
Com'è possibile che in Argentina, un tempo chiamata "il granaio del mondo", si soffra la fame? Com'è possibile che, in nome della globalizzazione e del più selvaggio neoliberismo, si siano fatte in silenzio più vittime di quelle provocate dalla dittatura militare e dalla guerra delle Malvine? Questo documentario dell'autore di L'ora dei forni è un atto di accusa contro i governi di Carlos Menem e Fernando De La Rua (costretto alle dimissioni dopo una sanguinosa rivolta popolare nel 2001); contro il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, loro complici; contro la mafiocrazia, spuria alleanza tra corporazioni politico-sindacali, potere giudiziario, banche, multinazionali e istituiti finanziari internazionali. Cineasta di intransigente coerenza, Solanas ha fatto un film pedagogico dove mescola cinetelecronache con riprese dal vivo; divide il resoconto in capitoli che, con la forza ossessiva di un martello pneumatico, illustrano il succedersi degli eventi, i tradimenti, i compromessi, le privatizzazioni trasformate in tristi svendite; contrappone gli astratti e sfarzosi scenari del potere con le immagini dei ragazzini che cercano da mangiare nella spazzatura. Orso d'oro alla carriera a Berlino 2004, il 70enne Solanas ha in parte curato anche fotografia e montaggio.
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