GUATEMALA:A Palo Viejo, una diga contro gli indigeni

di Geraldina Colotti, (il manifesto, 24.04.2010)

«Ieri lottavamo per vivere, oggi per sopravvivere: allo sfruttamento del lavoro e a quello dell'ambiente», dice al manifesto Rosalina Tuyuc, attivista guatemalteca per i diritti umani di origine maya kaqchikel. Invitata dall'associazione Gruppo amici di Rekko 7 di Ravenna, Rosalina ha raccontato la lotta delle popolazioni indigene per la difesa dei beni comuni, la resistenza allo sfruttamento del territorio da parte delle multinazionali come L'Enel. Enel, che in Guatemala è presente da oltre un decennio, ha investito circa 150 milioni di dollari per la costruzione di quattro centrali idro-elettriche per una produzione complessiva di 76 Mgw. Nel 2008, ha ottenuto il permesso di attuare, nel dipartimento del Quiché, il progetto idroelettrico Palo Viejo, per un investimento totale di 260 milioni di dollari, che dovrebbe concludersi nel 2011.«Secondo le leggi internazionali e nazionali - spiega Rosalina - tutte le licenze di ricognizione, esplorazione o sfruttamento delle risorse, concesse dal Ministero dell'energia e delle miniere senza consultare i popoli indigeni che abitano i territori, sono illegali. Vale anche per i progetti idroelettrici. La costituzione politica della Repubblica e gli accordi internazionali in materia di diritti umani ratificati dal Guatemala lo dicono chiaramente. Purtroppo, però, le leggi non vengono rispettate e bisogna farsi sentire».El Quiché è un luogo storico di resistenza. Lì, il 31 gennaio 1980, 37 contadini maya occuparono l'ambasciata spagnola della capitale per attirare l'attenzione sulle violenze subite. A farsi sentire, Rosalina ha imparato fin da giovanissima. Nell'82, durante un conflitto armato durato 34 anni, l'esercito le ha ucciso il padre, medico dei poveri, e nell'84 il marito. Due anni dopo la firma degli accordi di pace, nel '96, Rosalina ha fondato l'Associazione nazionale delle vedove del Guatemala (Conavigua): un punto di riferimento per chi oggi cerca giustizia per le oltre 200.000 vittime dei militari, fra cui molti desaparecidos. Nel '95, Rosalina è stata eletta in Parlamento. Oggi, la sua associazione, insieme ad altre come Madre Selva, ha presentato uno studio che quantifica i danni ambientali del progetto Palo Viejo: «Le informazioni presentate dalla multinazionale sull'impatto ambientale del progetto Palo Viejo sulla biodiversità, la qualità dell'acqua, l'inquinamento provocato, sono incomplete, parziali, inesistenti e contraddittorie - dice l'attivista mostrando il testo dello studio realizzato dalla biologa Ana Lucia Grajeda a febbraio 2010 -. Per noi, è un progetto che non fornisce sufficienti garanzie». Per esempio, si legge nell'opuscolo, il progetto non indica parametri chimici e biologici importanti come temperatura, ossigeno sciolto, Doq (domanda chimica di ossigeno), Dbo (domanda biologica di ossigeno), e presenza di colibatteri.«Il fallimento del vertice di Copenhagen - conclude Rosalina - ha mostrato la stretta relazione fra cambiamento sociale e cambiamento climatico. Come ha detto Evo Morales, la Madre Terra sta reagendo, e noi dobbiamo aiutarla».

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