7 dicembre 2012

Beretta Arrigoni ha presentato il libro sul figlio che sognava la pace


Egidia Beretta con Elisa Moretti, vice-presidente di Ains onlus

Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza nel 2011, ha presentato ieri in Santa Maria Gualtieri, ospite di Ains e Csv, il suo libro “Il viaggio di Vittorio”. Egidia ha raccontato la breve vita di suo figlio, il cui barbaro assassinio, avvenuto Gaza nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2011, è stato pianto dai giovani di tutto il mondo. Giovani che attraverso Vittorio hanno conosciuto e capito come si può dare un senso a valori come giustizia, pace, fratellanza e solidarietà. Il libro racconta Vittorio volontario, attivista, pacifista, una voce libera che raccontava Gaza dall’interno. Erano presenti: Gianni Vaggi, pro rettore alle relazioni internazionali dell'università di Pavia; Francesca Bellotti, volontaria presso l’Aida Refugee Camp, vicino a Betlemme.
Bisogna morire per diventare un eroe, per avere la prima pagina dei giornali,per avere le tv fuori di casa, bisogna morire per restare umani? Mi torna alla mente il Vittorio del Natale 2005, imprigionato nel carcere dell’aeroporto Ben Gurion, le cicatrici delle manette, i contatti negati con il consolato, il processo farsa. E la Pasqua dello stesso anno quando, alla frontiera giordana, la polizia lo bloccò per impedirgli di entrare in Israele, lo caricò su un bus e in sette lo picchiarono.


Vittorio era un indesiderato in Israele. Troppo ‘sovversivo’, per aver manifestato l’anno prima con le donne e gli uomini nel villaggio di Budrus contro il muro della vergogna, insegnando e cantando insieme ‘Bella ciao’, il nostro più bel canto partigiano. Non vidi allora televisioni, nemmeno quando, nell’autunno 2008, un commando assalì il peschereccio al largo di Rafah, in acque palestinesi e Vittorio fu rinchiuso a Ramle e poi rispedito a casa in tuta e ciabatte.


studenti palestinesi con Egidia Beretta

Certo, ora non posso che ringraziare la stampa e la tv che mi hanno dato l’occasione per parlare di Vittorio e delle sue scelte ideali. Questo figlio perduto, ma vivo come forse non lo è stato mai, che come il seme che nella terra marcisce e muore, darà frutti rigogliosi. Lo sento già dalle parole degli amici, soprattutto dei giovani, alcuni vicini, altri lontanissimi che attraverso Vittorio hanno conosciuto e capito, tanto più ora, come si può dare un senso a ‘Utopia’, come la sete di giustizia e di pace, la fratellanza e la solidarietà abbiano ancora cittadinanza e che, come diceva Vittorio, «la Palestina può anche essere fuori dell’uscio di casa». Eravamo lontani con Vittorio, ma più che mai vicini. Come ora, con la sua presenza viva che ingigantisce di ora in ora, come un vento che da Gaza, dal suo amato Mediterraneo, soffiando impetuoso ci consegni le sue speranze e il suo amore per i senza voce, per i deboli, per gli oppressi, passandoci il testimone.

Restiamo umani.


Egidia Beretta Arrigoni


5 dicembre 2012

Con un poco di zucchero…il nuovo libro di ains onlus grazie alle donne del "cappellino color porpora"

Perché un nuovo libro di cucina?

Noi pensiamo che sia bello diffondere ricette che fanno parte del nostro quotidiano, di diverse provenienze, tutte comunque ampiamente “collaudate”.
Ad alcune siamo particolarmente legate in quanto derivanti dalle nostre tradizioni familiari.
C’è sempre un senso di dolce nostalgia quando si riprendono in mano le ricette delle mamme o delle nonne, perché è inevitabile che tornino alla mente i momenti trascorsi con loro in cucina, quando questa diventava il luogo delle confidenze, delle cose dette e non dette, degli sguardi complici; dove si imparava a coccolare, a tavola, i nostri cari.
Le ricette che troverete in questo libro sono accompagnate da alcuni consigli pratici che vi guideranno sia nella preparazione che nella presentazione.
In particolare, per quanto riguarda la presentazione, sarete sicuramente aiutate dalle splendide foto, opera di Andrea che, gratuitamente, ci ha messo a disposizione la sua professionalità e il suo tempo.
Avrete così fra le mani uno strumento non solo agile, ma anche molto “amichevole”.
Il nostro augurio, dopo aver fatto vostro questo libro, è che possiate entrare in cucina non solo per adempiere ad un dovere quotidiano, ma anche per divertirvi e giocare come facevate da bambine, dando libero sfogo alla vostra fantasia, creando “l’angolo bello”, dove ogni giorno comporre una poesia costituita non da parole, ma da bei piatti colorati e, perché no, da un dolce squisito.
Non dimentichiamo che una buona cena facilmente apre le porte a parole, sorrisi, scambio di idee che possono portare alla risoluzione di tanti problemi.
Noi speriamo che questo sia il primo volume di una collana di libri di cucina.
Vi chiederete: perché partire dai dolci?
Perché il dolce rappresenta la conclusione della cena e, se è fatto in casa e bene, vi darà subito lo scettro di ottima cuoca…….o cuoco!

I proventi derivanti dalla vendita ad offerta di questo volume, serviranno per sostenere il progetto "Hogar Mazatenango" in Guatemala che la nostra associazione sostiene da 4 anni.

L'Hogar di Mazatenango ospita bambine e ragazze provenienti da situazioni di grave disagio familiare, sociale o, peggio, perchè vittime di abusi e violenze di diversa natura e gravità. L'età delle ospiti, che attualmene sono 32, è compresa tra i 10 mesi e i 18 anni. questo centro è gestito e diretto dalle Misioneras de la caridad de Maria Imaculada congregazione di suore locali con le quali collaboriamo da diversi anni e di cui conosciamo la serietà e l'affidabilità. il nstro obiettivo è di raccogliere fondi per sopperire ai costi di vitto, alloggio, assistenza psicologica e frequenza scolastica delle bambine.