25 dicembre 2011

Guatemala: il sostegno della Chiesa svizzera a mons. Ramazzini da anni al fianco degli indigeni

Da anni si batte per i diritti degli abitanti di San Miguel Ixtahuacán e di Sipacapa, nei cui territori si trova la “Mina Marlin”, considerata la miniera d’oro più grande dell’America Centrale, responsabile di gravi problemi sociali e ambientali legati all’attività estrattiva. Dal 26 novembre scorso – riferisce L’Osservatore Romano - mons. Alvaro Leonel Ramazzini Imeri, vescovo di San Marcos, in Guatemala, può contare anche sulla solidarietà della Chiesa svizzera, più precisamente della Commissione nazionale di Giustizia e Pace e di Sacrificio Quaresimale, organizzazione di cooperazione allo sviluppo gestita dai cattolici elvetici e attiva in sedici Paesi. I due organismi hanno firmato una dichiarazione congiunta nella quale appoggiano l’operato del presule: “Condividiamo le preoccupazioni delle Chiese locali guatemalteche — si legge nel testo — che si mettono dalla parte dei poveri e degli sfruttati e che si impegnano a favore della giustizia sociale e della difesa dei diritti umani”. Giustizia e Pace e Sacrificio Quaresimale invitano inoltre ad avere uno stile di vita responsabile “anche da noi in Svizzera”. La dichiarazione si ricollega alla campagna “Diritto senza frontiere” lanciata all’inizio del mese di novembre da una coalizione di Ong che sollecita regole chiare a tutela dei diritti umani per le imprese elvetiche che fanno affari nel mondo. La dichiarazione, firmata nell’abbazia di Einsiedeln alla presenza dell’abate Martin Werlen, porta anche la firma del segretario della Commissione nazionale Giustizia e Pace Wolfgang Bürgstein e di un altro responsabile dell’organismo dei vescovi elvetici, Markus Brun. Per mons. Ramazzini Imeri è stata l’occasione per incontrare i rappresentanti della Chiesa svizzera e spiegare loro i problemi provocati dall’attività estrattiva di un’impresa canadese, che minaccia l’esistenza stessa delle popolazioni indigene. Come riporta un comunicato della Conferenza episcopale elvetica, la sua posizione critica nei confronti di quelle industrie estrattive che non rispettano i diritti delle persone gli è valsa il riconoscimento internazionale. Ramazzini Imeri si adopera in particolar modo affinché le ditte straniere che investono nel settore minerario siano tenute a rispettare i diritti umani nei Paesi del sud del mondo e a pagare tasse e imposte congrue. L’anno scorso il presule, assieme al Premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchú Tum aveva inviato una nota al Presidente guatemalteco Álvaro Colom Caballeros per chiedere la chiusura della “Mina Marlin”, in accordo con il decreto della Commissione interamericana dei diritti umani che sottolineava i pericoli per la popolazione e per le risorse naturali. La miniera è attiva dall’ottobre 2005 e ha avuto un pesante impatto sociale e ambientale. (L.Z.)

20 dicembre 2011

festa di Natale a El Poshte

CONVIVIO NAVIDEÑO EN EL POSHTE

nonna Mercedes

10 dicembre 2011

"Come cambiare il mondo"...presentazione del libro intervista a DOMODOSSOLA

L'Associazione “Albatros” in collaborazione con AINS onlus organizza - sabato 10 dicembre alle ore 10 - presso la sala del centro servizio per il volontariato un incontro con Adriano Sella che presenterà il libro “Come cambiare il mondo”.

Adriano Sella, missionario in Amazzonia a fianco dei Sem Terra e ideatore del movimento Gocce di Giustizia, propone nuovi stili di vita come cammino etico per tutti, a prescindere dal credo di ognuno. Sella ci dice cosa significa concretamente 'nuovi stili di vita' e perchè sono l'antidoto alla rassegnazione.
E' autore di “Una solidarietà intelligente” (2007), “Miniguida dei nuovi stili di vita” (2010), “Per una chiesa del Regno” (2009), “Via crucis dei nuovi stili di vita” (2010).
AINS ONLUS. è una Organizzazione di Volontariato che da diversi anni finanzia e realizza in Guatemala microprogetti sociali, scolastici, edili e sanitari.

