus

17 dicembre 2010

L'Archivio di Stato di Pavia e AINS

L'Archivio di Stato di Pavia e AINS onlus hanno realizzato un evento che si inserisce, con delicatezza, nel frastuono natalizio della corsa ai regali.

Una breve ma intensa mostra, Tu dove sei nato?, realizzata con i documenti provenienti dal fondo archivistico Pio Luogo degli Esposti dell'Ospedale San Matteo di Pavia, inserita al centro di un mercatino di Natale a carattere prettamente solidale.

Un percorso che parte dall'esposizione di carteggi e segni di riconoscimento che raccontano l'Amore per gli Esposti di chi li accudì e di chi non poté accudirli, che prosegue nell'Amore per i bambini di un villaggio in Guatemala, di cui AINS si prende cura da tempo.

Venite e portate i vostri bambini, tra gli oggetti del Mercatino troverete sicuramente il regalo giusto che ancora non avete trovato e contribuirete anche voi a regalare un sorriso a quei bambini.

Dal 17 al 22 siamo qui ad aspettarvi!

Se verrete domenica, alle 11.00, potrete assistere a un concerto di musica classica di Lavinia e Marzia Carbone a cui seguirà un ricco rinfresco biologico offerto dalla fattoria sociale il Balancin.

Programma da concerto (durata 50 minuti)
- Piazzolla: Andante
- F. Gragnani: Notturno n.3
- A. Hasselmans: Feuilles d’Automne
- J.K.Mertz: Notturno (chitarra sola)
- J.K.Mertz: La caverna di Fingal (chitarra sola)
- Villa Lobos: Distribucao de Flores
- F. Briasco: Ascoltando il mare
- F. Gragnani: Notturno n.1 (Andantino-Rondò)
- P.Briasco: Aria n.1
- P. Briasco: Preludio (chitarra sola)
- P. Briasco: Millenium (chitarra sola)
- E. Satie: Gymnopèdie n. 1
- H. Neumann: Variarioni Op.21
- F. Gragnani: “ Allegro spiritoso” dal gran Duetto


Marzia Carbone ha studiato il clarinetto presso il Conservatorio “N. Paganini” di Genova si è perfezionata in masterclasses con maestri di fama internazionale. Dal 2007 collabora con l’Orchestra Filarmonica “C. Sivori” di Finale Ligure e con l’Orchestra “Belvedere” di Genova. Ha all’attivo oltre cento concerti in Italia, Paesi Bassi, Francia, Svizzera, Stati Uniti che l’hanno vista in veste di solista e come componente di ensembles cameristici. In duo con chitarra ha inciso un disco recentemente.

Lavinia Carbone si è diplomata in chitarra classica col massimo dei voti al Conservatorio di Musica “Niccolò Paganini” di Genova. E’ stata ammessa, su selezione internazionale e come unica italiana, al Conservatorium “Hogeschool Zuyd” di Maastricht, dove sta frequentando il “Master of Music” biennale ad indirizzo concertistico sotto la guida di C. Marchione. Ha già tenuto centinaia di concerti in Italia, Olanda, Svizzera, Francia, Stati Uniti, esibendosi sia da solista che in varie formazioni cameristiche. E’ risultata vincitrice di diversi concorsi nazionali ed internazionali. Attualmente è membro dell’ “Orchestra dell’Accademia internazionale di mandolino”, diretta da C. Aonzo e del Circolo Mandolinistico “Risveglio” di Genova, diretto da D. Sorrenti.

Vi preghiamo di diffondere l'invito e cogliamo l'occasione per augurarvi Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

Al via l’edizione 2011 di Sguardi Puri

Giovedi 16 dicembre, con la doppia proiezione (ore 16.30 e 20.30) de “L’Illusionista” di Sylvain Chomet, parte l’edizione 2011 di “Sguardi Puri”, tradizionale rassegna cinematografica che, come sempre curata dal critico cinematografico pavese, Roberto Figazzolo, quest’anno ha come titolo “Paure e Amori” e che, oltre alle proiezioni in programma al Cinema Corallo Ritz, ospiterà una serie di incontri con registi, attori, autori e critici presso la sala di Santa Maria Gualtieri.
“Pavia – dichiara Gian Marco Centinaio, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Pavia - soffre la mancanza di cinema in città ed è triste vedere l’ex Kursal crollare sotto il colpi delle ruspe.
Per quanto ci riguarda cerchiamo di venire incontro alla richiesta di film con queste rassegne che, nell’arco di tutto l’anno, comprendendo anche Cinema Sotto le Stelle che ha sempre un grande successo, propongono film di qualità. Sguardi Puri è una tradizione che da sempre ha fatto registrare un successo di pubblico e sono convinto che, anche quest’anno, otterremo ottimi risultati”.

