“Over 65”? Non sei più disabile, via dai centro diurni! Restano solo le Rsa

Dopo i sessantacinque anni di età praticamente il disabile non esiste più in quanto tale. Per lui si chiudono le porte dei centri diurni, che sono molto spesso la soluzione più idonea, e si aprono quelle delle Rsa. Una istituzionalizzazione che rischia di avere effetti devastanti su tutti: sul disabile innanzitutto, ma anche sulla famiglia e sugli altri ospiti della Rsa, oltre che sul personale che si trova di fronte a un utente con necessità ben diverse dall’anziano non disabile. Oltretutto -aspetto decisamente rilevante- dal centro diurno il disabile fa ritorno a casa la sera e quindi conserva il legame con la sua famiglia, la casa, i suoi oggetti. Entrare in una Rsa significa non uscire più, restarvi 365 giorni. E’ facilmente dimostrabile che l’istituzionalizzazione già comporta una certa regressione nell’anziano, figurarsi nell’anziano disabile per cui l’impatto rischia di essere micidiale. Sappiamo che la Fondazione “Il Tiglio” sta lavorando per garantire il “dopo di noi” ai disabili che non possono più contare sulla propria famiglia. Vien da chiedersi perchè a livello di istituzioni non si pensi al disabile “over 65”, soprattutto oggi che i progressi nella medicina hanno allungato la vita media anche a chi ha problemi di disabilità. E’ un problema di costi -ci dicono coloro che con i disabili hanno a che fare tutti i giorni- e così conferma anche l’assessore ai servizi sociali di Palazzo Mezzabarba Sandro Assanelli. Se la permanenza al centro diurno è a carico del Comune, quella in Rsa è a carico del disabile (con la sua pensione) e della sua famiglie per la restante parte. Il Comune entra in gioco solo in caso di impossibilità della famiglia. E del resto come gettare la croce addosso a questi Comuni, che sono alla canna del gas? Lo stesso Assanelli ammette: sarà impossibile garantire la qualità dei servizi, con la mannaia del taglio dei trasferimenti per i disabili in programma dopo il 2011. Quindi o non dai servizi oppure gravi sull’utente (leggasi aumento delle tasse).

Daniela Scherrer

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