29 luglio 2012

Si chiama “Comedor Infantil” ed è.....

Si chiama “Comedor Infantil” ed è una sorta di mensa dove ogni giorno venticinque bambini disagiati vengono accolti e a cui viene offerto un pasto completo e la possibilità di sostare in un luogo che non sia la strada. E’ l’ennesimo frutto del lavoro di Ains, l’Associazione pavese di infermieri (e non solo) che presta opera di volontariato in Guatemala dal 1998. Il “Comedor Infantil” è stato aperto presso l’aldea di Santa Gertrudis a la Champas. “Un progetto come questo, innanzitutto, ci invita a interrogarci e chiedersi come mai nel 2012 si deve investire denaro per consentire ai bambini di nutrirsi con regolarità -spiega il presidente di Ains Ruggero Rizzini- a noi di Ains onlus le scommesse piacciono. Se poi sono scommesse dove si vince la possibilità di fare star bene qualcun altro, ci piacciono ancora di più.” I venticinque bambini scelti vivono con un solo genitore in case senza acqua e senza servizi igienici. Frequentano la scuola pubblica ma quando tornano a casa devono arrangiarsi perché la mamma o il papà sono al lavoro, il più delle volte precario, con un reddito mensile che si aggira attorno ai 100 euro. Con altri fondi sono state realizzate 12 giornate mediche nei primi 6 mesi dell'anno che hanno portato all’acquisto di farmaci e spese mediche. Sono stati in totale 1.005 i pazienti visitati, in maniera assolutamente gratuita, con un investimento medio per paziente 95.00 quetzales (9 euro circa). A fronte delle patologie riscontrate sia negli adulti che nei bambini si è evidenziata la necessità di acquistare farmaci essenziali, che stanno diventando sempre più costosi ed incrementare la piccola farmacia creata (un altro progetto prezioso) con lo scopo di vendere a prezzi popolari i farmaci per auto-finanziare i programmi sanitari dell’associazione.


Infine l’ultima bella notizia è il gemellaggio appena realizzato tra Ains e “La Giostra del Sorriso”, una piccola associazione di Cernobbio nata nel 2004 sempre con l’obiettivo di aiutare le popolazioni guatemalteche. “Nel volontariato è importante unire le forze -spiega Rizzini- anche se in concreto pochi lo fanno, perchè le associazioni sono gelose del proprio “orticello”. Noi abbiamo deciso di aprire le porte, perchè insieme si riesce sempre a fare di più e meglio”. Il 31 luglio partirà per il Guatemala una delegazione da Cernobbio e seguirà i progetti di ambedue le associazioni. A ottobre la “cortesia” sarà ricambiata dai volontari di Ains.

Daniela Scherrer, settimanale il ticino

Come ti salvo l'impresa in fallimento: storie di operai che si sono presi la loro fabbrica

Come ti salvo l'impresa in fallimento: storie di operai che si sono presi la loro fabbrica