6 dicembre 2011

"Le regole della libertà", il libro progetto Arci di Pavia

"Questo è un libro prezioso ed importante. Prezioso perché raccoglie i lavori di più di mille studenti degli Istituti Superiori e importante perché rappresenta il punto di partenza di un percorso progettuale ancora più grande che inizia sui banchi di scuola e continua nelle vicende quotidiane dei ragazzi.
E’ il risultato della collaborazione tra un’associazione, l’Arci di Pavia, le scuole superiori, l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Comune e la Provincia di Pavia e l’Associazione SAO (Saveria Antiochia Omicron) di Milano, a cui si sono aggiunte altre associazioni cittadine.
Il progetto ha dimostrato che non esistono un’età e un grado di scuola specifico in cui affrontare i temi riguardanti la legalità e la convivenza civile e ha evidenziato come ogni percorso scolastico possa dare vita a risultati assolutamente originali e complementari a quello degli altri Istituti, realizzando un patchwork sorprendete per intensità e maturità degli elaborati.
I temi approfonditi dal team dei docenti e degli educatori hanno spaziato da argomenti strettamente legati alla quotidianità dei ragazzi come il disagio e la gestione dei conflitti all’interno del gruppo classe, l’uso di sostanze stupefacenti e i relativi danni alla salute, l’educazione dell’ambiente, l’educazione alla pace e alla solidarietà, lo studio della storia delle organizzazioni criminali di stampo mafioso e dei personaggi simbolo nella lotta alle Mafie.
Questo percorso si è posto l’arduo compito di far comprendere ai ragazzi come anche le scelte quotidiane più banali come l’acquisto di un telefonino a basso costo dal compagno fuori dalla scuola o lo sballo di una sera in discoteca facciano parte di una catena di comportamenti deviati che rientrano nell’habitus mentale dell’illegalità.
Ricche e diversificate le metodologie messe in atto dai docenti: lezioni frontali, lavoro di gruppo, laboratori di teatro e di scrittura creativa, cinema, incontri con rappresentanti della magistratura, della Cultura, della Musica, di Istituzioni e Associazioni impegnate nella promozione della cultura della legalità. (Ricordiamo ancora con grande emozione l’incontro con Don Ciotti, il concerto Terra in Bocca coi I Giganti…)
Altrettanto ricchi e diversificati i lavori prodotti, come questo libro ben documenta: racconti, relazioni, poesie, video, canzoni, giochi e slogan pubblicitari. E ancora: mostre fotografiche e pittoriche, ricette culinarie, sondaggi, in chieste, questionari, interviste…
Tali risultati, molto positivi, ci hanno portato a comprendere come sia nel gruppo docente sia nel gruppo studentesco esista, oltre che una preparazione di alto livello, una grande disponibilità a lavorare e a mettersi in gioco, il che ci spinge a guardare oltre e a lanciare una sfida ancora più grande al Comune, alla Provincia e all’Ufficio scolastico per dare una continuità a questa iniziativa.
Insieme con i giovani abbiamo immaginato un futuro diverso da quello che viviamo e iniziato a porre le basi per costruirlo. I fenomeni di intolleranza, insicurezza, morte e precarietà ci spingono verso una deriva individualista che crea solitudine e frammentazione, quando si è soli è difficile aderire a valori forti a scelte di controtendenza, ad usare la parola in maniera costruttiva che crei unità e conoscenza. Solo condividendo con i ragazzi il percorso affascinante e coinvolgente della conoscenza, potremo abbattere il malcostume e l’illegalità che ci impedisce di essere liberi."
Questa è la prefazione al libro del progetto Arci "Le regole della libertà", realizzato con il contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia.
Verrà distribuito alle scuole e sarà in vendita presso le librerie e gli uffici Arci in piazza Allende 24/A.

Per maggiori info scriveteci su pavia@rci.it
Claudia Lucrezio, Presidente di Arci Pavia
Valerio Bifulco, Responsabile della Legalità