Lorenzo Blone
Ufficio Comunicazione Comune di Pavia


martedì 21 dicembre · 21.00 - 22.30
Santa Maria Gualtieri - Piazza Vittoria
Workshop e proiezione del cortometraggio "Dall'altra parte della strada" (2009, 29') e del documentario "Un cammino lungo un giorno" (2011, 16', anteprima del nuovo documentario prodotto da Ains onlus e la città incantata) di Filippo Ticozzi

12 dicembre 2010

JORNADA MEDICA EL ESTOR

Riceviamo da Alvaro Aguilar Aldana, il nostro referente in Guatemala, 5 fotografie scattate durante la giornata medica che si è svolta a El Estor.
El Estor, municipio del departimento di Izabal (uno dei 22 dipartimenti del Guatemala con capoluogo la città di Puerto Barrios) è una regione turistica ricca di terre e oasi ecologiche che aspettano solamente di essere esplorate. Il rovescio della medaglia di questa regione è quello che potete vedere e immaginare nelle 5 fotografie che Alvaro ci ha mandato e cioè una popolazione indigena che non può usufruire di servizi sanitari oltre naturalmente a mancanza di lavoro, precarietà educativa e molto spesso sistuazioni di malnutrizione e denutrizione.
Se la salute è un diritto, perchè questo bambino non può avere a disposizione un posto di salute
con un medico, un'infermiera, un laboratorio per gli esami e una farmacia.
Perchè questo bambino deve dipendere, per essere curato, dalla solidarietà della nostra associazione che invia ad Alvaro il denaro per pagare la benzina della macchina per arrivare fino a El Estor, il pasto al medico e all'infermiera e le medicine?
Perchè?

Decalogo


Vi proponiamo un decalogo con dieci parole chiave da noi ritenute tali

e commentate a nostra immagine.


CHARITAS

Mettiamo da parte la paura e impariamo a rischiare.
A rischiare sui valori, quelli universali e di sempre ma che vanno declinati secondo una grammatica adeguata al nostro tempo.
I valori universali insiti nella persona umana, e frutto del codice non scritto della natura, che vanno tirati fuori, che vanno aiutati ad emergere, per essere messi a disposizione del prossimo nel migliore dei modi.
La Charitas è un investimento: sapersi donare senza riserve con l'obiettivo massimo di raggiungere la pienezza della propria dimensione umana.
La Charitas rimane, per tutti, la via privilegiata per la ricerca della verità.

GRATUITA'

Impariamo a fare senza ricevere nulla in cambio.
Impariamo a passare dal tempo della "pretesa" a quello dell'"Attesa".
Fare per gli altri con convinzione ma senza costrizione.
Fare per gli altri non è un affare: non contempla un tornaconto economico.
La gratutità e' la scuola della donazione e su questo registro possiamo intonare miriadi di piccoli atteggiamenti che possono edificare le grandi imprese come il nostro vivere quotidiano.
Non occorrono grandi discorsi sui massimi sistemi.
Il pensiero e l'azione risultano abbelliti e alleggeriti se costruiti secondo criteri disinteresse.
La gratutità è la vera filo-sofia.
Gratuità è dire "grazie".
PARTECIPAZIONE

Cominciamo a delegare di meno.
Ri-cominciamo a dire "mi interessa", vorrei capire di più, vorrei comprendere che succede intorno a me".
Essere-nel-mondo per esser-ci.
Essere presenti, non farsi trascinare o scavalcare dagli eventi.
Poter tornare a dire la propria opinione nell'ottica di un riacquisito pensiero critico.
Criticare per costruire.
Interrogarsi per poter andare avanti.
Partecipare e' libertà.
Vera, non di celluloide, e la libertà non ha bisogno di nessuna casa, o contenitore o popolo che dir si voglia.
La dimora della libertà e della partecipazione sta in noi stessi.
In ciascuno e in tutti senza preferenze o differenze.
Partecipare per combattere l'anestetico calato sui cuori e sulle menti in questo tempo troppo incerto.
Partecipare per indignarsi.
Partecipare è l'essenza della democrazia.
PROGRESSO