Elvira Corona ha scritto un libro che si intitola LAVORARE SENZA PADRONI. Viaggio nelle imprese «recuperadas» d’Argentina (Emi editore 2011) Lo presenta il 30 luglio a Oristano nel bel giardino del Centro Servizi Culturali UNLA e lo segnaliamo perché la sua pertinenza sociale, nella Sardegna travolta dalla crisi, è particolarmente rilevante.
Di cosa parla.
Nel 2001, quando le misure imposte dal fondo monetario internazionale spingono l’Argentina verso il default, milioni di persone verso la povertà e centinaia verso la morte per fame, molti imprenditori si comportano come tanti Schettino: lasciano naufragare centinaia di fabbriche, zavorrate dai debiti, pensando solo a sottrarre qualche macchina alle procedure fallimentari.
"Il padrone voleva portare via le macchine e venderle o usarle per lavorare da qualche altra parte, anziché pagare i creditori - racconta un operaio alla collega Elvira Corona – in questo senso era una frode. In effetti c’era la crisi, lui non guadagnava più quanto voleva, i profitti si erano ridotti. Però è certo che, se avesse voluto, avrebbe potuto salvare l’impresa. Invece ne aveva pianificato la chiusura già da due anni, in modo da non perdere nulla. Parliamo di una persona anziana, che non aveva figli, e non gli importava di lasciare gli operai sul lastrico. Quello era il modo più facile, secondo lui, per uscire di scena e ritirarsi da tutto".
Come hanno fatto.
E’ a questo punto che i dipendenti di alcune fabbriche, certi che la crisi non gli avrebbe offerto nessun altro lavoro, decidono di prendere in mano la gestione delle medesime, investendoci tutti i risparmi, lavorando notte e giorno, presidiando le macchine con mogli e figli e alla fine, in oltre 200 casi, riuscendo a salvarle e a rimetterle sul mercato. La storia delle “Ert” , le “Empresas recuperadas por los trabajadores“, cioè le imprese argentine recuperate dai loro dipendenti, oltre a offrire un’esperienza umana ed economica interessantissima, sarebbe perfetta per un film dei fratelli Dardenne o per “Storie di confine”, ma per restituire allo spettatore anche gli elementi di commedia popolare che hanno accompagnato il fenomeno ci vorrebbe la penna di Tatti Sanguineti e la camerina che usava Comencini, prima di tagliare l’ultima sequenza della sua vita, saltando giù da un balcone.
Come è finita.
Caratteristica comune delle “Empresas recuperadas”, il movimento che ha permesso di salvare oltre 9000 posti di lavoro, è il carattere collegiale delle decisioni, una relativa omogeneità di stipendi - impossibile trovare un Marchionne che guadagna 400 volte il salario di un dipendente - e la rete di relazioni che le cooperative hanno intessuto con il resto della comunità.
Esemplare e anche molto divertente è il caso della tipografia ”Chilavert“ di Buenos Aires. Quando arriva in forze la polizia, gli operai riescono a tenere la tipografia grazie all’ appoggio del quartiere. "C’erano circa duecento vicini che si mobilitarono immediatamente per difenderci" racconta a Elvira Corona Ernesto Gonzalez. "La tv parlava di noi, facevamo notizia, di fatto in quel momento già potevamo mangiare, stavamo riprendendo a lavorare".
Uno degli sgomberi, inizia mentre la cooperativa sta stampando un libro. “Ci proibivano di far uscire o entrare qualsiasi cosa dalla fabbrica – dice Ernesto - c’erano poliziotti da qui fino a due isolati e non potevamo far passare i camion con le materie prime, né con i prodotti finiti. Non sapevamo come consegnare il libro a cui stavamo lavorando, e fu allora che il nostro vicino ci disse: 'Rompete questa parete e fate passare i libri da qui. Se passate dal tetto vi vedranno, da qui nessuno se ne accorgerà' ". Grazie al passaggio creato rompendo il muro del vicino gli “insorti” riescono a consegnare il lavoro al cliente nei tempi stabiliti. Una lettura che alle operaie della Omsa o dell’Alcoa farebbe venire molti pensieri. Il 90% delle “empresas recuperadas” sono sopravvissute alla crisi e godono di buona salute.



(il commento al libro è di Mimmo Lombezzi per Tgcom)



21 luglio 2012

ALTAN E' UN GENIO

" ODE AL PANE " (PABLO NERUDA)

Del mare e della terra faremo pane,
coltiveremo a grano la terra e i pianeti,
il pane di ogni bocca,
di ogni uomo,
ogni giorno
arriverà perché andammo a seminarlo
e a produrlo non per un uomo
ma per tutti,
il pane, il pane
per tutti i popoli
e con esso ciò che ha
forma e sapore di pane
divideremo:
la terra,
la bellezza,
l’amore,
tutto questo ha sapore di pane

Pablo Neruda

Il vescovo del Chiapas. Vita di Samuel Ruiz detto Tatic

Samuel Ruiz García (1924-2011) è stato una eccezionale figura di vescovo vicino alla sua gente. Gli indios chiapanechi del Messico lo hanno "insignito" del loro titolo più onorifico - tatic, padre - e nominato "portavoce a vita dei popoli indigeni".

Pastore per cinquant'anni della diocesi di San Cristóbal de las Casas, il suo cammino s'intrecció, dal 1994, con quello del nonviolento esercito zapatista del subcomandante Marcos. Fu allora che salì alla ribalta internazionale anche il nome di don Samuel.
Il libro ne ricostruisce la biografia, inquadrandola nella plurisecolare e silenziosa resistenza degli indigeni messicani e nella scia degli uomini di chiesa che presero le difese delle popolazioni locali. Come quel fra Bartolomé de las Casas, autore della Brevissima relazione della distruzione delle Indie, di cui Tatic fu successore nella stessa sede episcopale.