5 dicembre 2011

Anche gli ingegneri aiutano il Guatemala

Un grande centro nutrizionale che possa non solo educare a una corretta alimentazione ma anche andare incontro alle fasce più disagiate della popolazione. E’ questo il “grande sogno” di Ains, l’Associazione pavese che da anni si spende per il Guatemala, con l’obiettivo di aiutare la gente a risollevarsi dopo quarant’anni di guerra civile e in un presente dove lo sfruttamento delle multinazionali certamente non favorisce la popolazione nella ripresa. Passo dopo passo il sogno sta prendendo forma e a fianco di Ains camminano anche altre realtà che si sono lasciate proficuamente coinvolgere. Ultima in ordine cronologico l’Ordine degli Ingegneri di Pavia, presieduto da Giampiero Canevari, che nell’ambito della apposita Commissione Solidarietà per la cooperazione con il mondo del volontariato ha delegato una “piccola squadra” di ingegneri a seguire proprio il progetto del centro nutrizionale guatemalteco, che sorgerà nel villaggio di El Rancho. Due di loro - Lorenzo Buratti e Marco Majocchi- sono partiti per il Guatemala nell’ultima spedizione di Ains, di cui facevano parte il presidente Ruggero Rizzini, il tesoriere Giulia Dezza e tre infermiere: Eleonora Ragni (selezionata grazie al progetto interculturale appoggiato dal Collegio Ipasvi di Pavia), Cristina Campano (di Domodossola) e Giovanna Gaiga (di Vicenza). L’intento era proprio quello di verificare “sul campo” le coordinate tecniche e specialistiche del Centro che sorgerà e che sarà poi seguito a distanza dai volontari pavesi ma monitorato “in loco” da Alvaro Aguila Aldana, responsabile dell’organizzazione C.F.C.A. (Fondazione Cristiana di sostegno ai bambini e agli anziani) e da Maria Del Carmen, un architetto del villaggio. Il Centro sorgerà su un’area di circa mille metri quadrati, che è stato in parte acquistato da Ains e in parte regalato da una donna indigena. “La sua realizzazione non sarà affidata a una grande impresa straniera bensì alla gente del luogo con un capomastro locale -spiega Ruggero Rizzini- costerà ottantamila euro e richiederà quattro-cinque anni di lavoro prima che l’intero complesso sia completato”. La struttura comprenderà una Clinica con dodici posti letto, un ambulatorio, una mensa, una farmacia e un piccolo negozio per la vendita di prodotti legati all’ambito sanitario. “Tutto sarà a basso costo, ma nessuno sarà allontanato anche se non in grado di pagare neppure quelle piccole cifre -sottolinea Rizzini- e avranno accesso gratuito le famiglie dei 150 bambini adottati a distanza da Ains. L’impegno nostro vuole essere quello di sostenere non solo il bambino, ma anche tutto il contesto familiare di riferimento”. I due ingegneri, Lorenzo Buratti e Marco Majocchi, dopo aver apportato alcuni perfezionamenti al progetto originario in seguito al viaggio, stanno seguendo praticamente in “presa diretta” tutto il progetto via mail e su Skype, in contatto con Maria Del Carmen. “E’ stata un’esperienza utile, veramente bellissima che mi ha consentito di “toccare con mano” i problemi reali della gente -sottolinea Lorenzo Buratti- e anche il valore della cooperazione. Stando sul posto impari anche un approccio differente e capisci la realtà non solo fisica, ma anche lavorativa con logiche di architettura a volte molto differenti dalle nostre”. Il presidente Ains Rizzini tiene a precisare un aspetto molto importante: “Investire denaro per portare specialisti in Guatemala non è una scelta che sottrae soldi ai progetti, ma consente di aiutare queste persone a impattare direttamente la realtà con cui altrimenti potrebbero confrontarsi solo virtualmente. Noi abbiamo garantito ai due ingegneri e alle tre infermiere vitto e alloggio gratis per due settimane, con un costo complessivo di 270 euro. Capite bene che si tratta di cifre basse, ma portano vantaggi enormi ai progetti dell’associazione”.

L’associazione lavora già a stretto contatto con alcune realtà locali: il Csv, il Collegio Ipasvi, ora anche l’Ordine degli Ingegneri. L’aspirazione è quella di rendere sempre più fitta questa rete di collaborazione. “Sarebbe importante, ad esempio, per questo centro nutrizionale riuscire a coinvolgere anche l’Ordine dei Medici e l’Ordine dei Farmacisti -conclude Rizzini- affinchè si possa incrementare un discorso di cooperazione sanitaria con il Guatemala. E da infermiere ritengo anche fondamentale una sempre maggior partecipazione del Collegio Ipasvi, perchè per un infermiere operare in questi luoghi è una grossa occasione di formazione. E non dimentichiamo anche che degli iscritti al Collegio ben 101 sono ormai gli infermieri stranieri”.