Intendiamoci su questo termine.
Il significato alla radice di questa parola rimanda ad un "camminare", camminare gradualmente, andare avanti facendo progressi.
Su questo punto ci sarebbero da porsi tanti quesiti cominciando con l'interrogarsi se il mondo, negli ultimi cento anni, è progredito, appunto, oppure no.
Parrebbe di no, se diamo uno sguardo sul Pianeta e non ci limitiamo alle nostre mura domestiche.
Al nostro conto in banca piuttosto che alle nostre cose molte delle quali veramente futili e superflue.
Progresso dunque è stile di vita.
E' rispetto della dignità della persona e dell'ambiente naturale circostante.
E' avanzamento, sociale, economico, politico, della scienza e della tecnica nella misura in cui tutti questi aspetti diventano una scienza del ben-essere collettivo e generano comunione delle opportunità.
Non solo al Nord del mondo.
Senno' non vale e il gioco non regge.
RELAZIONE

Più relazione, per carità.
Viviamo in un tempo dove la comunicazione ha assunto livelli di incredibile invasione.
Sì, ma qual è il senso di questa girandola comunicativa?
Siamo circondati da impulsi brevi e fulminei di natura tecnologica e pubblicitaria che rischiano di rederci schiavi di un sistema virtuale.
Impulsi che non aiutano nè a ragionare nè ad approfondire le questioni.
Comunicare è quanto mai necessario e l'uso della tecnologia in questo senso funziona per ridurre le distanze e per accrescere il significato dell'interdipendenza, come singoli o come soggetti collettivi.
Ma non sganciamo la comunicazione dalla relazione.
Non sganciamo il nostro dire dall'essere persone vive e pensanti.
Relazione è dire la Persona.
SOBRIETA'
Semplicità, senso della misura, lucidità, decoro nei comportamenti.
Ricerca del vivere in modo tranquillo, fuggendo le ansietà poste in essere da questo tempo storico troppo dominato da forme sempre più esiziali di egoismo sociale.
Sobrietà nell'affontare le situazioni che ci troviamo davanti, sul cammino di ogni giorno. Sobrietà anche quando occorre la giusta fermezza e nettezza.
Sobrietà per vivere respirando.
SOLIDARIETA'

Noi ci siamo definiti "operatori laici di solidarietà".
Niente di più: nè missionari, nè cooperanti; riteniamo di non avere questi titoli.
La solidarietà, perchè non sia una mera pratica assistenzialista (cosa da respingere integralmente), deve diventare un dato del senso comune.
Un elemento connaturato all'esistenza di ciascuno.
La solidarietà è un "movimento del dare".
Solidarietà ci richiama alla responsabilità "essere obbligati in solido verso qualcuno".
Verso le bambine del Guatemala, dei ninos de la rua del Brasile, dei bimbi africani, delle situazioni di povertà che incrociamo nelle nostre strade tutti i giorni, spesso dimenticate o volutamente occultate perchè fa comodo così.
Solidarietà perchè diventi un bisogno "fare agli altri ciò che vorresti che fosse fatto a te".
SVILUPPO

Sarà che questo concetto rimanda all' accumulare, all'accrescere, all'aumentare ma noi lo vogliamo intendere in altro e più consono modo in questo tempo di "crisi".
Sviluppare per ridistibuire: un po' di ricchezza e di reddito, soprattutto da parte di chi, in Occidente, questo valore se l'è mangiato in criminali operazioni finanziarie.
Ridistribuire a favore delle categorie deboli: lavoratori, pensionati, piccoli imprenditori. Ridistribuire da Nord verso Sud.
Sviluppare l'ambiente, l'ecologia, il diritto a favore delle categorie più deboli, la pace, l'interdipendenza, l'interculturalità, il dialogo tra le grandi religioni.
Sviluppare la propria capacità di pensare per avversare ogni forma di razzismo, xenofobia e rifiuto aprioristico dell'altro.
Sviluppare la cultura e l'educazione.
Concretamente e insieme.
UGUAGLIANZA

