Un aiuto ai bambini

L’esperienza di una farmacista in Guatemala «Sono poveri, basta poco per dare una mano»

SAN MARTINO. Dalla farmacia di piazza Petrarca al Guatemala. Anna Cazzani, studentessa 25enne di farmacia, abita a San Martino e studia a Pavia. Per quindici giorni si è confrontata con una realtà lontanissima da quella pavese. «Mi ha spiazzato sia la povertà - racconta - sia il modo di affrontarla della gente del posto». Anna Cazzani è partita con Emanuele Chiodini dell’Associazione italiana nursing sociale, Ains, per visitare il Guatemala e i progetti che l’associazione pavese segue: «La prima settimana l’abbiamo trascorsa nella casa delle bambine - spiega la giovane farmacista - abbiamo giocato con loro, abbiamo fatto un po’ di spesa al mercato. Hanno dai 2 ai 18 anni, sanno ripagare con un sorriso capace di mandare al settimo cielo». Per la farmacista, viaggiatrice esperta, si trattava del primo “viaggio di solidarietà”. Un posto in cui la povertà si mescola alle contraddizioni del consumismo: fagioli a pranzo e cellulare in mano, per esempio: «Avevo visto video, foto, letto libri - prosegue -. Arrivando là, sono però rimasta piacevolmente sorpresa della capacità di arrangiarsi. E senz’acqua corrente a disposizione ho condiviso il loro stile di vita». Anche nel cibo che, racconta la giovane «non abbondava», ed era costituito prevalentemente da fagioli, patate, verdure. «Mi ha colpito il bisogno di affetto dei bambini: ti si fiondano addosso, ridono, urlano. Ti affezioni subito. Sto spargendo la voce tra gli amici, consigliando il viaggio a tutti quelli che vogliono vedere con i propri occhi un altro mondo che coesiste con il nostro. E da qui, in attesa di tornare, mi piacerebbe sostenere un bimbo a distanza: bastano 160 euro per un anno». Anna Cazzani ed Emanuele Chiodini sono andati anche al Rancho, dove Ains sostiene 150 bambini di una scuola: «Siamo andati in classe - spiega Anna Cazzani - nei villaggi sulle montagne, nei progetti di educazione alimentare, alla clinica e alla farmacia: è stato bello vedere con i miei occhi dove le risorse vanno a finire, che cosa si può fare anche con poco».

(anna grezzi, la provincia pavese-10 aprile 2010)

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