Daniela Scherrer

Ingegneri volontari in Guatemala per aiutare Ains

L’Ordine degli ingegneri di Pavia aiuta la onlus Ains nella costruzione di un centro nutrizionale in Guatemala, dove l’associazione pavese opera ormai da anni a distanza e inviando anche alcuni volontari. «Il nostro sogno – spiega Ruggero Rizzini, presidente di Ains, onlus di nursing sociale – è quello di realizzare un grande centro che possa educare a una corretta alimentazione ma soprattutto andare incontro alle fasce più disagiate della popolazione dei villaggi». L’Ordine degli ingegneri, presieduto da Giampiero Canevari, ha costituito una piccola squadra di professionisti che stanno collaborando alla costruzione del centro nel villaggio di El Rancho. Due di loro, Lorenzo Buratti e Marco Majocchi, sono partiti a ottobre e rientrati. Ora seguonoin tempo reale l’andamento dei lavori su Skype.
 
Maria Grazia Piccaluga
la provincia pavese del 4 dicembre 2012

Guatemala&Solidarietà al Girasole

Ci siamo trovati una sera di Dicembre al 'Girasole', alla frazione Frua-Chiavica di Travacò, per raccontarci in modo del tutto informale, semplice quindi bello, le immagini della solidarietà.
Amici, sostenitori, persone sì convocate da un aperitivo ma finalizzato, il momento, alla conoscenza di angoli di mondo (o di pensieri) mai incrociati. O sui quali non si rifletta mai abbastanza.
Per noi di Ains Onlus il tema ricorrente, centrale, sono i progetti in Guatemala.
Ma la solidarietà è un argomento che va diffuso e viaggia in modo orizzontale, senza soluzione di continuità.
E allora stili di vita, scelte quotidiane, pensiero critico, economia consapevole, sobrietà vanno di pari passo con le grandi tematiche. Di questo periodo storico dominato da incertezze e da grande vuoto di senso.
Ed è auspicabile che, stili e scelte, divengano da oggi in poi quel lievito necessario per costuire un altro mondo più giusto e più onesto.
Le immagini di Elisa Moretti le conosciamo: raccontano, non è necessaria la didascalia. Semmai fate una sosta al 'Girasole' e date un occhio.
I luoghi si uniscono.
Abbiamo bisogno di luoghi vivi, reali, autentici, dove le persone possano tornare a parlarsi, vedersi, confrontarsi. Filieria corta e chilometro 'zero' anche nell'eloquio quotidiano.
Per andare in Guatemala bisogna varcare l'Atlantico. Per fermarsi al 'Girasole' basta scendere dall'argine del Ticino.
Si scende da un argine e si sale in qualità.
Con queste poche righe ringraziamo di cuore Serena, Oscar e tutto il simpatico staff del 'Girasole' e a loro dedichiamo questa poesia di Pablo Neruda.

Ode a dei fiori gialli
Contro l'azzurro muovendo i suoi azzurri,
il mare, e contro il cielo,
dei fiori gialli.
Arriva Ottobre.
E per quanto sia così importante il mare che sviluppando
il suo mito, la sua missione, la sua statura,
spicca
sulla sabbia l'oro
di una sola
pianta gialla
e si inchiodano
i tuoi occhi
alla terra,
fuggono dal mare immenso e dai suoi guati.
Polvere siamo, saremo.
Non aria, né fuoco, né acqua
ma
terra,
terra soltanto
saremo
e forse
dei fiori gialli.


(poesia tratta da 'Tercer libro de las odas)

emanuele chiodini e tutto il gruppo di Ains Onlus

2 dicembre 2011

La speranza non è in vendita

"Finché c'è vita c'è speranza". Il detto è molto antico ma vero solo per metà. Non basta infatti essere vivi, per sperare: bisogna anche credere nella giustizia e impegnarsi a costruirla. Non è sufficiente indignarsi, riempire le piazze, esibire mani pulite, un profilo morale trasparente. L'etica individuale è la base di tutto, la premessa per non perdere la stima di sé. Ma per fermare il mercato delle "false" speranze bisogna trasformare la denuncia dell'ingiustizia in impegno per costruire giustizia. Questi i grandi temi che scandiscono i capitoli del libro, nei quali Don Luigi Ciotti invita a scommettere di nuovo sulle ragioni dell'impegno: Diseguaglianze, Migranti, Solidarietà e Diritti, Democrazia, Costituzione, Mafie e Chiese che "interferiscono", Legalità, Educazione e Responsabilità, Speranza. Con la concretezza che viene dal grande lavoro nel sociale, questo libro di Don Ciotti, fondatore di "Gruppo Abele" e" Libera", offre le ragioni per reagire al decadimento politico e culturale; un invito puntuale e incalzante per la mobilitazione di tutti.