Vorremmo che ci fosse più uguaglianza qui da noi, nella nostra società e in tutto il Pianeta.
Vorremo che le opportunità fossero garantite, davvero, per tutti, senza preferenze censuarie o di appartenenza classista.
L'uguaglianza è il miglior contrafforto contro ogni forma di discriminazione: delle donne, dei bambini, dei malati, dei deboli, degli altri.
Uguaglianza, comunione, comunità, bene comune, condivisione, fraternità, termini differenti ma accomunati da un medesimo denominatore: non rinunciare a lottare perchè un altro mondo sia davvero possibile.
Un mondo di liberi ed eguali.L'uguaglianza e' il miglior antidoto contro la solitudine.
VIAGGIARE
Prendiamo a prestito le parole di Benedetto XVI desunte dalla sua ultima Enciclica " Caritas in Veritate", in quanto ci riconosciamo in toto sperimentando nei nostri viaggi il senso delle parole che seguono:
"Il turismo internazionale puo' costituire un notevole fattore di sviluppo economico e di crescita culturale, ma può trasformarsi anche in occasione di degrado morale. La situazione attuale offre singolari opportunità perchè gli aspetti economici dello sviluppo, ossia i flussi di denaro e la nascita in sede locale di esperienze imprenditoriali significative arrivino a combinarsi con quelle culturali, primo fra tutti l'aspetto educativo.(...). Bisogna allora pensare a un turismo diverso, capace di promuovere una vera conoscenza reciproca, senza togliere spazio al riposo e al sano divertimento: un turismo di questo genere va incrementato, grazie anche ad un più stretto collegamento con le esperienze di cooperazione internazionale e imprenditoria per lo sviluppo" (nr.61).


emanuele chiodini

ains onlus

Guatemala: Assassinata Emilia Quan Stackmann

Emilia Quan Stackmann, una donna guatemalteca di 33 anni di età, che si contraddistingueva per essere una persona allegra, umana, amichevole, semplice, trasparente, libera, intelligente, autodeterminata, coraggioso, arrabbiata ed ostinata; sociologa impegnata con il suo lavoro di carattere sociale, occupata principalmente nell'investigazione dei fenomeni che colpiscono profondamente la popolazione. E’ stata trovata oggi ( 8 dicembre 2010 ) brutalmente imbavagliata e soffocata nell'Occidente di Huehuetenango.
La Fundación Myrna Mack con profondo dolore ed indignazione condanna l'assassinio della nostra compagna ed amica.
Emilia è una vittima in più dell'insicurezza cittadina, della violenza, della impunità, della criminalità e del deterioramento sociale, che sta attraversando il nostro paese.
Nonostante questa situazione che colpisce giornalmente decine di famiglie, le autorità non stanno assumendo con la dovuta responsabilità il compito di garantire il diritto alla vita.
Le motivazioni di questo fatto sono sconosciute, leader comunitari, autorità municipali, polizia e membri dell'esercito nazionale hanno mostrato il loro appoggio alla ricerca della nostra compagna, la deplorevole conclusione dimostra che questi sforzi non sono stati sufficienti per salvarla. Sollecitiamo la popolazione in generale, affinché siano unificati gli sforzi per chiedere giustizia alle autorità, perché rispondano effettivamente alle richieste sociali e cittadine di giustizia e sicurezza, e combattano in maniera effettiva l'impunità predominante nel paese; evitando di intraprendere azioni che conducano ad atti di giustizia privata guidati dalla disperazione, frustrazione ed impotenza cittadina.
Esigiamo che le autorità competenti realizzino nel più breve tempo possibile le investigazioni alle quali sono chiamate per riuscire a fare luce su questo terribile fatto e per arrivare alla successiva condanna delle persone che risultino responsabili dal suo brutale assassinio. Esprimiamo la nostra solidarietà alla sua famiglia, agli amici e ai suoi cari per questa irreparabile perdita.
Guatemala, 8 dicembre 2010 Fondazione Myrna Mack
Pubblicato venerdì 10 dicembre 2010 su Orizzonte Guatemala

