Frisone, Ipasvi: “Soddisfatti per la risposta degli infermieri”

Tante richieste per il progetto di interscambio culturale e professionale alla pari tra operatori sanitari

Sta riscontrando interesse il progetto “Interscambio culturale e professionale alla pari tra operatori sanitari”, che si pone l’obiettivo di dare un’opportunità a quattro infermieri in servizio nella provincia di Pavia di conseguire un’esperienza culturale e professionale analoga insieme a colleghi locali residenti in un paese straniero in cui opera un’associazione di volontariato o un’istituzione pavese legata al mondo della solidarietà. I soggetti principalmente interessati a questo progetto sono il Collegio Infermieri della Provincia di Pavia, il CSV Pavia (Centro Servizi del Volontariato) Ains onlus, associazione operante in Centro America (Guatemala), Associazione Italia-Uganda operante in Africa (Uganda), Comitato Pavia Asti Senegal onlus operante in Africa (Senegal), Canossiane Pavia operante in Africa (Uganda e Togo) e in India, FILDIS (Associazione delle donne laureate a Pavia) operante in Africa (Kenia).
La soddisfazione nelle parole del presidente del Collegio Ipasvi Enrico Frisone.
Un’esperienza all’estero, in un Paese in via di sviluppo. Una scommessa, ma la state vincendo…
Decisamente siamo soddisfatti della risposta avuta, sono pervenute al Collegio Ipasvi già dieci domande di colleghi, che intendono approfondire la loro esperienza in altri Paesi, dove c’è da sperimentare la professione infermieristica in ambiti particolari. La collaborazione con le associazioni ha portato i suoi frutti, ma soprattutto ha dato finalmente modo agli infermieri che avevano voglia di fare qualcosa in più di poter concretizzare la loro aspirazione”.
È bello però sottolineare che non si tratterà solo di dare, ma anche di ricevere qualcosa per la professione…
Questa è l’innovazione vera. È un interscambio culturale dove si va anche a imparare un modo più vicino alla persona di fare assistenza. A volte si esporta tecnologia pensando che sia onnipotente, invece è importante recuperare quella semplicità nella quotidianità del rapporto paziente-malato che da noi a volte si perde”.
Pavia vanta associazioni infermieristiche impegnate sul fronte del sociale. Un orgoglio anche per lei?
E’ vero. Basti pensare che noi a Pavia siamo stati tra le prime province ad attivare i gruppi professionali orientati al sociale. Ains nasce a Pavia, come Aislec e Anin. Con una punta di orgoglio posso dire che noi pavesi oltre all’aspetto tecnico della professione, curiamo anche l’aspetto più sociale della professione”.

Daniela Scherrer, il ticino-venerdì 18 febbraio 2011

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