Decalogo


Vi proponiamo un decalogo con dieci parole chiave da noi ritenute tali

e commentate a nostra immagine.


CHARITAS

Mettiamo da parte la paura e impariamo a rischiare.
A rischiare sui valori, quelli universali e di sempre ma che vanno declinati secondo una grammatica adeguata al nostro tempo.
I valori universali insiti nella persona umana, e frutto del codice non scritto della natura, che vanno tirati fuori, che vanno aiutati ad emergere, per essere messi a disposizione del prossimo nel migliore dei modi.
La Charitas è un investimento: sapersi donare senza riserve con l'obiettivo massimo di raggiungere la pienezza della propria dimensione umana.
La Charitas rimane, per tutti, la via privilegiata per la ricerca della verità.

GRATUITA'

Impariamo a fare senza ricevere nulla in cambio.
Impariamo a passare dal tempo della "pretesa" a quello dell'"Attesa".
Fare per gli altri con convinzione ma senza costrizione.
Fare per gli altri non è un affare: non contempla un tornaconto economico.
La gratutità e' la scuola della donazione e su questo registro possiamo intonare miriadi di piccoli atteggiamenti che possono edificare le grandi imprese come il nostro vivere quotidiano.
Non occorrono grandi discorsi sui massimi sistemi.
Il pensiero e l'azione risultano abbelliti e alleggeriti se costruiti secondo criteri disinteresse.
La gratutità è la vera filo-sofia.
Gratuità è dire "grazie".
PARTECIPAZIONE

Cominciamo a delegare di meno.
Ri-cominciamo a dire "mi interessa", vorrei capire di più, vorrei comprendere che succede intorno a me".
Essere-nel-mondo per esser-ci.
Essere presenti, non farsi trascinare o scavalcare dagli eventi.
Poter tornare a dire la propria opinione nell'ottica di un riacquisito pensiero critico.
Criticare per costruire.
Interrogarsi per poter andare avanti.
Partecipare e' libertà.
Vera, non di celluloide, e la libertà non ha bisogno di nessuna casa, o contenitore o popolo che dir si voglia.
La dimora della libertà e della partecipazione sta in noi stessi.
In ciascuno e in tutti senza preferenze o differenze.
Partecipare per combattere l'anestetico calato sui cuori e sulle menti in questo tempo troppo incerto.
Partecipare per indignarsi.
Partecipare è l'essenza della democrazia.
PROGRESSO

Intendiamoci su questo termine.
Il significato alla radice di questa parola rimanda ad un "camminare", camminare gradualmente, andare avanti facendo progressi.
Su questo punto ci sarebbero da porsi tanti quesiti cominciando con l'interrogarsi se il mondo, negli ultimi cento anni, è progredito, appunto, oppure no.
Parrebbe di no, se diamo uno sguardo sul Pianeta e non ci limitiamo alle nostre mura domestiche.
Al nostro conto in banca piuttosto che alle nostre cose molte delle quali veramente futili e superflue.
Progresso dunque è stile di vita.
E' rispetto della dignità della persona e dell'ambiente naturale circostante.
E' avanzamento, sociale, economico, politico, della scienza e della tecnica nella misura in cui tutti questi aspetti diventano una scienza del ben-essere collettivo e generano comunione delle opportunità.
Non solo al Nord del mondo.
Senno' non vale e il gioco non regge.
RELAZIONE

Più relazione, per carità.
Viviamo in un tempo dove la comunicazione ha assunto livelli di incredibile invasione.
Sì, ma qual è il senso di questa girandola comunicativa?
Siamo circondati da impulsi brevi e fulminei di natura tecnologica e pubblicitaria che rischiano di rederci schiavi di un sistema virtuale.
Impulsi che non aiutano nè a ragionare nè ad approfondire le questioni.
Comunicare è quanto mai necessario e l'uso della tecnologia in questo senso funziona per ridurre le distanze e per accrescere il significato dell'interdipendenza, come singoli o come soggetti collettivi.
Ma non sganciamo la comunicazione dalla relazione.
Non sganciamo il nostro dire dall'essere persone vive e pensanti.
Relazione è dire la Persona.
SOBRIETA'
Semplicità, senso della misura, lucidità, decoro nei comportamenti.
Ricerca del vivere in modo tranquillo, fuggendo le ansietà poste in essere da questo tempo storico troppo dominato da forme sempre più esiziali di egoismo sociale.
Sobrietà nell'affontare le situazioni che ci troviamo davanti, sul cammino di ogni giorno. Sobrietà anche quando occorre la giusta fermezza e nettezza.
Sobrietà per vivere respirando.
SOLIDARIETA'