6 dicembre 2010

La naturalista Elisa Moretti

Struggente passione per la fotografia della natura

Tutti sappiamo bene che cos'è la fotografia e di clic ne facciamo parecchi, specie di questi tempi ove imperano le foto digitali. Se non guardiamo troppo per il sottile siamo diventati oramai tutti bravi...ma...c'è sempre qualcosa che non quadra e i primi ad essere insoddisfatti siamo proprio noi fotografi in erba!
La vera fotografia è arte rara: un fermo immagine di un'infinitesimo di secondo della parte del significato di un fatto nelle forme più sublimi che abbiamo percepito visualmente nel preciso momento in cui siamo rimasti incantati o estasiati o, come si suol dire, a bocca a perta di fronte a qualcosa di inconsueto. In un vero fotografo il virtuosismo tecnico è sicuramente una forma d'arte che risolve un contenuto riempendolo di suggestione.
Elisa Moretti questi concetti, pur avendoli radicati nell'animo, li ha studiati, sperimentati ed assimilati con tanto impegno, passione e abnegazione e, finalmente, ha cominciato a regalarci il frutto della sua arte fotografica incastonata in pubblicazioni che lasciano il segno rallegrando lo spirito.
Come tanti pavesi del capoluogo o della provincia ho avuto la fortuna di imbattermi in un libro fotografico che mi ha subito intrigato, soprattutto per il titolo: Oltrepò infinitamente grande...infinitamente piccolo, infinitamente complesso!
L'ho sfogliato avidamente e, di tanto in tanto, quando la "saudade" oltrepadana mi acchiappa stringendomi il cuore, lo vado a cercare nella mia biblioteca e mi tuffo nelle meravigliose immagini che Elisa Moretti è riuscita a carpire alla natura del sempre magico, seppur piccolo, mondo dell'Oltrepò Pavese.
Ma chi è Elisa Moretti? Pavese di nascita e abitante a San Martino Siccomario Elisa esercita l'attività di insegnante, ma da anni si interessa di fotografia naturalistica, di problematiche legate al territorio, all'ambiente e, guarda un po', al mondo del volontariato. E' vicepresidente dell'associazione AINS onlus ed è stata docente dei corsi di formazione L'immagine naturalistica e la salvaguardia del territorio ed anche L'immagine e il sociale presso il CSV di Pavia per conto del quale ha realizzato il libro fotografico Dove c'è un bisogno c'è un dovere. Tiene corsi di fotografia di base e avanzati ed ha sperimentato corsi fotografici con ragazzi delle scuole medie. Nel 2008 e 2009 è stata consulente per l'immagine, ha curato otto mostre fotografiche ed ha organizzato un concorso fotografico nell'ambito del Festival dei Diritti della provincia di Pavia. Collaborando con Associazioni ambientalistiche ha realizzato immagini per progetti di valorizzazione ambientali realizzando pure gli audiovisivi di natura Vita in un parco: il Ticino e, successivamente, Storie di una goccia d'acqua.
Nel 2005 il Comune di Pavia le ha conferito l'ambito premio Natura, immagine e realtà.
Domenica 5 dicembre, nella sala conferenze del Broletto in Piazza Grande a Pavia, Elisa Moretti ed altre 12 donne hanno presentato il libro "il cappellino color porpora", un ghitto compendio di storie da raccontare, da condividere attraverso il sentire e i linguaggi di 12 donne. ad accogliere i curiosi, più di 90, 12 fanciulle pavesiu con tanto di cappellini rosso porpora e, tra queste, la nostra Elisa che ha impreziosito l'originalissimo libro-agenda con fotografie colme di sgnificati e pura poesia.
Lino Veneroni, il Punto-3 dicembre 2010

l’agenda delle donne

PAVIA. Dodici amiche dai 40 anni in su, con percorsi di vita diversi, hanno deciso di creare un canale di comunicazione con le altre donne. Raccontando storie, fermando immagini e istanti dell’essere donna, giorno per giorno. E’ il progetto «Il cappellino color porpora», che prende l’ispirazione da una poesia ed è un’agenda-libro eterna, ovvero senza calendario ma con la scansione settimanale. Sessanta fotografie di mani che lavorano, accarezzano, accudiscono, creano, si intrecciano, sole o insieme. Giovani, anziane, in coppia. Si leggono le contraddizioni della maturità ma con la consapevolezza e l’energia degli anni, che si specchiano in immagini e parole di viaggi e professioni, cucina e sentimenti. Trasmettendo la «grande, irriducibile voglia di vivere pienamente quello che siamo». Non è un’agenda femminista, ma femminile in cui trovano posto figli, mariti, compagni. Uno stimolo a trovare spazio per sé e per gli altri.