Autore:

Vitali Alberto
Prete della diocesi di Milano. Dopo un decennio nella pastorale giovanile, dal 1999 ha rivestito diversi incarichi in Pax Christi Italia; dal 2009 è segretario del Centro studi economico-sociali per la Pace dello stesso movimento. È collaboratore dell'Ufficio di pastorale dei migranti della sua diocesi e autore di libri.

pp. 176 - euro 12,00 - EMI editrice missionaria italiana







"UN CAMMINO LUNGO UN GIORNO": premi e festival

Miglior Documentario Breve a The Village Doc Festival, Miglior Documentario e Premio Corti e Diritti a Cortiamo, Miglior Cortometraggio a Cinema & Fieno Festival del Cinema Rurale, Menzione Speciale della Giuria al Priverno Film Festival.



Selezionato a Hamburg International Film Festival, Valsusa Film Festival, Lago Film Fest, Festival delle Identità, Sguardi Puri, L’Altro Corto, Collecchio Video Film Festival, Festival del Cinema Invisibile, Flahertiana International Documentary Film Festival, Chagrin Documentary Film Festival, Trani Film Festival, Bolzano Short Film Festival, L’Anello Debole, Cinemavvenire Video Festival, Matildeland International Film Festival, Laura Film Festival, I’ve Seen Films, Trento Film Festival, WorldKids International Film Festival, Sardinia International Ethnographic Film Festival, Duisburger Filmwoche.
 
Sinossi:

El Poshte è un piccolo villaggio sulle montagne del Guatemala. Non è molto lontano dalle città, ma l’unico modo per raggiungerle è un lungo e impervio sentiero, perciò raramente ci si sposta dal villaggio. La maggior parte degli abitanti sono bambini. Il documentario ne racconta una giornata.
Dichiarazione del regista:
Volevo raccontare una storia di bambini dall’altra parte del mondo per i bambini “nostri”. Per questo ho scelto una comunicazione elementare, che non significa povera, lasciando alle inquadrature lunghe il compito di aprire quel mondo senza interpretare e senza guidare troppo la narrazione. Ho voluto anche fare interviste, ma sempre ad “altezza bimbo”, cioè seguendo i piccoli, senza forzature, nei loro rapidi e naturali ragionamenti.
Produzione: La Città incantata in collaborazione con A.I.N.S. ONLUS
Regia: Filippo Ticozzi

Soggetto: Nicola Grignani
Camera e suono: Nicola Grignani, Filippo Ticozzi
Montaggio: Filippo Ticozzi
Musica: Op.120 di Gabriel Fauré, eseguita da Pavia Musique Ensemble (diritti acquisiti).

11 luglio 2012

Mons. Ramazzini nominato ambasciatore della pace

Nell'atto del cambio della Rosa della Pace, effettuato nell'edificio del Ministero dell’Interno, nella città di San Marcos, monsignor Álvaro Ramazzini Imeri è stato nominato Ambasciatore della Pace.

Luis Rivera Joachín, governatore dipartimentale, ha affermato: "A nome del Governo si riconosce il lavoro che con sforzo, dedizione, leadership ed amore, monsignor Ramazzini ha realizzato nei 29 municipi del dipartimento di San Marcos."
Ha spiegato che questo atto è stato sollecitato da settori popolari al Consiglio Dipartimentale per lo Sviluppo, e rappresenta un saluto per il prelato, e un ringraziamento alla guida spirituale al quale Dio ha affidato il nostro dipartimento.
Mons. Ramazzini ha detto che si sentiva molto grato per l'accoglienza che gli hanno dato gli abitanti di San Marcos durante oltre due decenni e che non li dimenticherà mai.

Prensa Libre, 2/07/2012- orizzonte guatemala

Giappone, attivista guatemalteca vince il premio Niwano per la pace

Per la prima volta viene premiato un difensore delle tradizioni religiose indigene: è la guatemalteca Rosalina Tuyuc Velásquez la vincitrice del 29° premio Niwano per la pace, assegnato dalla Niwano Peace Foundation, fondata nel 1978 per “contribuire alla costruzione di un mondo di pace”.