Noi ci siamo definiti "operatori laici di solidarietà".
Niente di più: nè missionari, nè cooperanti; riteniamo di non avere questi titoli.
La solidarietà, perchè non sia una mera pratica assistenzialista (cosa da respingere integralmente), deve diventare un dato del senso comune.
Un elemento connaturato all'esistenza di ciascuno.
La solidarietà è un "movimento del dare".
Solidarietà ci richiama alla responsabilità "essere obbligati in solido verso qualcuno".
Verso le bambine del Guatemala, dei ninos de la rua del Brasile, dei bimbi africani, delle situazioni di povertà che incrociamo nelle nostre strade tutti i giorni, spesso dimenticate o volutamente occultate perchè fa comodo così.
Solidarietà perchè diventi un bisogno "fare agli altri ciò che vorresti che fosse fatto a te".
SVILUPPO

Sarà che questo concetto rimanda all' accumulare, all'accrescere, all'aumentare ma noi lo vogliamo intendere in altro e più consono modo in questo tempo di "crisi".
Sviluppare per ridistibuire: un po' di ricchezza e di reddito, soprattutto da parte di chi, in Occidente, questo valore se l'è mangiato in criminali operazioni finanziarie.
Ridistribuire a favore delle categorie deboli: lavoratori, pensionati, piccoli imprenditori. Ridistribuire da Nord verso Sud.
Sviluppare l'ambiente, l'ecologia, il diritto a favore delle categorie più deboli, la pace, l'interdipendenza, l'interculturalità, il dialogo tra le grandi religioni.
Sviluppare la propria capacità di pensare per avversare ogni forma di razzismo, xenofobia e rifiuto aprioristico dell'altro.
Sviluppare la cultura e l'educazione.
Concretamente e insieme.
UGUAGLIANZA

Vorremmo che ci fosse più uguaglianza qui da noi, nella nostra società e in tutto il Pianeta.
Vorremo che le opportunità fossero garantite, davvero, per tutti, senza preferenze censuarie o di appartenenza classista.
L'uguaglianza è il miglior contrafforto contro ogni forma di discriminazione: delle donne, dei bambini, dei malati, dei deboli, degli altri.
Uguaglianza, comunione, comunità, bene comune, condivisione, fraternità, termini differenti ma accomunati da un medesimo denominatore: non rinunciare a lottare perchè un altro mondo sia davvero possibile.
Un mondo di liberi ed eguali.L'uguaglianza e' il miglior antidoto contro la solitudine.
VIAGGIARE
Prendiamo a prestito le parole di Benedetto XVI desunte dalla sua ultima Enciclica " Caritas in Veritate", in quanto ci riconosciamo in toto sperimentando nei nostri viaggi il senso delle parole che seguono:
"Il turismo internazionale puo' costituire un notevole fattore di sviluppo economico e di crescita culturale, ma può trasformarsi anche in occasione di degrado morale. La situazione attuale offre singolari opportunità perchè gli aspetti economici dello sviluppo, ossia i flussi di denaro e la nascita in sede locale di esperienze imprenditoriali significative arrivino a combinarsi con quelle culturali, primo fra tutti l'aspetto educativo.(...). Bisogna allora pensare a un turismo diverso, capace di promuovere una vera conoscenza reciproca, senza togliere spazio al riposo e al sano divertimento: un turismo di questo genere va incrementato, grazie anche ad un più stretto collegamento con le esperienze di cooperazione internazionale e imprenditoria per lo sviluppo" (nr.61).


emanuele chiodini

ains onlus

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