Laura Sarchi, neo-ingegnere, sogna di girare il mondo e unire tecnologia a cooperazione

Laura Sarchi si è laureata da una manciata di giorni, con il massimo dei voti, in ingegneria edile e architettura alla Facoltà di Ingegneria della nostra Università. Laura è di Sairano e la sua tesi, che ha avuto come relatrice Daniela Besana, è nata da un'esperienza speciale: l'Ordine degli Ingegneri, sempre particolarmente sensibile alle esperienze di cooperazione nei Paesi in via di sviluppo, le ha pagato i biglietto per il Guatemala, laddove insieme all'Associazione
Ains c'era bisogno di lei per progettare un centro di recupero nutrizionale nell'Aldea El Rancho. Sotto l'egida del suo Ordine, e in particolare di
Marco Majocchi e Lorenzo Buratti che seguono da vicino i progetti di cooperazione internazionale, Laura ha avuto modo di collaudarsi “
sul campo”, nello scorso mese di ottobre, e di redigere un progetto molto concreto per questo centro nutrizionale che avrà tra le numerose suefinalità soprattutto quella di garantire almeno un pasto caldo ai bambini più poveri. “
E' stata un'esperienza veramente speciale – commenta Laura – che mi ha aiutata a crescere sia a livello professionale che mano, in una realtà molto diversa e anche complessa come quella guatemalteca”. Chiaramente progettare una struttura in un ambiente così differente dal nostro significa anche misurarsi con compe
Diciamo che ho tenuto in considerazione soprattutto tre aspetti – spiega
– innanzitutto che fosse adeguato al Guatemala, sia come utilizzo di materiali che come realizzazione di ambienti; quindi che puntasse sulla cooperazione concreta, pertanto coinvolgesse il personale del luogo e che quindi potesse essere realizzabile anche senza specializzazioni particolari; e infine, essendo un centro soprattutto per i bambini, che fosse effettivamente rivolto a loro con tutta una serie di attenzioni sia ralizzative che cromatiche”. Ecco dunque l'esperienza di Laura, che è confluita in questo progetto racchiuso nella sua tesi brillante e apprezzata. Una soddisfazione per lei e per tutti coloro, dall'Ordine sino ad Ains, che l'hanno seguita e sostenuta in questi mesi di lavoiro. Adesso ad attendere Laura c'è l'esame di stato, ma lo sguardo è già proiettato in avanti, al futuro. Come lo immagina? “
Vediamo come evolverà la situazione –
conclude Laura – certamente il mio desiderio sarebbe quello di viaggiare e vedere altre realtà diverse dalla nostra, proprio perchè mi piacerebbe mettere la mia professionalità e le competenze al servizio dei progetti di cooperazione. Si, sarebbe questo il mio vero sogno”. Soddisfazione viene anche espressa da Ruggero Rizzini, presidente di Ains: “
Per un'associazione piccola come la nostra collaborazioni di questo tipo costituiscono senza dubbio un valore aggiunto molto importante. Per questo ringrazio Laura e soprattutto l'Ordine degli Ingegneri, che si rivela sempre molto sensibile ai progetti di cooperazione e che ci ha onorati del suo appoggio”.
tenze ed esigenze estremamente specifiche. Chiediamo allora a Laura quali siano stati i capisaldi del suo progetto. “
Daniela Scherrer
Il Ticino, venerdì, 3 maggio 2013
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