Rosalina Tuyuc Velásquez, 55 anni, è un’attivista per i diritti umani, in particolare per la difesa delle tradizioni Maya, cui ha dedicato la sua attività culturale e politica. Autrice di numerose pubblicazioni, dedicate in particolare allo sfruttamento e alle violenze contro le donne, la vincitrice del premio è stata anche fondatrice dell’Instance of Mayan Unity and Advise (Ijcm), vicepresidente della Commissione parlamentare per le comunità indigene, presidente della Commissione parlamentare per le donne, i minori e le famiglie, cofondatrice dell’Associazione politica delle donne Maya in Guatemala, membro della Commissione nazionale per gli accordi di pace.
“In Guatemala - si legge nella motivazione del Premio - le donne sono state vittima di molte forme di violenza, razzismo e discriminazione. Ma allo stesso tempo sono fonte di forza e determinazione. Rosalina Tuyuc Velásquez mostra la via per un futuro più giusto e privo di discriminazioni e per una nuova cultura di pace”. La premiazione si svolgerà a Tokyo il 10 maggio. Rosalina Tuyuc Velásquez riceverà una medaglia e 20 milioni di yen.

Fonte: Agenzia Sir www.agensir.it





è arrivato il pacco di farmaci

Dopo 40 giorni sono arrivati a El Rancho i farmaci che abbiamo spedito (poco meno di 1 kg) il primo di giugno. All’interno del pacchetto che vedete nella fotografia, c’erano anche alcune pomate che sono scoppiate durante il viaggio senza però danneggiare il resto del contenuto che era composto da: 40 compresse di metformina;40 cp di calcio levo folinato;106 cp di paracetamolo;160 cp di polivitaminici;71 cp di bactrim;10 cp di levofloxacina;40 cp di potassio;21 cp di omeprazolo;20 cp di clorfenamina;28 cp di pantoprazolo;6 cp di azitromicina;20 cp di ranitidina;6 cp di ciprofloxacina;10 cp di vit. B6;14 cp di nifedipina;20 cp di nitrofurantoina;20 cp di diclofenac;30 cp di atorvastatina;30 cp di allopurinolo;20 cp di Vit.B1;90 cp di repaglinide;10 cp di furosemide-spironolattone;28 cp di ramipril;1 tubo di gentamicina;1 tubo di permitrina;1 tubo di desclorfenaramina;30 cp di acetilcisteina;

In totale, 870 compresse per un costo di spedizione pari a 14 euro con un costo a compressa è pari a 0,016 euro.
Pochissimo per l’uso che se ne farà e cioè la distribuzione gratuita durante le giornate di salute.
Per questa spedizione in Guatemala ringraziamo: Farmacia San Giovanni di Vitali Dottoressa Silvia; Farmacia Petrarca - Dr. Cazzani Mario; Farmacia Pedotti Sas di Pazzi Anna Clara e C..

Chi avesse dei farmaci che non usa più, non scaduti e contenuti in blister integri può contattarci in quanto continua la raccolta per l’invio in Guatemala.