Pinuccia Balzamo, Fatima Consiglio, Rossana Di Stefano, Cinzia Fornasini, Mariangela Gasio, Gabriella Giovilli, Mina Laserpe, Elisa Moretti, Marisa Mosca, Renza Sacchi, Rosa Tallarico e Denis Verrini hanno presentato, con letture di Elisa Califano, l’agenda che è in vendita a offerta (15 euro) alle librerie Clu e Delfino, il ricavato sarà devoluto ad Ains onlus per il progetto Casa d’accoglienza per le bambine maltrattate di Mazatenango in Guatemala.

(anna ghezzi-la provincia pavese 5 dicembre 2010)

5 dicembre 2010

Irene Veneziano...'la pianista' per Ains Onlus


Carissime amiche ed amici,
il mese di Dicembre 2010 è caratterizzato per una serie di importanti iniziative che vedono protagonista la nostra associazione e i nostri progetti di solidarietà in Guatemala.
Non a caso siamo soliti dedicare il mese di Dicembre, tempo di feste e di invito alla gioia da condividere, alla Solidarietà.
Quest'anno , in particolare, ci siamo concentrati sulla Casa delle bambine di Mazatenango, un luogo a noi a caro e verso il quale nutriamo speciale attenzione, proponendo un progetto di sostegno 'ad hoc'.
In questa serie di inziative se ne inserisce una assolutamente gradita e di grande 'pathos'.
La nostra amica Irene Veneziano ha deciso di dedicare due dei suoi concerti di Dicembre alla nostra associazione (trovate il curriculum di Irene e il programma dei concerti appena sotto).
Anche il ricavato di questi due appuntamenti sarà finalizzato al sostegno della Casa di Mazatenango.
Il gesto di Irene lo leggiamo con grande considerazione. Irene non è solo una grande pianista: le sue doti di musicista sono lì a confermarlo e la grande Musica che esegue e interpreta ne è il suggello principale. Irene dimostra, ogni volta, di essere una persona sempre disponibile e attenta alle esigenze di chi si trova nel bisogno. 'Pathos', ovvero la bella empatia che si puo' creare tra Musica e Solidarietà.
Una nostra amica, dunque,...già arruolata simpaticamente nelle nostre avventure latinoamericane.
Di questi gesti noi la ringraziamo molto e non ci resta che invitare tutti ai concerti di Angera e Sesto Calende.
Contiamo sulla vostra presenza...hasta pronto!!!!
Il gruppo di Ains Onlus
Giullia Dezza, Elisa Moretti, Andrea Bellingeri, Emanuele Chiodini, Ruggero Rizzini.

Nata il 5 febbraio 1985, Irene Veneziano si è diplomata nel 2005 con dieci, lode e menzione a Gallarate. Nel 2008 ha conseguito il Diploma Accademico di II livello a Milano (dieci, lode e menzione), il Diploma presso l'Accademia di Santa Cecilia di Roma (dieci e lode) con assegnazione della Borsa di Studio "G.Sinopoli" e il Diploma di Musica da Camera con menzione presso l'Accademia Internazionale di Imola. Svolge intensa attività concertistica in Italia e all'estero, anche in formazioni da camera, ed ha ottenuto numerosi premi in concorsi pianistici nazionali ed internazionali.
Concerti per Ains onlus

Mercoledì 15 DICEMBRE 2010
ANGERA (VA): Sala consiliare, Piazza Garibaldi, h 21, Recital. Seconda parte del concerto: Concerto n°1 op.11 di Chopin per piano e quintetto d'archi
violini: Anna Minella, Pietro Fabris,
viola: Giuseppe Russo Rossi,
violoncello: Antonio Visioli,
contrabbasso: Piermario Murelli
Piano Recital, and Piano Concerto by Chopin for piano and string quintet
Domenica 19 DICEMBRE 2010
SESTO CALENDE: Sala consiliare, h21, recital solistico
Piano recital

