Piegati dalla siccità
"E' una tragedia di dimensioni storiche", ha dichiarato il presidente
Un'intensa siccità nella regione chiamata Corredor Seco mette in ginocchio il Guatemala. Gli alimenti base diventano insufficienti e Álvaro Colom dichiara lo stato di calamità naturale e punta il dito contro i governi precedenti: è colpa di chi lo ha preceduto - questo è il suo parere - se adesso il governo non ha le risorse per affrontare questa crisi è colpa delle precedenti politiche miopi, non improntate sul garantire la sicurezza alimentare.
"Ho deciso di far uso della legge di ordine pubblico e dichiarare lo stato di calamità pubblica in tutto il territorio nazionale, perché le conseguenze dell'insufficienza alimentare e nutrizionale colpirà l'intero territorio". Queste le parole di Colom nel messaggio a reti unificate rilasciato nella notte tra martedì e mercoledì. Centinaia di comunità sono in piena emergenza, specialmente nei sette dipartimenti che compongono, appunto, il Corredor Seco, nella regione orientale: Jalapa, El Progreso, Zacapa, Chiquimula, Jutiapa, Santa Rosa e Baja Verapaz.
Secondo il capo di stato guatemalteco, l'insufficienza alimentare e nutrizionale, comsì come la denutrizione, sono, appunto, un problema strutturale nel paese, prodotto delle inefficienti politiche precedenti, che non hanno che impoverito la società. "Grazie a questa mia dichiarazione - ha specificato Colom - potremo avere sia accesso alle risorse che la cooperazione internazionale offre in questo tipo di situazioni, sia metter mano ai fondi del budget nazionale con maggiore agilità". "Mi appello a tutti i settori della società affinché tutti contribuiamo a far fronte a questo grave problema", ha specificato.
Al di là delle parole, istituzionali e non, è la morte di 462 persone in sei mesi a parlare chiaro e forte. Di questi 54 sono bambini. E tutti risiedevano nelle zone più desolate del Guatemala. A essere minacciate sono adesso 54mila famiglie, ma entro la fine dell'anno si potrà raggiungere la drammatica cifra di 450mila famiglie sotto la soglia di povertà. E questo secondo le stime del ministero della Sanità.
Qualche ora prima dell'annuncio presidenziale, il Programa Mundial de Alimentos (PMA) ha iniziato a distribuire venti tonnellate di gallette in 164 comunità colpite. "E' una tragedia di dimensioni storiche", precisa Colom.
Stella Spinelli, PeaceReporter
Un'intensa siccità nella regione chiamata Corredor Seco mette in ginocchio il Guatemala. Gli alimenti base diventano insufficienti e Álvaro Colom dichiara lo stato di calamità naturale e punta il dito contro i governi precedenti: è colpa di chi lo ha preceduto - questo è il suo parere - se adesso il governo non ha le risorse per affrontare questa crisi è colpa delle precedenti politiche miopi, non improntate sul garantire la sicurezza alimentare.
"Ho deciso di far uso della legge di ordine pubblico e dichiarare lo stato di calamità pubblica in tutto il territorio nazionale, perché le conseguenze dell'insufficienza alimentare e nutrizionale colpirà l'intero territorio". Queste le parole di Colom nel messaggio a reti unificate rilasciato nella notte tra martedì e mercoledì. Centinaia di comunità sono in piena emergenza, specialmente nei sette dipartimenti che compongono, appunto, il Corredor Seco, nella regione orientale: Jalapa, El Progreso, Zacapa, Chiquimula, Jutiapa, Santa Rosa e Baja Verapaz.
Secondo il capo di stato guatemalteco, l'insufficienza alimentare e nutrizionale, comsì come la denutrizione, sono, appunto, un problema strutturale nel paese, prodotto delle inefficienti politiche precedenti, che non hanno che impoverito la società. "Grazie a questa mia dichiarazione - ha specificato Colom - potremo avere sia accesso alle risorse che la cooperazione internazionale offre in questo tipo di situazioni, sia metter mano ai fondi del budget nazionale con maggiore agilità". "Mi appello a tutti i settori della società affinché tutti contribuiamo a far fronte a questo grave problema", ha specificato.
Al di là delle parole, istituzionali e non, è la morte di 462 persone in sei mesi a parlare chiaro e forte. Di questi 54 sono bambini. E tutti risiedevano nelle zone più desolate del Guatemala. A essere minacciate sono adesso 54mila famiglie, ma entro la fine dell'anno si potrà raggiungere la drammatica cifra di 450mila famiglie sotto la soglia di povertà. E questo secondo le stime del ministero della Sanità.
Qualche ora prima dell'annuncio presidenziale, il Programa Mundial de Alimentos (PMA) ha iniziato a distribuire venti tonnellate di gallette in 164 comunità colpite. "E' una tragedia di dimensioni storiche", precisa Colom.
Stella Spinelli, PeaceReporter
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