inaugurata la mensa per 25 bambini in Guatemala

Il 2 luglio 2012 è stato inaugurato il Comedor Infantil, la mensa per un primo gruppo di 25 bambini dell’aldea di Santa Gertrudis a la Champas, in Guatemala. Un progetto come questo, innanzitutto, impone a tutti noi di interrogarci chiedendoci come mai nel 2012 si deve investire denaro per consentire ai bambini di nutrirsi con regolarità? Perché, in un mondo in cui la terra e le sue risorse troppo spesso vengono sfruttate e sprecate, l’AINS deve scommettere sulla riuscita di un progetto che offre acqua e cibo? Ma a noi di AINS onlus le scommesse piacciono. Se poi sono scommesse dove si vince la possibilità di fare star bene qualcun altro, ci piacciono ancora di più. Per cui, ecco la nostra nuova sfida: il comedor infantil cioè la mensa per 25 bambini che, usciti dalla scuola, troveranno un pranzo completo e nutriente. Abbiamo iniziato per questi 25 bambini ma stiamo già attendendo quanti busseranno alla porta del comedor, della mensa, chiedendo un pasto che noi non negheremo. Ma chi sono questi primi 25 bambini? Quasi tutti vivono con un solo genitore in case senza acqua e senza servizi igienici. Frequentano la scuola pubblica ma quando tornano a casa devono arrangiarsi perché la mamma o il papà sono al lavoro, il più delle volte precario, con un reddito mensile che si aggira attorno ai 100 euro. Al loro ritorno, ad attenderli, normalmente trovano la sorella più grande e la strada, che è il luogo dove trascorrono la maggior parte del tempo in attesa del ritorno del genitore. Sono parecchi anni che pensiamo ad un progetto come questo e finalmente si sono create le condizioni per farlo partire. Per realizzarlo serviva un luogo comodo, conveniente e sicuro. Grazie ad Alvaro, il nostro referente progettuale in Guatemala, che abita a Santa Gertrudis e che ha messo a disposizione la sua grande casa, il sogno è diventato realtà. E in questa realtà possiamo affermare che il comedor esiste e ha tutte le caratteristiche necessarie per funzionare bene. E’ un luogo comodo, si trova a pochi metri dalle case dei bambini e dalla scuola; è conveniente, non costa nulla. Paghiamo noi di AINS onlus e l’associazione Moises Lira Serafin, nostra partner in Guatemala, si sta dando da fare per trovare aiuti coinvolgendo i cittadini di El Rancho e di Las Champas. Il comedor si trova nell’abitazione messa gratuitamente a disposizione da Alvaro, è un progetto coinvolgente e, a turno, le mamme e i papà dei bambini aiutano volontariamente in cucina. La mensa è sicura, essendo in un luogo chiuso lontano dalla strada: i genitori che ci affidano i propri figli devono andare al lavoro sapendo di poter riporre tranquillamente la loro fiducia in un luogo tranquillo, dove i ragazzi si divertono e sono sereni. Il comedor, inoltre, è anche un’opportunità educativa; infatti, oltre a pranzare, i ragazzi faranno i compiti, giocheranno e impareranno, attraverso il gioco, l’importanza dell’igiene, della condivisione di spazi comuni con altri bambini e, soprattutto, i fondamenti dell’educazione civica. Ci piace pensare al comedor come ad una grande centro giovanile che sia un’alternativa alla strada e vorremmo che diventasse un ambiente dove anche gli adulti possano entrare ed essere coinvolti nella gestione di un luogo sicuro per i troppi bambini e ragazzi abbandonati che vivono a Las Champas e nelle aldee limitrofe come quella di Santa Gertrudis. Dei responsabili adulti potrebbero fare diventare questo centro sempre più frequentato, incrementando le attività ludiche, ricreative, culturali ed educative. Questa è la nostra scommessa. Per i primi sei mesi, da luglio a dicembre, il costo della gestione, a nostro carico è di 2800 euro circa.

Se volete credere in questo progetto, siamo a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento.

6 luglio 2012

Report progetto "Giornate di Salute" in Guatemala

Il Guatemala è un paese dell’America Centrale dove sono presenti differenti culture Maya. Il conflitto armato interno (1960-1996) ha lasciato tracce di discriminazione e di abbandono soprattutto nelle comunità di etnie indigene e in quelle composte da campesinos (contadini). La Salute non fa eccezione, e in questo periodo dell’anno (inverno) si nota maggiormente l’assenza dello stato e delle istituzioni, in particolare nei confronti dei bambini, delle donne e degli anziani. Apprezzo molto il sostegno che abbiamo ricevuto dai nostri amici italiani, nonostante il periodo di crisi che stanno attraversando, continuano ad aiutarci incondizionatamente. Grazie a ciascuno di coloro che rendono possibile portare una ventata di speranza e libertà ai nostri concittadini guatemaltechi che vivono nella povertà materiale, ma hanno una ricchezza umana e culturale incalcolabile.