3 dicembre 2010

5 dicembre - giornata internazionale del volontariato: cosa c'è da festeggiare?

alice moggi
Il 5 dicembre è la Giornata Internazionale del Volontariato stabilita dalla Nazioni Unite; in questa giornata i volontari di tutto il mondo festeggiano.
Noi ci chiediamo se ci sia davvero qualcosa da festeggiare in un momento in cui i tagli e gli attacchi al sistema del welfare rischiano di minare la stessa esistenza delle organizzazioni di volontariato, che si trovano, da una parte, a dover rispondere a bisogni sempre in aumento, dall’altra abbandonate dalle istituzioni. Ci chiediamo se non sia opportuno, proprio in questa giornata, nata con l’obiettivo di celebrare il grande contributo che i volontari offrono alla società, porre all’attenzione della cittadinanza quello che i tagli comportano nel concreto nella vita di ogni giorno.
Il 5X1000: ad oltre 5 anni dall’annunciata “rivoluzione fiscale” del 5x1000, non solo il provvedimento non è diventato legge (a differenza di quanto successo in altri 12 paesi europei), ma la copertura, nella legge di stabilità, è stata decurtata da 400 milioni di euro a 100 milioni, ovvero del 75%, per di più con effetto retroattivo, quindi andando a colpire quanto già dichiarato nel 2010 sui redditi 2009. Il 5 per mille è ridotto in briciole (diventa così il 1.25 per 1000), le associazioni ridotte “in mutande” e le loro attività a rischio; così come la libertà di scelta di milioni di contribuenti (16 milioni nel 2010).
Il 5 per mille che, davvero, poteva e doveva essere il caposaldo sussidiario della più volte invocata riforma fiscale, si spegne quindi nelle spire della disponibilità di bilancio; lontani sono i tempi in cui Tremonti parlava della restituzione di valore e di risorse al Terzo settore come forma d’investimento per lo Stato e non come voce di costo! Questo però è solo l’ultimo capito, in ordine di tempo, di una regressione che riporta la situazione italiana indietro di qualche decennio.
Le tariffe postali: ad aprile, abbiamo assistito all’aumento delle tariffe postali per il non profit, aumento del 400%; una misura che ha messo a repentaglio la capacità di raccolta fondi e in parte zittito la voce delle associazioni, che utilizzano la spedizione come strumento di comunicazione con i propri soci e sostenitori. Il decreto ministeriale del 30 marzo 2010 diceva addio alle tariffe agevolate per il non profit, con effetto immediato, nessun preavviso, nessuna consultazione, nessuna indagine conoscitiva sugli effetti che una norma del genere avrebbe potuto creare. La grande sommossa delle associazioni e enti del terzo settore aveva portato, a maggio, all’approvazione del decreto "incentivi" che avrebbe dovuto ripristinare le agevolazioni; ad ottobre i 30 milioni che dovevano essere stanziati a parziale copertura delle agevolazioni sono stati negati, e le associazioni sono ancora in attesa del ripristino.
La cooperazione internazionale: Poi la drastica riduzione dei fondi per la cooperazione internazionale (ridotti al 45%); portandoci al record più basso degli ultimi 20 anni.
Il Servizio Civile Nazionale:solo in Regione Lombardia le posizioni di Servizio Civile sono passate da circa 4000 a circa 1300. Il Servizio Civile, oltre a rappresentare un’importante risorsa umana per le organizzazioni del Terzo Settore, è anche un importante momento di crescita professionale e formativa per i giovani, che, spesso per la prima volta, sperimentano momenti di partecipazione e cittadinanza attiva.
A tutto ciò si unisce la persistenza di una forte crisi economica e sociale che riduce i servizi, dal sociale alla scuola, e aumenta i bisogni di coesione e inclusione sociale. I fondi per le politiche sociali passano così dai 1.472 milioni dell’anno 2010 ai 349 milioni previsti per il 2011.
Non è un’opinione che il volontariato abbia la capacità di moltiplicare le proprie risorse (umane ed economiche), allora perché togliere fondi dove rendono di più?