Programma “Giornate di Salute”
REALIZZAZIONI


Nel settore della salute (tra gli altri), il Guatemala non ha raggiunto il livello necessario per soddisfare i bisogni delle persone più vulnerabili. Ci sono necessità molto concrete, soprattutto nelle comunità rurali abitate per la maggior parte da popolazioni di origine Maya e campesinos (contadini). Grazie al sostegno ricevuto, si è potuto concentrare il nostro sforzo soprattutto verso la cura della salute dei bambini, delle donne e degli anziani, fornendo assistenza medica e farmaci gratuitamente.
Siamo riusciti a coinvolgere sia singole persone sia che organizzazioni guatemalteche. Questi soggetti hanno donato farmaci utilizzati durante le giornate di salute e prodotti di ogni genere che, successivamente venduti, ci hanno permesso di ricavare denaro utilizzato a sua volta per acquistare altri medicinali, arredi, attrezzature e per pagare le prestazioni dei medici. E' gratificante sapere che ci sono persone generose che vogliono collaborare affinchè molti dei nostri concittadini che vivono in luoghi sperduti tra le montagne possano avere accesso ai servizi di base.
Quello che occorre in un contesto come questo è un’organizzazione come l’Associazione Siervo de Dios Moises Lira Serafin che faccia da tramite e sappia dove appoggiarsi per generare lo sviluppo della comunità.
Il finanziamento più consistente lo abbiamo ricevuto dai nostri amici di AINS onlus Italia. Grazie al supporto economico da loro offerto abbiamo raggiunto l'obiettivo della realizzazione di 12 giornate mediche nei primi 6 mesi dell'anno, investendo la somma 60,314.65 quetzales (6 mila euro circa). Tale ammontare di denaro è stato investito nell’acquisto di farmaci, spese mediche, viaggi e cibo. Localmente il sostegno economico ottenuto equivale alla somma di 34,580.54 quetzales (3.400 euro circa) e tale cifra è stata raggiunta chiedendo un contributo alle persone e alle imprese locali che hanno donato medicinali, altro denaro per pagare il trasporto nei villaggi, scarpe, vestiti, cibo (scarpe, vestiti e cibo sono stati venduti per ricavare denaro successivamente investito nell’acquisto di farmaci in un’ottica di autofinanziamento). L'investimento complessivo fino ad oggi ammonta a 94,895,19 quetzales ( 9.400 euro circa) tra AINS e il supporto locale, in risposta a 1.005 pazienti visitati, con un investimento medio per paziente 95.00 quetzales (9 euro circa).

Numero di giornate realizzate

Febbraio: 3 giornate (Charayo, El Rancho, Las Sidras)
Marzo: 2 giornate (El Rancho e Santa Gertrudis)
Aprile: 2 giornate (il Poshte, El Rancho, Santa Gertrudis
Maggio: 3 giornate (Plan de la Arada, Cumbre de la Arada , Santa Gertrudis)
Giugno: 2 giornate (El Rancho, Santa Gertrudis, bambine e bambini del progetto Comedor (mensa)
Pazienti visitati

Febbraio: 248 pazienti
Marzo: 179 pazienti
Aprile: 157 pazienti
Maggio: 246 pazienti
Giugno: 175 pazienti

Totale pazienti visitati: 1.005 pazienti
Numero pazienti per giornata di salute: 84
Numero di pazienti visitati da un medico in ogni giornata: 42
MEDICI coinvolti nelle giornate: 2 - 3 a giornata di salute

Comunità appoggiate
• Chanrayo
• El Poshte
• Santa Gertrudis
• El Rancho
• Las Sidras
• AguahielIxcanal
• Las Champas
• Tulumaje
• Tulumajillo
• El Conacaste
• Colonia El Mitch

Servizi offerti (senza alcun costo per il paziente)

• visita medica generale
• controllo pre-e post-natale
• distribuzione di Farmaci
• esame del glucosio nel sangue (glucosio Screenings)
• nebulizzazione aerosol
• cure varie
• controllo del peso e dell’altezza (soprattutto nei bambini)
• educazione sanitaria


Malattie più comuni e frequenti riscontrate durante le giornate di salute

• adulti: ipertensione, diabete, denutrizione, malnutrizione, infezioni respiratorie, asma, bronchite, infezioni del tratto urinario e vaginale, artrite, problemi alla prostata, Dengue, mal di testa, rinite, carie dentali, parassitismo, gastrite, diarrea ...
• Bambini: Denutrizione con conseguente basso peso corporeo, malnutrizione, infezioni respiratorie, asma, bronchite, carie dentali, parassitismo, gastrite, sindrome convulsiva con casi di epilessia, infezioni gastrointestinali, diarrea e molte altre problemaiche infantili

Necessità rilevate durante le giornate di salute

I bisogni più importanti che sono stati rilevati risultano

• Acquistare farmaci essenziali, che stanno diventando sempre più costosi.
• organizzare giornate specifiche dove poter eseguire il Pap test (test di papanicolau), un test di screening, la cui funzione principale è quella di individuare nella popolazione femminile donne a rischio circa il possibile sviluppo di un cancro del collo uterino e per permettere il riconoscimento di infezioni batteriche, virali o micotiche.
• realizzare una clinica dentale per curare i casi di carie dentali e altri disturbi odontoiatrici.
• giornate di educazione e formazione alla salute.
• Incrementare la piccola farmacia creata con lo scopo di vendere a prezzi popolari i farmaci per auto-finanziare i programmi sanitari dell'associazione.
• Aumentare le collaborazioni tra noi e le imprese per ottenere maggiori aiuti economici e donazioni di farmaci.
• Acquistare attrezzature mediche e di laboratorio


Ringraziamo tutti noi per l’aiuto che ci state offrendo nella realizzazione delle giornate di salute. Speriamo vivamente di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi per aiutare le popolazioni del Guatemala

Alvaro Aguilar Aldana
referente del progetto in Guatemala

3 luglio 2012

LA MUSICA SALVA LA VITA.Il "sistema" delle orchestre giovanili dal Venezuela all'italia

Caracas è la seconda città al mondo per tasso di omicidi. Un terzo dell'intera popolazione del Venezuela vive al di sotto della soglia di povertà. Due milioni di venezuelani soffrono costantemente la fame. Chi potrebbe immaginare che proprio qui prospera da trent.anni il più importante e innovativo esperimento di educazione musicale del mondo? E che, anzi, proprio grazie alla musica qualche milione di bambini e giovani venezuelani ha avuto la possibilità di studiare, impegnarsi, ottenere dei risultati importanti, uscire dalla povertà ­ se non materiale, di sicuro culturale? Ambra Radaelli è andata alla scoperta del "Sistema", l'organizzazione creata a partire dal 1975 José Antonio Abreu, che può vantare risultati straordinari sia in termini artistici ­ migliaia di orchestre in tutto il paese e la formazione di un numero impressionante di giovani musicisti di fama internazionale, come per esempio Gustavo Dudamel ­ sia sociali e civili. Grazie a generosi sostegni pubblici e privati, il Sistema può contare su una rete capillare di orchestre per bambini e giovani, in cui l'educazione musicale è completamente gratuita (compresi strumenti, spartiti e, se necessario, cibo e vestiti). La storia di un'utopia realizzata, fatta di tante storie e di mille volti, dal giovane brillante che diventa direttore di orchestre internazionali alla bambina della bidonville di Caracas che fa gli esercizi con il suo piccolo violino davanti alla baracca dove vive con la famiglia.


Autore RADAELLI AMBRA
Data di uscita luglio 2012
Collana Serie bianca feltrinelli

2 luglio 2012

Ains si gemella con una onlus «Insieme si va più lontano»

PAVIA Ains onlus e La Giostra del Sorriso Onlus, (una piccola associazione di Cernobbio nata nel 2004) faranno rete. «Nel volontariato si parla tanto di lavorare insieme, collaborare; concretamente lo fanno in pochi» dice Ruggero Rizzini, presidente Ains, la onlus di nursing sociale che opera da molti anni in Guatemala grazie all’aiuto di molti pavesi. «Fare rete è difficile, ogni associazione è gelosa di quello che fa e non vuole cedere nulla, inoltre c’è una guerra ad accaparrarsi il poco denaro a disposizione – spiega Rizzini –. Noi invece abbiamo deciso di fare un passo in più, di non rimanere chiusi nella nostra casetta ma di aprire le porte convinti che da soli stiamo facendo molto, insieme, facendo rete, faremo ancora di più». I direttivi delle due associazioni si sono incontrati e hanno posto le basi per un a collaborazione. Intanto ci sarà uno scambio di volontari: l’1 agosto ne partiranno tre da Cernobbio. Faranno tappa a El Rancho per incontrare il referente Ains. A ottobre partiranno i volontari Ains .
(maria grazia piccaluga-la provincia pavese, 2 luglio 2012)


La crisi secondo Albert Einstein

"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L' inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla."


Albert Einstein